I soldi, le pressioni e gli incontri| Fotovoltaico, su cosa indagano i pm - Live Sicilia

I soldi, le pressioni e gli incontri| Fotovoltaico, su cosa indagano i pm

L'inchiesta della Procura di Palermo sul presunto giro di tangenti per la costruzione di un impianto a Monreale. Al vaglio dei pubblici ministeri ci sono intercettazioni e sms di politici e funzionari. Caccia al possibile pagamento di mazzette in contanti.

PALERMO – Il dirigente regionale Martino Russo e l’ex assessore regionale all’Industria Pippo Gianni avrebbero ricevuto due televisori per favorire gli imprenditori che stavano costruendo l’impianto fotovoltaico di Monreale. Un’ipotesi di corruzione che viene loro contestata nell’avviso di conclusione delle indagini notificato dalla Procura di Palermo pochi giorni fa. I pubblici ministeri Roberto Tartaglia e Luca Battinieri stanno, però, stanno rileggendo una serie di intercettazioni e sms per capire se possano avere intascato anche denaro. Ve li proponiamo in sequenza.

22 ottobre 2009
Sandro Marchesi, dipendente di Luciano e Francesco Meoni (gli imprenditori toscani indagati sono titolari della società Heliosopower che costruì l’impianto di Monreale ndr), è soffisfatto: “… abbiamo l’autorizzazione registrata in mano… c’è l’ho in mano… registrato… atto registrato e lo stiamo riportando all’assessorato… abbiamo tutto il progetto firmato da loro… abbiamo l’autorizzazione ufficiale in mano… adesso loro la mandano alla Gazzetta… però non si prendono responsabilità su quando esce…”. Luciano Meoni lo ringrazia: “… complimenti a tutta la squadra che posso dirti”. Lo stesso giorno Meoni contatta il suo uomo a Palermo, il vigile urbano Salvatore Gripp, che avrebbe fatto da mediatore con i funzionari e i politici: “… allora lunedì, martedì volevo dire domani parte Ledo e arriva sabato mattina alle 8 con la cosa lì… mi dispiace….poi mi dici te dove deve andare… comunque gli ho dato tutti i riferimenti, per cui…”. E Grippi aggiunge: “… io di pomeriggio c’è l’ho comunque l’incontro con quelli”.

23 ottobre 2009
Ledo Pacchiarotti e Franco Barbetta sono gli uomini che, secondo l’accusa, sarebbero stati incaricati di portare 150 mila euro in contanti a Palermo per pagare le mazzette ai funzionari pubblici. Sarebbero “quelli” con cui Grippi aveva appuntamento. Il piano salta. La Finanza, infatti, sequestra 150.000 in contanti ai due faccendieri a bordo della nave che da Napoli li doveva portate a Palermo. “Siamo nella merda”, dice Pacchiarotti.

27 ottobre 2009
Viene intercetatto Luciano Meoni: “Per far fronte ai nostri impegni, ci vorrà, ci diano qualche altra settimana… Chi l’ha preso in tasca siamo noi. Loro alla fine se lo prendono due settimane dopo… tanto è un anno e mezzo, per cui non c’è mica nulla di strano”. Gli invstigatori riassumono il significato delle parole dellìimprenditori: “I siciliani posso aspettare”.

10 novembre 2009
Dopo il sequestro del denaro, i rapporti tra i Meoni, Grippi ed i loro referenti politici ed amministrativi negli uffici della Regione Siciliana si sarebbero complicati. Russo chiama Grippi: “Meoni viene domani sera?”. Risposta: “no… non viene domani, perché praticamente dovevano venire praticamente oggi… però da parte dell’assessorato gli hanno fatto sfumare gli appuntamenti, perchè oggi hanno preso come pretesto che c’erano tre cose all’Ars… non lo so… comunque io tecnicamente ti posso dire che da martedì in poi sono pronto per incontrarti e soddisfare le tue…”. Le “tue” potrebbe riferisi, secondo l’accusa, a possibile pretese di denaro da parte di Russo.

19 novembre 2009
Da giorni Russo non riesce a parlare con Grippi. Il vigile si nega, e il dirigente chiama Luciano Meoni: “….da me siete venuti a chiedere delle cortesie… io ho cercato di fare del mio meglio, per quello che mi era possibile… essere preso in giro, essere tartassato di telefonate, centomila telefonate al giorno, perchè dovevo risolvervi il problema. Ho fatto cose che non competevano nemmeno alla mia persona… a me piace che la parola data…è parola data. Quindi impegnarmi più di quello che mi era dovuto …disinteressatamente? ….evidentemente questo disinteressatamente è stato frainteso… per il culo, scusa il termine, non voglio essere preso”.

25 novembre 2009
Luciano Meoni si trova a Palermo. Ha un appuntamento con Marchesi e Grippi in un ristorante del centro città e scrive a Russo: “Ok! Martino, ho sistemato tutto… la cosa tua… ho lasciato tutto a Grippi il quale si metterà in contatto con te”.

2 dicembre 2009
Il contatto non c’è stato e Russo chiama Luciano Meoni: “… senti Luciano… io t’avevo fatto quindici giorni fa una telefonata, ti ricordi? tu m’hai mandato sms, ci siamo sentiti… io purtroppo ho dei problemi miei personali… Grippi… m’ha rimandato con telefonatine… cose… anche… domani, dopodomani… m’ha fatto venire a Palermo, adesso… mi manda adesso un messaggio… cioè dopo che noi ci siamo sentiti, m’ha rimandato da lunedì a martedì, da martedì a mercoledì, mi fa venire a Palermo e mi manda un messaggio con il quale mi dice… ti informo che per motivi urgenti sono fuori… allora io non ho bisogno d’incontrare nessuno… sta cosa per me è chiusa… definita… ci tenevo solo a fartelo sapere, fine”. Meoni non ci sta: “…è uno schifo sta storia qui. Io l’ho incontrato, gli ho lasciato quello che dovevo fare per te e per l’assessore… ho fatto…ho detto io… vai, fallo, chiudilo e via… lui mi ha detto… ok, lo faccio in settimana… lui ha tutto per chiudere la cosa”.

15 dicembre 2009
Grippi chiama Russo per dargli un appuntamento. Russo: “eh va bene, ascolta ci vediamo alle 9 e 30 al Baretto, dove ci siamo visti l’altra volta… mi raccomando, perchè poi….così, perchè poi alle 10 mi vedo con l’onorevole Gianni”. Grippi: “… alle 9 e 30, già io sono anzi… lo vorrei pure incontrare”. Al’indomani si scambiaranno alcuni sms per vedersi davanti il passo carraio dell’Ars.

1 febbraio 2010
Grippi contatta Russo: “… ho bisogno di uno, due giorni per essere pronto… una parte è già pronta mentre l’altra la devo ancora completare”.

3 febbraio 2010
Pippo Gianni teelfona Martino Russo che gli dice di essere davanti al bar Aluia in via Libertà: “… attraversi….ce ne andiamo dove dici tu”.

Di cosa dovevano discutere, le pressioni di Russo a Grippi e Meoni, se tali sono state, a cosa erano finalizzate? I pm di Palermo non hanno ancora trovato le risposte.


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