Carlo e la passione del canottaggio| Gli amici: "Era il nostro gigante buono" - Live Sicilia

Carlo e la passione del canottaggio| Gli amici: “Era il nostro gigante buono”

Carlo Ruvolo, il 22enne che la scorsa notte ha perso la vita in uno scontro frontale in via Messina Marine, era un atleta. Aveva partecipato a diverse gare in molte zone d'Italia e dopo una breve sospensione dell'attivit, stava per ricominciare gli allenamenti. "Era un campione", dice chi lo conosceva.

La tragedia a Palermo
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PALERMO – Chi lo conosceva lo chiamava così. Carlo era alto, aveva un fisico atletico, “un gigante dal cuore d’oro”, dicono gli amici. Il ragazzo, 22enne della zona di via Montalbo, è rimasto ucciso nella notte tra sabato e domenica in un tragico scontro frontale in via Messina Marine, ad alcuni metri dal bar del Bivio. La Peugeot sulla quale viaggiava si è scontrata contro una Land Rover che procedeva sulla carreggiata opposta e, adesso, chi lo amava non riesce a darsi pace.

“Come potremmo, – dice Giusi Mazzara – di ragazzi come Carlo ce ne sono pochi. Sempre disponibile con gli altri, disposto a dare una mano, molto maturo per la sua età”. Carlo Ruvolo era adolescente quando ha cominciato ad appassionarsi al canottaggio, un’attività che aveva coltivato a lungo, partecipando a gare importanti in varie zone d’Italia. Faceva parte della squadra di canottaggio del circolo Roggero di Lauria, a Mondello, ma da qualche anno si era ritirato. La passione per questo sport, era però ultimamente riemersa e, recentemente, il ragazzo si era messo in contatto con l’addetto sportivo del club: voleva ricominciare.

Avrebbe voluto nuovamente allenarsi, gareggiare. E, d’altronde, sono proprio i suoi amici a definirlo “un campione”. “Aveva preso parte a diverse stagioni agonistiche – dice l’amico Salvatore – ed aveva collezionato diversi successi, era capovoga, guidava l’equipaggio e le gare erano sempre mozzafiato. I complimenti nei suoi confronti non erano mai troppi: Carlo meritava questo ed altro. La sua famiglia è sempre stata fiera di lui. Non sappiamo cosa sia successo la scorsa notte, ma posso affermare, a nome di tutti coloro che conoscevano Carlo, che era una ragazzo affidabilissimo, serio, con la battuta pronta al momento giusto. Bisognerà capire cosa sia accaduto, più che altro, al ragazzo che era alla guida”.

“Non riusciamo a crederci – scrive Paolo Di Vita commentando una fotografia del giovane atleta – è stato per tutti un fulmine a ciel sereno. Eri tutto quello a cui può aspirare una persona. Eri meraviglioso. Ciao fratellino, sarai sempre nei nostri pensieri”.

Quella di Carlo Ruvolo è l’ennesima morte sulle strade palermitane che si verifica nelle ultime settimane. Un’estate segnata da decine di croci sull’asfalto, quella del capoluogo siciliano, che soltanto poco più di una settimana fa ha fatto un’altra giovane vittima, Francesco Pirrotta, 19 anni. In quel caso lo schianto fatale si è verificato contro un palazzo: Pirrotta, che era a bordo di uno scooter in via Cipressi, avrebbe perso il controllo del mezzo terminando la sua corsa all’altezza del vicolo Zisa. A lugio, altri due tregici incidenti hanno stroncato le vite di due ragazzi, Litterio Russo, 21 anni ed Alessio Battaglio, di 19. I due schianti mortali si erano verificati in via Ernesto Basile e via Amedeo d’Aosta.


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