"Giusta la 'rimozione' della Corsello | Ma adesso si cambi davvero" - Live Sicilia

“Giusta la ‘rimozione’ della Corsello | Ma adesso si cambi davvero”

Il segretario generale della Cisl Sicilia: "Da mesi chiedevamo che la dirigente venissa sostituita. Ma adesso si dimettano tutti quelli che l'hanno appoggiata e sostenuta".

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del segretario generale della Cisl, Maurizio Bernava, sul tema della Formazione e sugli esiti legati al flop del Piano giovani.

“La Corsello rimossa da tutti gli incarichi come richiesto mesi fa dalla Cisl… Adesso dovrebbero dimettersi, per pudore e dignità, i tanti che per interesse hanno sostenuto e coperto le sue azioni. Spieghino ai lavoratori distrutti e massacrati perché hanno sempre difeso l’operato “corretto” e le scelte (mai trasparenti) dell’amministrazione. La Cisl continuerà a incalzare, con mobilitazioni e proposte, gli assessori e Crocetta. Loro devono assumersi la responsabilità dei gravi danni sociali creati col “bombardamento” del vecchio sistema della formazione siciliano. Finora hanno distrutto e basta. Senza ricostruire nulla, lasciando sotto le macerie migliaia di persone innocenti mentre il nuovo centro di potere composto dai rais della politica degli ultimi 15 anni, pensa solo alla gestione delle enormi risorse disponibili per continuare ad accumulare affari, clienti, consenso, ricchezze patrimoniali e voti.

Martedì 26 uno spettacolo indecente in commissione Lavoro, all’Ars. Bugie e teatrini, falsità e contraddizioni senza che fossero affrontati il tema e il problema strutturale della mancanza di politiche e servizi per il lavoro in Sicilia. Si è parlato, si è recitato solo il verbo della gestione, gestione e solo gestione. La gestione sembra essere l’unico argomento e interesse che alletta la gran parte della classe politica e dirigente ormai inadeguata quanto ingorda. Un teatrino, in disprezzo della drammatica realtà sociale in una Regione che dispone di oltre 500 milioni di euro tra formazione, politiche del lavoro e sociali e non riesce a utilizzarli per incentivare sviluppo, nuova occupazione, nuovi servizi, sistemi efficaci e meno dispersivi per offrire tutele essenziali alle persone e alle famiglie in difficoltà per la devastante crisi dell’economia.

Adesso come Cisl sfidiamo Scilabra, Bruno, Crocetta e i dirigenti generali che verranno. Si chiuda col vecchio sistema. Adesso lo facciano alla luce del sole e senza ambiguità. Mettano fuori gioco quel centro di potere che da anni, grazie a dirigenti imposti e incapaci, mantiene ancora il controllo della gestione delle risorse, dell’amministrazione e degli strumenti operativi decisionali. La Cisl lo ripete da settimane. Il presidente Crocetta liberi le aree formazione, lavoro e del Fondo sociale europeo, dagli affaristi di sempre. Su questo dimostri che punta a un vero cambiamento.

La Cisl chiede agli assessori Scilabra e Bruno di realizzare e completare la transizione al nuovo sistema. La Cisl propone la strutturazione dei servizi per il lavoro con l’impiego dei 1.753 operatori cacciati via per i ritardi e per scelta della Regione. Far credere che i 65 centri per l’impiego esistenti in Sicilia possano garantire i nuovi servizi e i compiti che ne conseguono, è stata la più macroscopica falsità espressa ieri in commissione dalla dottoressa Corsello. Si applichi il sistema misto pubblico-privato (unica scelta possibile per stabilizzare gli operatori degli sportelli multifunzionali soppressi) come già fatto da molte altre Regioni. Un sistema nuovo per garantire un servizio completo e capillare su tutto il territorio siciliano dove impiegare tutti gli ex sportellisti, peraltro già qualificati, a svolgere le nuove attività di incontro tra domanda e offerta di lavoro come richiedono gli indirizzi Ue e del ministero del Lavoro.

Non si perda tempo, si decida subito e non si continui a ingannare ancora le persone. Sulla formazione, prima di proporre e affrontare la riforma in sede parlamentare, chiediamo alla Scilabra di definire la ristrutturazione dei sistemi dell’obbligo formativo e degli interventi formativi. Si rimetta in moto il sistema. Si doti la Regione Sicilia di un vero sistema di vigilanza e controllo e di regole rigorose, non discrezionali e molto selettive, sugli enti e sui soggetti affidatari di risorse e servizi da parte dell’amministrazione.

Non potrà essere diversamente, visto che la giunta regionale ha deciso di svolgere le attività di formazione professionale attraverso soggetti terzi. L’assessore Scilabra, adesso, operi velocemente per ridare serenità e prospettive a migliaia di operatori disperati, ancora soffocati dalle macerie della politica del “bombardamento”. Si operi tutti, assieme all’Ars, per recuperare strumenti e risorse per saldare il più possibile gli arretrati maturati e ancora non pagati. La Cisl chiede all’assessore alla Formazione di definire un’intesa, con tempi e modalità predefiniti in modo preciso, per realizzare velocemente questo percorso di transizione. Urge trovare sistemi di sostegno al reddito delle centinaia di operatori che si ritrovano, a seguito delle scelte della Regione, senza lavoro e datore di lavoro.

La Cisl chiede all’assessore Scilabra di puntare di più e meglio al confronto sociale costruttivo e trasparente come discontinuità reale rispetto al primo biennio di mandato. La Cisl chiede e offre all’assessore Scilabra disponibilità e coraggio a ricostruire un nuovo sistema di formazione vero, utile, trasparente, meno costoso e che riparta dalle tante professionalità e disponibilità operative già esistenti in largo numero tra i lavoratori, e capaci di dare anche risposte di qualità alle esigenze del mercato del lavoro siciliano.

Siamo disponibili a scelte coraggiose, innovative, basate su oggettive professionalità. L’assessore Scilabra non ascolti più coloro che per due anni Le hanno chiesto solo di “bombardare” un sistema che da tempo andava e va radicalmente cambiato. Siamo convinti e consapevoli che il sistema va RISTRUTTURATO, su nuovi obiettivi e con costi più sostenibili. Ma nel rispetto dei diritti minimi, sociali e civili, degli operatori e delle loro famiglie.

Ascoltateci, cambiate musica adesso! Non lasciateci solo lo strumento della protesta estrema e della denuncia nel rapporto col governo. Per ridare fiducia e per ridare speranza ai tanti lavoratori che se lo meritano veramente”.


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