A settembre via ai lavori dell'anello | Via Amari chiusa per metà 9 mesi - Live Sicilia

A settembre via ai lavori dell’anello | Via Amari chiusa per metà 9 mesi

Via Amari (foto Google Street)

Sbloccata l'impasse su via Amari, la strada sarà chiusa per metà per i primi nove mesi, poi si procederà con chiusure a isolati e la viabilità sarà garantita dalle strade circostanti. Il via ai lavori è fissato per settembre.

cantieri aperti
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PALERMO – Fumata bianca per l’avvio dei lavori per la chiusura dell’anello ferroviario di Palermo: oggi pomeriggio, dopo un vertice di quasi tre ore, Comune e Rfi hanno trovato un compromesso sull’area di cantiere in via Emerico Amari. La consegna è fissata per la prossima settimana, ma solo a a settembre le ruspe della catanese Tecnis entreranno in azione per quasi due anni. “Per i primi nove mesi – annuncia a Live Sicilia l’assessore comunale alla Mobilità, Giusto Catania –, dedicati allo spostamento dei sottoservizi, sarà garantita la percorribilità di almeno una carreggiata. Nella fase successiva sono previste chiusure parziali, a isolati, per un tempo che va dai cinque agli otto mesi in base alle dimensioni dell’isolato e la viabilità sarà garantita dalle strade perpendicolari e parallele attorno al cantiere. È un risultato positivo”.

La questione era emersa durante la presentazione della campagna pubblicitaria per il tram. Catania aveva ammesso che l’avvio della grande opera – annunciato dall’amministrazione per metà aprile – attraversava una fase di impasse proprio per l’assegnazione del cantiere in via Amari. Da lì, infatti, partiranno gli scavi per realizzare il primo tratto della chiusura dell’anello ferroviario fino alla Stazione Giachery. Un binario di sei chilometri con due nuove fermate, Porto e Politeama (nell’area adiacente al palchetto della musica in piazza Castelnuovo), oltre alla realizzazione della fermata Libertà-Lazio nel tratto già in esercizio, per un costo complessivo di 154,6 milioni di euro finanziati dallo Stato ed in parte dalla Regione con fondi europei, oltre a un piccolo cofinanziamento comunale.

Soldi che ci sono, così come il progetto, le autorizzazioni e il protocollo d’intesa con Ferrovie. Tutto pronto, dunque? Niente affatto, perché Comune e Rfi non trovavano l’intesa sulla strada che collega il porto al Politeama, uno snodo nevralgico specie alla luce dei volumi di traffico in via Francesco Crispi e della Ztl in via Maqueda. Rfi voleva chiuderla per intero, il Comune ha preteso, e ottenuto, che ci fosse una corsia per le auto. Rischiava altrimenti di aprirsi un altro fronte caldo per gli automobilisti palermitani dopo l’esperienza poco fortunata della Favorita e la chiusura della rotonda Einstein per i lavori del tram.

Per evitare che lo stesso intoppo si verifichi con il cantiere di viale Lazio, Catania ha deciso di mettere in piedi un tavolo tecnico permanente con Rfi e gli uffici alla Mobilità e ai Lavori Pubblici. “La Tecnis, inoltre – sottolinea l’assessore –, dovrà fornire un cronoprogramma settimanale in modo che possiamo garantire un’informazione dettagliata ai cittadini. In viale Lazio i lavori dureranno due mesi, con il tavolo tecnico cercheremo di capire se calendalizzarli in un periodo dell’anno meno trafficato. Anche lì ci sarà una corsia garantita e un isolato chiuso per due mesi”. Non dovrebbero presentare “particolari criticità”, invece, le altre due grosse aree di cantiere in piazzetta della Pace e in viale Campania attorno al roseto.

Nel cantiere dell’anello ferroviario troveranno occupazione tra i 100 e i 200 operai, altri 350-400 saranno impiegati grazie all’indotto che coinvolgerà a rotazione per tre anni circa un centinaio di aziende. Sarà la terza grande infrastruttura del trasporto pubblico a Palermo dopo il tram e il passante ferroviario, che similarmente hanno attraversato, e stanno attraversando, ogni genere di traversie. Basti pensare che il progetto per questa tranche dell’anello è pronto dal 2006. Fra l’altro si tratta solo del primo lotto: la chiusura vera e propria dell’anello avverrà più in avanti con la costruzione del tratto dal Politeama alla Stazione Notarbartolo, che diventerà un fondamentale nodo di interscambio proprio con il tram e il passante.


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