Il caso Eni, riunione col governo | Crocetta: "Due tavoli tecnici" - Live Sicilia

Il caso Eni, riunione col governo | Crocetta: “Due tavoli tecnici”

La sede del ministero dello Sviluppo economico

Riunione al ministero per lo Sviluppo economico, stamani: l'azienda illustrerà il suo nuovo piano industriale alla luce delle scelte di disimpegno annunciate per il settore della raffinazione. L'annuncio del presidente. Vicari: "Bloccata e riavviata la produzione".

sciopero a gela il 29
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GELA (CALTANISSETTA) – Occhi puntati sul ministero per lo sviluppo economico, stamani, dove l’Eni illustrerà il suo nuovo piano industriale alla luce delle scelte di disimpegno annunciate per il settore della raffinazione, con quattro (delle sue cinque) raffinerie da fermare, gli investimenti da revocare e gli interventi sulla chimica da rinegoziare. In pericolo sono le raffinerie di Gela (dove l’azienda ha revocato investimenti per 700 milioni di euro perché ne starebbe già programmando la chiusura), di Livorno, di Taranto e di Venezia (per una parte). In discussione anche i programmi di sviluppo del polo chimico di Priolo, dove erano previsti interventi per 400 milioni di euro. All’odierno incontro col governo saranno presenti il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e il sindaco di Gela, Angelo Fasulo. Nella raffineria gelese, intanto, la tensione non si allenta. I blocchi ai cancelli continuano con particolare riguardo alla stazione di approdo del gasdotto con la Libia, GreenStream. Per garantire il cambio al personale turnista il prefetto di Caltanissetta ha dovuto procedere alla precettazione del personale.

Si tratta di una quarantina di lavoratori addetti agli impianti delle utilities e ai servizi di sicurezza. Ma sarebbero pochi perché ci sono zone a rischio dello stabilimento non presidiate. Il numero dei precettati potrebbe quindi aumentare. I sindacati, intanto, stanno organizzando un calendario delle giornate di lotta. Domani mattina, a Roma, è stato convocato il coordinamento nazionale delle categorie operanti nei singoli comparti dell’Eni. In programma una giornata di sciopero nazionale nel settore dell’Energia, della chimica e delle gomme. La data che troverebbe il favore di tutti è il 29 luglio, giorno in cui a Gela si vuole effettuare l’annunciata, grande manifestazione popolare, alla quale avrebbero già dato la propria adesione i vertici nazionali di Cgil, Cisl e Uil.

*Aggiornamento

“Dalla settimana prossima si apriranno due tavoli tecnici: uno sulla raffinazione in generale e uno specifico sulla Sicilia, è una cosa importante che abbiamo ottenuto oggi”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, al termine di un incontro al ministero dello Sviluppo Economico, sul futuro dello stabilimento di Gela. Crocetta ha spiegato che per Gela “il governo pretende un piano da Eni, c’è un interesse generale del governo a pensare che non si può passare da una chiusura al nulla”.

Al tavolo sulla Sicilia parteciperanno il presidente della Regione, il sindaco di Gela, quelli delle altre città che potrebbero essere interessate dal piano, i sindacati confederali, quelli di categoria e l’azienda. Crocetta ha aggiunto che lui e il sindaco di Gela “chiederemo a Eni per mantenere il clima sereno e morbido di riaprire gli impianti perchè se le persone non vanno a lavorare possono essere prese dalla disperazione”. “Ci conforta la vicinanza del governo – ha spiegato Crocetta – il fatto che abbia chiesto un incontro è un passo avanti però Eni non può pensare di comportarsi come i padroni delle ferriere dell’ottocento. Il programma di chiusura senza alternative di oggi creerebbe un disastro economico per la Sicilia e soprattutto per Gela”.

“Abbiamo provveduto tempestivamente, in via cautelativa, a disporre l’immediata chiusura della produzione al fine di mettere in sicurezza gli impianti. Successivamente è stato possibile riavviare l’esercizio degli stessi a seguito del provvedimento prefettizio di precettazione del personale da destinare alla gestione degli impianti. Infine, il ministero ha deciso di convocare i vertici dell’azienda Eni”. Lo comunica il sottosegretario Simona Vicari in relazione all’agitazione della raffineria Eni di Gela.

(Fonte ANSA)


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