Mafia nel business dei videopoker |Dia sequestra beni per 500mila euro - Live Sicilia

Mafia nel business dei videopoker |Dia sequestra beni per 500mila euro

Sigilli ad una società di noleggio di macchinette della provincia di Catania. L'impresa sarebbe riconducibile a Gaetano Liuzzo Scorpo, vicino al Clan Trigila. GUARDA IL VIDEO

CATANIA – Mafia e gioco d’azzardo. Un binomio sempre più presente nei fascicoli delle inchieste giudiziarie delle Procure d’Italia. Questa volta la mano della criminalità organizzata si sarebbe inserita nella gestione e nel noleggio dei videopoker nel perimetro territoriale tra Catania, Siracusa e Ragusa. Gli affari illeciti sarebbero stati prodotti, secondo gli investigatori della Dia di Catania, attraverso la forza intimidatoria del Clan Trigila. Un sistema che avrebbe portato all’arricchimento di una società operante nella distribuzione e nel noleggio di apparecchi elettronici da gioco e riconducibile – sempre secondo gli inquirenti – a Gaetano Liuzzo Scorpo, 49 anni, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa alla pena di 7 anni di reclusione.

La Dia ha posto i sigilli all’Azienda Italia di Spina Alfio e C. Sas che ha sede a Piedimonte Etneo, in provincia di Catania. Il sequestro, che ha riguardato un patrimonio del valore di 500 mila euro, è scaturito da una complessa attività investigativa condotta dal Centro Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, che ha portato alla luce gli interessi illeciti dei Trigila, frangia del cartello criminale siracusano Aparo – Nardo – Trigila, nella gestione e nella distribuzione dei videopoker.

Gli accertamenti partono dal 2011, a seguito del blitz “Nemesi” che ha assicurato alla giustizia 60 affiliati ai Trigila. La Dia è riuscita a cristallizzare le dinamiche operative della cosca che voleva “investire” risorse e incrementare gli introiti attraverso proprio il gioco d’azzardo elettronico. Il clan aveva come punto di riferimento proprio Liuzzo Scorpo, già titolare di 2 società, la Betting Game e la Media Game, che lo scorso novembre sono state confiscate.

Dalla ricostruzione emersa dall’inchiesta, sarebbe stato accertato che Gaetano Liuzzo Scorpo, sfruttando la sua vicinanza alla famiglia mafiosa siracusana, avrebbe imposto ai titolari degli  esercizi commerciali, dove erano installate le apparecchiature elettroniche delle società sequestrate, a chiedere all’amministratore giudiziario il ritiro delle macchinette da gioco per sostituirli con quelle fornite dall’Azienda Italia di Piedimonte Etneo, oggetto del provvedimento di oggi. Secondo la Dia Liuzzo Scorpo sarebbe il gestore occulto dell’impresa.

In totale sono stati sequestrati 40 videopoker presenti in sale giochi ed esercizi commerciali di diverse città della provincia di Catania, Siracusa e Ragusa.

 


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