Flop day, silenzio e responsabilità| Si va verso un ricorso al Tar - Live Sicilia

Flop day, silenzio e responsabilità| Si va verso un ricorso al Tar

YOULIVE. Un team di avvocati palermitani sta predisponendo un ricorso che accerti le responsabilità del flop del server dello scorso 5 agosto e la promozione di un'azione legale che ripristini i termini di partecipazione e riconosca un risarcimento danni.

PIANO GIOVANI - IL DIARIO
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PALERMO – Alle ore 11:28 di martedì 5 agosto 2014, giorno di apertura della seconda finestra di tirocini, un team qualificato composto dagli avvocati Francesco Leone,  Simona Fell, Gabriele La Malfa Ribolla, ha risposto prontamente alle numerose segnalazioni e lamentele dei partecipanti al concorso “Piano giovani Sicilia” promosso dalla Regione Siciliana per facilitare l’accesso dei giovani nel mondo del lavoro.

All’apertura su Facebook del gruppo “Piano Giovani Sicilia – Ricorso” https://www.facebook.com/groups/pianogiovaniricorso/?fref=ts, centinaia di ragazzi hanno aderito immediatamente ancora prima di sapere se fosse stato raggiunto o meno il tetto massimo di 800 tirocini del secondo “click day”, perché fu subito evidente a tutti che il sistema avesse fallito. All’indirizzo e-mail ricorsopianogiovani@gmail.com dal quel 5 agosto ad oggi continuano ad arrivare copiose le segnalazioni di anomalie, disservizi e problemi di natura tecnica per connettersi al portale; inoltre, messaggi di dissensi e malumori per un sistema che lascia la meritocrazia in soffitta, continuano ad invadere la casella di posta elettronica creata per l’occasione. Nessun consenso, dunque, alle parole dell’Assessore Scilabra: «Il metodo che abbiamo scelto mi sembra il più meritocratico».

Quel 5 agosto, le peggiori previsioni dei partecipanti si sono verificate: il portale è andato in tilt e solo pochissimi fortunati sono riusciti ad accedere alla procedura. Si sta già indagando su ciò che è accaduto ma nel frattempo, però, non si può ignorare che la “ratio” stessa del “piano”, ossia l’incontro anonimo tra domande e offerte affini, è stato mortificato «da un sistema informatico inadeguato che fornisce ai giovani siciliani non una offerta di tirocinio ma una mera illusione». Per tali motivi, gli avvocati hanno accettato il mandato che è stato offerto dai partecipanti al bando e hanno iniziato ad approfondire giuridicamente l’accaduto e ad indagare sulle responsabilità che hanno causato il disservizio e sulle possibili azioni legali da intraprendere.  Intanto cliccando sul link https://drive.google.com/file/d/0B8RdtnXZZeNYNjJHNXBFVE9oRk0/edit?usp=sharing è possibile scaricare il modulo per la raccolta delle segnalazioni da compilare e spedire all’indirizzo di posta elettronica sopraindicato.

Il team di avvocati palermitani, reduci dalla loro ultima vittoria al Tar Lazio, che ha consentito l’ammissione alla Facoltà di Medicina di tutti i ragazzi ricorrenti di Bari, stanno lavorando alla loro prossima sfida. Si sta dunque predisponendo un ricorso che accerti le responsabilità del flop del server dello scorso 5 agosto e la promozione di un’azione legale che ripristini i termini di partecipazione e riconosca un risarcimento danni.

Si confida ad oggi nella collaborazione dell’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, per addivenire ad una rapida soluzione del problema. La revoca delle finestre e la ripetizione di tutto il procedimento attraverso metodi trasparenti e giusti sarebbe infatti la cosa più conveniente per tutti i ragazzi vittime del flop della piattaforma informatica del Piano giovani. Se questo appello venisse ascoltato, una nuova finestra potrebbe essere aperta entro settembre.

Nei prossimi giorni sarà diffuso inoltre un documento che, giurisprudenza alla mano, dimostrerà l’illegittimità del procedimento. Se anche tale iniziativa verrà ignorata dall’amministrazione, per i consueti cavilli burocratici, o peggio, per l’indifferenza di chi ci governa e amministra di fronte alle richieste di migliaia di ragazzi, non resterà che proporre ricorso al Tar e chiedere l’annullamento del Piano Giovani e il conseguente risarcimento del danno.

Gli obiettivi che si intendono perseguire con tale azione legale sono: innanzitutto la revoca degli “incroci” ottenuti con la finestra dello scorso 5 agosto in quanto, come è evidente ormai a tutti, non è stato assicurato l’ingresso alla piattaforma informatica; l’individuazione e la persecuzione legale dei soggetti responsabili del flop tecnico; il riconoscimento di un risarcimento a tutti coloro che, a causa del malfunzionamento della piattaforma, non sono riusciti ad accedere e/o completare la procedura di incrocio.  Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso un ricorso al Tar o attraverso un’azione dinnanzi al Tribunale Civile. La scelta del tipo di azione da intraprendere dipenderà dalle decisioni che, nelle prossime ore, verranno assunte dall’Assessorato.  Se, infatti, verranno revocati gli “incroci” della scorsa finestra, non sarà possibile proporre un ricorso al Tar ma, di contro, sarà possibile proporre un’azione risarcitoria, contro la società responsabile del servizio, dinnanzi al Tribunale Civile. Si sta procedendo con l’esclusivo obiettivo di rendere un servizio, privo di “colore” politico, ai tanti giovani siciliani che sono rimasti, loro malgrado, esclusi dalla procedura.

L’Assessore Scilabra ha dichiarato “A tutti quelli che criticano chiedo: prima cosa c’era? Non c’era niente, non era stato fatto nulla”. Che ci si cominci a rendere conto che questa non è una giustificazione alle disuguaglianze e ai disagi a cui migliaia di ragazzi hanno dovuto far fronte la, ormai nota a tutti, mattina del 5 agosto. Un giorno che verrà ricordato non come il Piano che ha facilitato l’accesso di 800 giovani nel mondo del lavoro, ma come il Piano che ha riconfermato in migliaia di giovani la perdita di ogni speranza di un possibile cambiamento di rotta della Sicilia.

Emanuela Chinnici


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