CATANIA – E’ un dramma familiare che si consuma, purtroppo, in molte case catanesi. Il figlio che per una manciata di spiccioli aggredisce i genitori, che rispondono di no all’ennesima richiesta. Tutto ha il sapore violento dell’estorsione, incredibile pensare che i protagonisti siano persone legate da un rapporto di sangue. Eppure, è così.
Oggi la cronaca ci racconta un’altra storia come questa. E’ accaduto tra le mura domestiche di un’abitazione a Canalicchio. Le urla hanno destato l’attenzione di qualcuno che ha alzato il ricevitore del telefono ed ha composto il 113. La segnalazione di una lite in famiglia è arrivata ad una volante in servizio che si è recata al domicilio indicato nel corso della chiamata. L’intervento della polizia ha avuto come epilogo l’arresto di un giovane 24enne, D.G.A., accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minaccia a Pubblico Ufficiale.
I fatti. La segnalazione è arrivata intorno alle 20.45. I poliziotti in pochi minuti sono arrivati al civico indicato ed hanno trovato il ventiquattrenne in “stato di agitazione – scrivono i poliziotti – in quanto aveva appena aggredito i propri genitori che gli avevano negato l’ennesima richiesta di denaro. La reazione del ragazzo, come altre volte in passato, – si legge ancora nella nota stampa – non si era limitata ad insulti o minacce, ma era consistita in vere e proprie aggressioni fisiche”.
I genitori, nonostante i ripetuti atti di violenza, non hanno mai sporto denuncia. Più volte hanno cercato di farlo ragionare: tentativi vani visto quanto accaduto ieri sera davanti ai poliziotti.
La madre aveva lividi sul braccio, mentre il padre aveva il volto tumefatto e accusava dolori all’addome. Solo l’intervento degli agenti ha placato la “furia” del giovane che chiedeva assiduamente denaro. La violenza, però, si è solo placata perchè da quanto scritto dalla polizia l’aggressione fisica e verbale sarebbe continuata, così come le pesanti minacce nei confronti della madre.
I due genitori sono stati accompagnati al pronto soccorso del Garibladi: il padre ha riportato la rattura di una costola e un trauma cranico con prognosi di 20 giorni, alla madre, invece, i medici hanno diagnosticato una prognosi di 4 giorni per un trauma al braccio.
Il giovane, su cui pendeva una segnalazione alla prefettura come assuntore di stupefacenti, è stato arrestato e tradotto nel carcere di piazza Lanza. Forse quel denaro serviva proprio per comprare una “stecca”.