"Confindustria combatta i corrotti |come ha fatto con la mafia" - Live Sicilia

“Confindustria combatta i corrotti |come ha fatto con la mafia”

Il presidente dell'Authority anticorruzione indica l'esperienza della Confindustria siciliana come un modello da imitare nella lotta alla corruzione. Lo Bello: "Lo facciamo già"

L'appello di Cantone
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PALERMO – Mister Anticorruzione indica la svolta della Confindustria siciliana come un modello da esportare anche nella lotta alla corruzione. Per combattere la corruzione le leggi servono (anche qualcuna in più di quelle attuali) ma soprattutto c’e’ bisogno di un cambio culturale, di smettere di vedere corrotti e corruttori come ”simpatici ribaldi”. E in questo Raffaele Cantone, il presidente dell’Authority anticorruzione, ieri al Forum Ambrosetti di Cernobbio ha chiesto anche l’aiuto di Confindustria. ”Sono convinto – ha detto – che sia fondamentale che venga fatta la stessa battaglia che e’ stata fatta con la mafia”. In Sicilia, infatti, Confindustria ha da anni deciso di espellere gli imprenditori collusi. ”Se passa l’idea che la lotta alla corruzione puo’ essere conveniente – ha aggiunto Cantone -, c’e’ la speranza di ottenere qualche risultato”. Insomma bisogna superare quell’idea del passato che essere corrotti o corruttori non sia poi cosi’ disdicevole, e infatti alcuni, ha osservato il presidente dell’Authority, sono ”ritornati in Parlamento”. L’errore dopo Mani Pulite e’ stato quello di ”far finta che la corruzione fosse stata eliminata attraverso le indagini giudiziarie”. La riforma del titolo V della Costituzione, che riguarda gli enti locali e i loro poteri, da questo punto di vista e’ stata ”un danno enorme perche’ ha moltiplicato i centri di spesa ed eliminato ogni sistema di controllo sulla pubblica amministrazione”. Sono utili intese con le organizzazioni industriali per un ”salto di qualita’ come c’e’ stato per la lotta alla mafia”.

“Già stiamo collaborando moltissimo con le istituzioni. E siamo pronti a incontrarci con Raffaele Cantone, – commenta in un’intervista al Mattino il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello, protagonista con Antonello Montante della svolta legalitaria di Confindustria – che è una persona che stimo e che conosce benissimo la mia storia siciliana. Ma quello che lui chiede già lo facciamo con il nostro codice etico”.


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