Randazzo difende padre Enzo Calà |I fedeli: "Non merita questa sentenza" - Live Sicilia

Randazzo difende padre Enzo Calà |I fedeli: “Non merita questa sentenza”

Per sabato è stata organizzata una fiaccolata a sostegno di Padre Enzo Calà, condannato dal Gup di Catania a 4 anni di reclusione per violenza sessuale. GUARDA IL VIDEO REALIZZATO DA LUIGI SAITTA

RANDAZZO – Non è bastata la condanna di un giudice per convincere i randazzesi che padre Enzo Calà sia capace di un crimine abominevole come quello della violenza sessuale.Sabato la comunità del piccolo paese è stata scossa dalla notizia della sentenza inflitta al parroco della basilica Santa Maria Assunta. Dalla parrocchia massimo e rigoroso silenzio, lasciano ogni dichiarazione al vescovo di Acireale, Monsignor Raspanti, che dice: “Esprimo rispetto per il lavoro della magistratura italiana, anche in ordine ai successivi gradi di giudizio che si renderanno necessari per fare piena chiarezza su ogni aspetto di questa vicenda. Sento, quindi, il dovere oltre che il bisogno di esprimere una parola di vicinanza e di accoglienza per la vittima, come ho già avuto modo di fare personalmente in un incontro di qualche tempo fa. Allo stesso tempo invito la comunità diocesana a pregare per il sacerdote, che ha rassegnato le sue dimissioni da parroco, perché sia definitivamente chiarita la sua posizione e si faccia la verità e la giustizia”.

Intanto è stato nominato un nuovo prete per celebrare la messa nella Chiesa Madre, il parroco contattato dalla redazione però non ha voluto commentare l’esito del processo, che si è celebrato con il rito abbreviato.

Vincenzo Calà Impirotta, 48 anni, avrebbe abusato di un giovane dal 2005 al 2007. Gli approcci omosessuali sarebbero stati insistenti e ripetuti e si sarebbero verificati anche in Chiesa. Uno, addirittura, secondo la tesi della Procura, anche durante un viaggio spirituale in Terra Santa. Il Gup Flavia Panzano ha accolto la richiesta dell’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Marisa Scavo e dal pm Lina Trovato, ed ha inflitto una condanna a 4 anni di reclusione per violenza sessuale. Il Giudice, inoltre, ha stabilito – si legge nel dispositivo – “l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e in maniera perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla cura dei giovani, da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni frequentate prevalentemente da minori”. Per la parte lesa il risarcimento provvisionale è stato fissato in 20 mila euro.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima. I fatti risalgono al 2005, il protagonista sarebbe un ragazzo di Randazzo, allora 17 enne.. Silenzio fino al 2009, quando lo stesso giovane, divenuto maggiorenne, denunciò ai poliziotti di Adrano i tentativi di molestia del parroco, sia a casa sua, dove era solito dormire per fargli compagnia, sia durante un viaggio a Gerusalemme. I prete ha sempre negato ogni tipo di violenza.

La città è divisa, anche se non in parti uguali. In molti condannano il gesto compiuto e credono nella colpevolezza del parroco. Ma la maggior parte dei fedeli e dei cittadini di Randazzo non credono alla versione del ragazzo. Sono sicuri che quanto portato davanti agli investigatori sia falso. Anzi alcuni gridano “al complotto”.

E ci sono anche i giovani a difendere il parroco. “Sono indignata – afferma una ragazza – conosciamo Padre Enzo, è una persona più che adorabile, ha dato tantissimo per Randazzo, è il nostro padre – papà. Io ho vissuto all’interno della Chiesa da quando ero piccolina: ho fatto la catechista, ho partecipato a dei campi scuola organizzati da lui, e l’unica cosa da dire in questo momento è – ribadisce – che finalmente la verità venga a galla”.

Alcuni cittadini di Randazzo si definiscono “sbalorditi” dalla decisione del Giudice. “E’ una persona di cuore – dice un’anziana – e ha sempre rispettato tutti. Non merita quello che gli è accaduto, non lo merita assolutamente”. Per una donna non ci sono dubbi: “Io credo fermamente nella sua innocenza”.

Lettera di solidarietà per Padre Enzo Calà

Anche il popolo di Facebook difende il prete. Conta quasi 500 membri il gruppo “Noi stiamo con Padre Enzo”. Decine e decine di messaggi di solidarietà per il sacerdote. E’ stato diffuso anche un volantino in paese in cui è scritto: “he mai padre Enzo ha compiuto atti simili verso altri giovani che frequentavano il gruppo”. Inoltre per sabato è stata organizzata una fiaccolata proprio per ribadire che la città difende e difenderà sempre il suo “padre – papà“.

A Randazzo, da sabato, si respira un clima da caccia alle streghe. . Al momento di certo, c’è solo una verità processuale: che quella di una sentenza di condanna di primo grado. Bisognerà attendere i tre gradi di giudizio: la famiglia del prete ha già annunciato che ricorrerà in appello.

 


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