"Lavorarono con contratti atipici" | Almaviva condannata a riassumerle - Live Sicilia

“Lavorarono con contratti atipici” | Almaviva condannata a riassumerle

Il Tribunale di Palermo ha condannato la società Almaviva Contatc s.p.a. a riassumere due lavoratrici che per circa sette anni hanno lavorato con contratti di lavoro "atipici".

Tribunale di Palermo
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PALERMO – Il Tribunale di Palermo ha condannato la società Almaviva Contatc s.p.a. a riassumere due lavoratrici che per circa sette anni hanno lavorato con contratti di lavoro “atipici”. Il giudice ha ritenuto illegittimi i contratti di lavoro rilevando che non sussistevano le condizioni di legge per fare ricorso al lavoro atipico. Un caso molto simile a quello della lavoratrice di 33 anni, con contratto “atipico”, riassunta dopo 7 anni alla Wind con una sentenza della Corte d’Appello del maggio scorso che ha obbligato l’azienda a reintegrarla.

Anche in quel caso, il primo in assoluto, i giudici hanno sentenziato che la società di Telecomunicazioni avrebbe impiegato la lavoratrice in maniera “illegittima”, facendo ricorso ai “somministrati” attribuendo loro compiti non specificarti nei contratti. “E’ l’ennesima vittoria del sindacato”, dichiarano il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e la componente di segreteria della Slc Cgil Rosalba Vella, che segue in modo specifico le battaglie anche legali contro l’abuso del lavoro precario da parte delle aziende.

“La Slc Cgil già da anni, con l’assistenza legale dell’avvocato Pietro Vizzini, ha intrapreso una battaglia di civiltà contro il precariato e la flessibilità selvaggia alla quale spesso le aziende, in particolare nel settore del call center, fanno ricorso senza i presupposti di legge – aggiunge Maurizio Rosso – Siamo pienamente convinti che il raggiungimento dell’obiettivo della stabilità occupazionale è fondamento della nostra democrazia. Siamo il sindacato dei fatti e non dei proclami: riteniamo che una società democratica debba tenere insieme tre principi fondamentali: crescita economia, coesione sociale e libertà”.


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