Riapre la chiesa madre| Celebrata messa dopo quattro anni - Live Sicilia

Riapre la chiesa madre| Celebrata messa dopo quattro anni

Da quattro anni era ormai chiusa al culto, ora che il cantiere si è concluso i cittadini possono riappropriarsene

gagliano castelferrato
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GAGLIANO CASTELFERRATO (ENNA) –  Il suono festoso delle campane, ripetuto ad ogni ora del giorno, annuncia un evento storico: la riapertura della chiesa madre dedicata al patrono San Cataldo. Dopo quarantadue anni di restauri la chiesa torna all’antico splendore. Da quattro anni era ormai chiusa al culto per: consolidamento strutturale, interventi di riconfigurazione dei dipinti scoperti, restauro dell’apparato decorativo, consolidamento e restauro del cassonato ligneo, pavimentazione, restauro del coro ligneo, impianti tecnologici. Ora che il cantiere si è concluso i cittadini possono riappropriarsene. L’ultimo cantiere è stato eseguito grazie ad un finanziamento europeo di 3.930.000 euro, fondamentali per portare a termine il restauro. I lavori sono stati effettuati dalla Cooperativa Archeologica Restauro, sotto la direzione della sovrintendenza ai beni culturali di Enna, con la guida dell’architetto Liborio Calascibetta, il quale commenta: “Ci abbiamo messo l’anima. Le difficoltà si superano solo se si fa gioco di squadra”. Dal 1972 ad oggi sono state numerose le fasi di restauro e consolidamento che hanno fatto riemergere affreschi e antichi “gioielli” di notevole pregio storico-artistico. “Gioisce oggi questa chiesa – ha detto l’arciprete don Pietro Antonio Ruggiero all’inizio del solenne rito di dedicazione e consacrazione dell’altare – perché finisce l’esilio per questo popolo e per questa comunità. La responsabilità di custodire il tempio non è più in mano agli ingegneri e ai responsabili della sicurezza, ma in quelle di tutti noi”. Il rito di dedicazione è stato presieduto dal vescovo della diocesi di Nicosia, mons. Salvatore Muratore, con la partecipazione delle autorità civili e militari e con la rappresentanza delle confraternite. “Oggi è un giorno di festa per Gagliano – ha detto il vescovo – Sentiamo la gratitudine verso tutti coloro che nei secoli hanno lavorato per la bellezza di questo tempio. Un particolare grazie ai due sacerdoti Vasta e Ruggiero per aver messo il cuore fino all’ultimo”. Una reliquia del santo è stata posta in una teca sotto l’altare e, subito dopo, il rito della benedizione e dedicazione a San Cataldo. L’altare, l’ambone e le croci nei muri portanti sono stati unti con il crisma. Infine l’accensione delle luci e la lettura dell’atto di avvenuta dedicazione, con firma di tre testimoni. Una delle tre copie è stata conservata e sigillata a futura memoria nella teca sottostante l’altare insieme alle reliquie di San Cataldo. In tutti questi anni, i lavori di restauro e consolidamento sono stati seguiti dall’arciprete emerito, mons. Vito Vasta, il quale, con gioia, vede oggi ultimata l’opera. “Non riconosco più questa chiesa – dice – I muri erano sporchi e oscuri, nonostante un restauro degli anni ’50, mentre ora sono splendenti. Il pavimento che prima era in scaglie, oggi è in marmo pregiato. Tutti gli affreschi finora nascosti sono rinvenuti. Nella prima volta a destra sono emersi i padri della Chiesa, santi: Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio Magno. La cripta, scoperta negli anni ’80 dall’architetto Alberti, era stata utilizzata come deposito ed ora è fruibile. Sono emersi anche i muri dell’abside del 1300. La prima inaugurazione di questa chiesa avvenne infatti nell’aprile 1304”. Anche il sindaco Salvatore Zappulla esprime commozione per l’apertura della più bella chiesa di Gagliano al culto: “E’ una grande emozione entrare di nuovo alla matrice, dopo tanti anni. Vederla così bella fa gioire, soprattutto quanti, come me, sono cresciuti in questo quartiere”.


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