Centro-Nord in ripresa | Il Meridione no - Live Sicilia

Centro-Nord in ripresa | Il Meridione no

Al Sud Pil e occupazione registrano un segnale negativo.

i dati svimez
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ROMA – Le stime dello Svimez prevedono un “Centro-Nord in lieve ripresa” mentre “il Sud no”, in una Italia che così “continua a essere spaccata in due” Nel 2014 “il Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,6%, quale risultato del +1,1% del Centro-Nord e del -0,8% del Sud”. I consumi delle famiglie “crescono al Centro-Nord nel 2014 dello 0,3% e nel 2015 dello 0,7%, al Sud rispettivamente si registra un calo dello 0,5% e dello 0,1%. Giù anche gli investimenti: nel 2014 il Sud segna -1,1% contro -0,4% del Centro-Nord”. Previsioni di segno opposto anche sul fronte dei posti di lavoro: “-1,2% al Sud nel 2014, cui corrisponde +0,2% nel Centro-Nord. Se confermati questi dati porterebbero al Sud nel 2014 rispetto al 2007 a quasi 800mila posti di lavoro in meno (pari a una flessione del 12%)”.

Per Pil e occupazione, nelle previsioni Svimez a livello regionale, il segno negativo è “solo nelle regioni del Mezzogiorno, mentre crescono il Centro (+0,2%), il Nord-Est (+1,4%) e Nord-Ovest (+1,5%)”. Più in particolare, indica lo Svimez, “nel 2014 la forbice oscilla tra la crescita della Lombardia (+1,7%) 4,3%) e il calo della Calabria (-1%). L’Emilia Romagna cresce dell’1,5%, il Veneto dell’1,4%, il Piemonte dell’1,2%. Nel Mezzogiorno la caduta più contenuta è in Abruzzo (-0,4%). Seguono Molise e Puglia a -0,7%, Basilicata e Sardegna a -0,8%, Campania e Sicilia a -0,9%”. La stessa dinamica è prevista per il 2015: “se il Mezzogiorno cala dello 0,3%, il Centro cresce dello 0,9%, il Nord-Est dell’1,8% e il Nord-Ovest del 2,2%. A trainare la ripresa nel 2015 ancora la Lombardia, +2,5%, seguita da Veneto ed Emilia Romagna (+1,9%), e il Piemonte (+1,6%). Fra le regioni del Mezzogiorno ancora nel 2015 i segni sono tutti negativi, ma oscillano tra -0,1% dell’Abruzzo e -0,5% della Calabria”. Anche sull’occupazione “l’Italia si conferma spaccata in due, con le regioni meridionali segnate sia nel 2014 che nel 2015 da segni negativi. In particolare, nel 2014 le perdite dell’occupazione sono comprese tra -0,8% in Abruzzo e -1,3% in Calabria e Sicilia; nel 2015 tra il -0,4% sempre dell’Abruzzo e il -0,8% della Calabria”.


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