Angelo Figuccia: "I gay sono malati"| Pd spaccato, Arcigay: "Follia" - Live Sicilia

Angelo Figuccia: “I gay sono malati”| Pd spaccato, Arcigay: “Follia”

I promotori della mozione per la festa della famiglia naturale annunciano in conferenza stampa iniziative simili all'Ars e in Senato. La Monastra (Pd) chiede la revoca della mozione votata da alcuni colleghi di partito. Spallitta (Mov139): "Ho votato ma prendo le distanze".

la polemica sulla famiglia naturale
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AGGIORNAMENTO “Chi ci dice che l’omossessualità non è una malattia? La scienza? Quante volte la scienza sbaglia”. A dirlo in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” è Angelo Figuccia, consigliere comunale che ha presentato la mozione per la festa della famiglia naturale. “I motivi dell’omosessualità vengono da traumi psicologici: per esempio avere assistito a violenze sessuali, oppure essere stato avvicinato da bambino da un prete pedofilo – continua Figuccia – io sono l’ultimo giapponese che crede nell’Antico Testamento, è già scritto tutto lì: Sodoma, Gomorra, Babele. Chi si è reso colpevole di queste cose non potrà salire sull’arca di Noè”.

PALERMO – Vogliono smontare le polemiche, respingono l’accusa di essere di essere “bigotti e parrucconi” e chiedono di festeggiare in ogni comune la “festa della famiglia” il 15 maggio, così come istituita dall’Onu. Dopo le roventi polemiche di questi giorni, in seguito all’approvazione quasi all’unanimità da parte del consiglio comunale di una mozione per l’istituzione della festa, i promotori tentano di gettare acqua sul fuoco ma rivendicano le proprie convinzioni. Un fronte trasversale tra cattolici, evangelici ed esponenti di Forza Italia (tra cui anche il senatore Lucio Malan e il capogruppo all’Ars Marco Falcone), col partito azzurro deciso a presentare una mozione simile anche a Palazzo dei Normanni e al Senato, anche se in conferenza ha fatto capolino a sorpresa il capogruppo del Mov139 Aurelio Scavone.

“Mi complimento per il documento approvato – dice Malan – i consiglieri hanno voluto rappresentare i cittadini di cui sono espressione. Parliamo di valori costituzionali. Proporrò in Senato di istituire la giornata della famiglia con un ddl”. “É stata montata una polemica incomprensibile – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – la mozione difende un valore assoluto, quello della famiglia naturale. Non voglio difendere il Mov139, ma la mozione era chiara e non era contro nessuno. Io ho votato il registro per le unioni civili, ma difendo il valore della famiglia naturale, non sono mai stato contro chi fa una sua scelta nella vita. Chi muove critiche non ha assistito al dibattito d’Aula”. “La famiglia sta subendo degli attacchi, anche per le scelte di alcune amministrazioni – aggiunge il deputato regionale Vincenzo Figuccia – perché mio figlio, andando a scuola, deve ricevere insegnamenti diversi da quelli della famiglia? Presenteremo all’Ars una mozione per l’istituzione della famiglia naturale il 15 maggio, pur rispettando i diritti di ciascuno”. “La prima cellula della società sono l’uomo e la donna – spiega Falcone – la più importante assise civica siciliana ha apprezzato questa mozione che riproporremo in Assemblea”.

In conferenza anche l’orlandiano Scavone, in rappresentanza di un Mov139 che quasi all’unanimità ha votato a favore della mozione: “Le polemiche sono inutili, così come quelle che c’erano state per il Gay Pride e il registro delle unioni civili. Ho lasciato libertà di voto al mio gruppo, Palermo è e vuole essere una cittá accogliente per tutti”.

“Quello che non é famiglia naturale é un surrogato – dice il consigliere di Forza Italia Angelo Figuccia, presentatore della mozione – ed é condivisa anche dai giovani”. “Vogliamo ribadire il tema della famiglia – aggiunge il consigliere di Forza Italia Andrea Mineo – l’unica riconosciuta dalla Costituzione. Il numero delle unioni civili in Europa e oltre é bassissimo, se qualcuno ci accusa di essere fuori tempo ce ne faremo a ragione”. “La famiglia é l’architrave di ogni società che voglia dirsi civile – spiega Sandro Oliveri di Cristiani per la Nazione – e ha diritti superiori. Non siamo né bigotti, né retrogradi”.

Ma la polemica non è certo finita qui ed emerge la spaccatura tutta interna al Pd. “Chiederò al più presto la revoca della mozione perchè è in contrasto con la legge e con le decisioni e l’orientamento politico manifestato dal consiglio comunale di Palermo, quasi unanimemente, col registro delle unioni civili – dice in una nota Antonella Monastra del Pd, malgrado qualche consigliere democratico abbia votato a favore – il documento votato è in contrasto anche con la genuina adesione del Sindaco e della Giunta alle istanze del movimento Glbt e alla promozione dei diritti civili ed alla loro esigibilità: l’Amministrazione comunale ha patrocinato e partecipato attivamente a varie edizioni del Pride. In Italia la legge spesso non riesce a seguire l’evoluzione della società che oggi è strutturata in varie forme di condivisione dell’esistenza e dell’affettività. Palermo è stata sempre culla di culture differenti in coesistenza pacifica: i nuovi sistemi familiari già presenti nella società moderna devono dunque avere pari dignità e tutela, come succede da tempo in quasi tutte le democrazie occidentali. La previsione di una fantomatica ‘Festa delle Famiglia Naturale, fondata dall’unione fra uomo e donna’, a mio giudizio, è infatti un grave anacronismo che alimenta discriminazioni e segnala lo scollamento dalla realtà sociale delle forze politiche che ne hanno ideato l’istituzione”.

“Ai consiglieri comunali – dice Mirko Pace, presidente di Arcigay Palermo – che hanno votato la mozione chiediamo: e adesso? Qual è il passo successivo? Davvero vi farete promotori di un disegno basato sull’esclusione e sulla discriminazione? Riuscite a chiarire il senso, le motivazioni e lo scopo di questo voto plebiscitario? Alcuni tra voi sono stati protagonisti di anni di battaglie per i diritti dei cittadini: è bastata la “brillante eloquenza” del pittoresco consigliere che ha proposto la mozione a convincervi di rinnegare tutte le vostre convinzioni? E alla giunta, a quegli assessori che negli anni hanno lavorato con noi nella costruzione dei Pride, chiediamo: davvero renderete esecutivo questo provvedimento? Davvero il comune di Palermo investirà tempo e risorse economiche in quello che, nelle intenzioni del suo proponente, vuole essere l’anti-Pride? Figuccia non comprende (uno dei pochi, perché la maggioranza della città l’ha capito da tempo) che il Pride non è l’evento di una parte ma un momento di riscatto di tutta la città, in cui la comunità Lgbti crea le condizioni per un momento di condivisione e di partecipazione di tutta la città. Avendo queste caratteristiche, la “festa della famiglia naturale” sarebbe non tanto l’anti-Pride, ma l’esatto contrario del Pride: la manifestazione di una parte livida e rancorosa, che cerca di togliere diritti, anziché difenderli, che di fatto, cerca di arricchire le sue consorteria, attraverso i finanziamenti alle scuole private. La giunta vorrà svoltare in questo senso? La giunta Orlando e il consiglio comunale vorranno farsi ricordare per essere improvvisamente diventata, in materia di diritti civile, peggiore delle precedenti? Penso di no, e allora chiediamo che sia fatto tutto il possibile per annullare questa mozione, facendo approvare una mozione di censura e rilanciando invece la marcia della città verso la parificazione dei diritti, riconoscendo i matrimoni celebrati all’estero e rendendo finalmente pienamente operativo l’ufficio Lgbt del Comune. Vengono introdotti dei cavalli di battaglia della propaganda omofoba, ma la follia omofoba arriva fino al punto di chiedere, come è successo a Trento, che i servizi sociali del comune individuino le famiglie omogenitoriali e sottraggano loro i figli”.

“Premesso che le mozioni sono atti che non producono effetti giuridici ma hanno natura di indirizzo politico, né obbligatori né vincolanti, con riferimento alla mozione istitutiva della “Festa della famiglia naturale”, relativa alla promozione di una giornata dedicata alla famiglia, preciso che in aula la stessa mozione è stata presentata e proposta solo in questi termini, senza alcun riferimento eventualmente discriminante delle “famiglie arcobaleno”. Questa circostanza ha indotto i votanti, me compresa, a ritenere che non ci fossero elementi ostativi ad un voto favorevole”. Lo si legge in una nota di Nadia Spallitta, vicepresidente del consiglio comunale. “Analizzando nello specifico invece le premesse alla mozione, che ribadisco non producono alcun effetto giuridico, tuttavia ritengo di dovere prendere le distanze dalle stesse, laddove introducano elementi di discriminazione tra la famiglia tradizionale e la “famiglia arcobaleno”. Credo che il nucleo familiare vada tutelato e valorizzato prescindendo dall’orientamento sessuale dei suoi componenti, soprattutto in questo momento di crisi dei valori della famiglia che, come la cronaca ci racconta, spesso vive al suo interno atti di inaudita violenza che richiedono quindi un importante ed utile intervento delle istituzioni. Solo in tal senso deve essere letto il mio voto favorevole. Mi dissocio fortemente da ogni ulteriore affermazione, contenuta nella mozione, rivolta a limitare i diritti delle famiglie “omogenitoriali” ed il loro pieno riconoscimento sotto il profilo giuridico, normativo e sociale, riconoscimento in relazione al quale mi sono sempre impegnata promuovendo una serie di iniziative tra le quali l’istituzione del “Registro delle unioni civili” e l’organizzazione del Pride Palermo. Ritengo quindi che in effetti sia stato un errore votare la mozione così come proposta, con queste inaccettabili premesse – che in aula tuttavia non erano state presentate né illustrate – e valuterò l’opportunità di presentare una mozione di revoca o di rettifica di quella già votata”.

“Ho votato la mozione Figuccia con l’intento di dare la possibilità di celebrare la festa della famiglia anche a chi, come il consigliere Figuccia, ha un concetto di famiglia molto diverso dal mio. Non ho dato un voto contro qualcuno o qualcosa. Per me non esiste una famiglia naturale da contrapporre ad una innaturale per il semplice fatto che non considero innaturale nessun tipo di famiglia. Certo, oggi sentire che l’omosessualità possa essere considerata una malattia fa riflettere molto. Possiamo anche riconsiderare la nostra posizione nei confronti della mozione”. Lo dice il consigliere del Mov139 Juan Diego Catalano.

“Intervengo sulla mozione ‘istituzione della famiglia naturale – dice la consigliera del Pd Serena Bonvissuto – in primis, per quanto attiene l’aspetto politico, quello a cui tengo maggiormente, per manifestare il mio convincimento personale, ovvero che dignità e legittimazione giuridica e sociale dovrebbero essere garantite anche ai rapporti fra le persone dello stesso sesso e di conseguenza disapprovo la mozione del Cons. Figuccia. Poi desidero segnalare quello che ritengo un mero errore materiale, ovvero la mia registrazione fra i presenti al momento del voto della richiamata mozione, in quanto, pur avendo preso parte a quella seduta, mi sono dovuta allontanare prima che si procedesse alla votazione. Nella seduta di Consiglio di ieri 26 agosto ho chiesto a chi di competenza qual è l’iter burocratico per procedere ad una rettifica e non mi sono state date risposte esaudienti nel merito della mia richiesta”.


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