Omicidio Buda, colpo di scena |Tre condannati tornano a casa - Live Sicilia

Omicidio Buda, colpo di scena |Tre condannati tornano a casa

Il Gup di Catania Laura Benanti ha concesso gli arresti domiciliari a Giovanni Torrisi, Francesco Grasso e Mariano Nucifora, tutti condannati in primo grado.

dopo la sentenza
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CATANIA. Sono rientrati nel pomeriggio nelle rispettive abitazioni di Sant’Alfio Francesco Grasso e Mariano Nucifora, condannati in primo grado con rito abbreviato rispettivamente a 10 anni e 8 mesi e a 12 anni, lo scorso 23 luglio, per l’omicidio del pastore di Calatabiano Salvatore Buda. Il Gup di Catania Laura Benanti ha accolto le istanze di sostituzione della custodia in carcere con quelle meno afflittive degli arresti domiciliari, presentate dai difensori di fiducia Ernesto Pino e Marisa Ventura, per Grasso, e Carmelo Galati e Andrea Gianninò, per Nucifora.

“Si tratta di un implicito riconoscimento – ha commentato il legale Ernesto Pino – del ruolo marginale svolto nella vicenda dal mio assistito e della sua buona condotta processuale. Il giudice, inoltre, ha riconosciuto anche la mancanza di pericolosità sociale”. Soddisfatto anche l’avvocato Marisa Ventura. “E’ il risultato che cercavamo da tempo – ha detto il legale – Abbiamo avuto conferma delle valutazioni positive compiute dal giudice sul ruolo che il nostro assistito ha avuto nella vicenda. Questo ci fa ben sperare per l’appello”.

Salgono quindi a tre gli imputati, tutti incensurati, scarcerati a due settimane dalla sentenza di condanna, giunta lo scorso 23 luglio. Tre giorni fa, infatti, ha lasciato il carcere anche il 32enne Giovanni Torrisi, condannato a 11 anni e 4 mesi. Anche a lui il giudice ha concesso gli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta dei difensori di fiducia Claudio Grassi e Gino Ioppolo. L’arresto di quest’ultimo, ex assessore di Sant’Alfio, raggiunto il 17 luglio dello scorso anno da ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Bella cumpassa”, aveva lasciato sgomenta l’intera comunità santalfiese. Grande la soddisfazione della famiglia e dei legali. “Non possiamo che ritenerci soddisfatti per il lavoro svolto – ha dichiarato l’avvocato Claudio Grassi – e per la decisione del giudice che ha accolto la nostra richiesta, ritenendo che non vi siano esigenze di custodia in carcere”.

 


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