Decreto ingiuntivo della Gesip | Il Comune si arrende e paga - Live Sicilia

Decreto ingiuntivo della Gesip | Il Comune si arrende e paga

Il Comune rinuncia al ricorso contro il decreto ingiuntivo della Gesip per servizi resi e non pagati dal 2010 al 2012. Grazie a una transazione verserà all'azienda 1,9 milioni, con uno sconto del 20% sui 2,4 inizialmente previsti. Le altre delibere riguardano la rete fognaria e il Paes.

TRANSAZIONE DA 1,9 MILIONI
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PALERMO – Il Comune pagherà 1,9 milioni di euro alla Gesip, frutto di una transazione con l’azienda che consentirà a piazza Pretoria di risparmiare circa 500 mila euro. La cifra iniziale, infatti, ammontava a 2,4 milioni ed era solo la seconda tranche di una somma, ben 4,1 milioni, che l’amministrazione è stata costretta a pagare dal giudice civile dopo che la Gesip aveva presentato un decreto ingiuntivo per una serie di servizi resi e non pagati dal 16 giugno 2010 al 22 luglio 2012. È quanto prevede una delibera di giunta affissa sull’albo pretorio.

Le mansioni svolte dagli operai consistevano nella custodia, manutenzione e pulizia degli asili nido comunali, mansioni i cui compensi, si legge nella delibera, “non sono stati erogati per cause di volta in volta legate al parziale inadempimento della società o all’applicazione di penali”. Il 28 dicembre 2012 il giudice ha dato ragione alla Gesip e ha condannato il Comune a versare il dovuto, oltre alle spese processuali per quasi 8mila euro. Se non fosse che due settimane prima il Settore Partecipate aveva già provveduto a sborsare i primi 1,7 milioni di euro. La reazione del sindaco Leoluca Orlando non si è fatta attendere: prima ha ordinato all’Avvocatura comunale di presentare ricorso, poi ci ha ripensato per timore che la lite giudiziaria si prolungasse ad oltranza e magari anche con esito negativo e ha dato mandato agli uffici di proporre al liquidatore Carlo Catalano un accordo transattivo sulla somma residua in cambio del ritiro del ricorso. Il liquidatore, dopo aver acquisito il parere favorevole del collegio sindacale e del legale che ha gestito il contenzioso, ha accettato la proposta di Palazzo delle Aquile che prevede, come visto, uno sconto del 20% sui 2,4 milioni e la rinuncia al pagamento degli interessi e delle spese processuali. Le due parti si incontreranno a breve per la stipula del contratto.

Tra le altre delibere pubblicate ce ne sono due con le quali la giunta Orlando propone di acquisire dall’Ato 1 Palermo i progetti esecutivi per la rete fognaria a Marinella e Sferracavallo e per il potenziamento e adeguamento dell’impianto di depurazione ad Acqua dei Corsari. Com’è noto, in questo periodo l’autorità d’ambito ha ben altri pensieri per la testa, impegnata com’è nella complessa fase di transizione della gestione della rete idrica nel palermitano dopo il fallimento di Aps, che ha messo a rischio, oltre alla posizione dei lavoratori, la regolarità del servizio in decine di comuni.

Dato che in Sicilia il miglioramento degli impianti di depurazione è praticamente “obbligatorio” grazie all’accordo di programma quadro tra la Regione e il governo nazionale del 31 gennaio 2013, senza dimenticare che l’Italia è già sotto procedura d’infrazione comunitaria per il cattivo stato delle sue acque costiere, ecco che l’amministrazione propone all’Ato 1 di prendere in mano la situazione per accelerare i tempi e non correre il serio pericolo di dover restituire i soldi a Bruxelles: in ballo ci sono 100 milioni di euro per 13 interventi nel territorio comunale.

Passi avanti, infine, nell’elaborazione del Paes, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile che rientra nell’ambito del Patto dei Sindaci e che ha come obiettivo la riduzione del 20% dell’anidride carbonica nell’aria entro il 2020. Attraverso una convenzione l’amministrazione affida all’Amg il compito di stilare una rigorosa tabella di marcia degli interventi da presentare alla Regione entro il 30 settembre di quest’anno. Le diverse attività di “ricognizione, diagnosi e certificazione energetica” e di “analisi della fattibilità tecnico-economica, formazione e comunicazione” saranno finanziate dall’amministrazione con un fondo di 427 mila euro.

“Per noi è un passo avanti molto importante – dice Mimma Calabrò della Fisascat Cisl – ma adesso, deliberata la transazione, la burocrazia sia celere nei diversi passaggi necessari a riconoscere il dovuto ai nove dipendenti Gesip dello staff liquidatore, che dal novembre 2013, non percepiscono nè stipendio nè cassa integrazione, dato che non svolgono lavori di pubblica utilità. In caso contrario il loro sciopero proseguirà a oltranza”.


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