Formazione, il giorno della protesta |Mercoledì Scilabra vedrà i sindacati - Live Sicilia

Formazione, il giorno della protesta |Mercoledì Scilabra vedrà i sindacati

Manifestazioni e sit in a Palermo e Catania. Autonomi e confederali in piazza lamentano il collasso del settore e i ritardi nei pagamenti degli stipendi. La Cgil: "Intollerabile incapacità del governo". (Nella foto la protesta di oggi a Catania)

PALERMO – Il giorno della rabbia e della protesta per la Formazione siciliana si apre con sit in tra Palermo e Catania. I Cobas hanno proclamato da oggi lo sciopero a oltranza, e anche i confederali si fanno sentire, con la Cisl che scende in piazza e la Cgil che snocciola i numeri del collasso. Intanto, tutte le sigle sindacali sono state convocate per mercoledì mattina in assessorato dove incontreranno l’assessore Nelli Scilabra e il dirigente generale Silvia per un incontro, già progarmmato, relativo alla terza annualità dell’Avviso 20.

Stamattina sono scesi in piazza gli operatori della formazione e degli sportelli multifunzionali, i primi davanti alla sede del dipartimento Lavoro di via Imperatore Federico, i secondi davanti alla presidenza della Regione, in piazza Indipendenza.

In via Imperatore Federico è stato organizzato un sit-in davanti alla presidenza della Regione e al dipartimento del Lavoro. Dalle 9,30 di stamattina, erano tantissimi davanti agli uffici “non per chiedere un protocollo ma solo atti concreti”, dice il responsabile regionale formazione professionale Cisl, Giovanni Migliore. “Siamo qui a manifestare per la cassa integrazione 2014 – continua – perché è tutto bloccato da circa 9 mesi, e nel frattempo i tavoli vengono continuamente rinviati e i lavoratori stanno morendo di fame. Vorremmo avere notizie dall’assessore Bruno per sapere cosa intenda fare con i nuovi servizi per il lavoro in Sicilia e come garantirà i 1753 operatori stabilizzandoli all’interno di questo servizio. Se non si strutturano bene i servizi per il lavoro in Sicilia si rischia di non offrire un servizio alla cittadinanza e di non garantire questi lavoratori. Chiediamo anche all’assessore Nelli Scilabra di avviare tutte le istanze rispetto all’obbligo di istruzione, dove ci sono fortissimi ritardi, e l’avvio di attività di formazione e lo sblocco di tutte le retribuzioni che ormai arrivano dai 12 ai 24 mesi per i lavoratori. Non possiamo continuare con il massacro sociale”.

I sindacati lamentano tra l’altro il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Protesta anche a Catania, davanti al Palazzo dell’Esa. “Gli assessori alla formazione, Nelli Scilabra ed al Lavoro, Giuseppe Bruno, trovino subito le opportune soluzioni per dare sostegno al reddito,sblocchino immediatamente le retribuzioni dei lavoratori che attendono ancora tra le 12 e le 26 mensilità, ma soprattutto, strutturino i servizi per il lavoro, diano avvio ai percorsi di Obbligo di istruzione il cui ritardo ha conseguenze anche di rilevo penale, infine avviino delle attività della terza annualità del Piano Giovani”, scrivono in una nota i Cobas di Catania.

E questa è solo la prima tappa: mercoledì i lavoratori saranno davanti al palazzo della prefettura di Catania, mentre venerdì la protesta si sposterà direttamente in piazza Indipendenza a Palermo, a Palazzo dei Normanni. E se non ci saranno risposte soddisfacenti la mobilitazione potrebbe portare i dipendenti della Formazione direttamente a Roma per chiedere udienza a Papa Francesco. “Questo Governo regionale ha disatteso tutti gli impegni presi – tuona Maurizio Galici del Cobas – il tempo delle false promesse e delle parole è terminato, ora serve un piano serio sul settore della formazione con obiettivi chiari e disponibilità di somme verificabili. Spetta alla Regione il compito di trovare i finanziamenti necessari. La Regione dunque dichiari lo stato di crisi del settore – aggiunge il sindacalista – e avvii un piano di ripresa per risolvere una situazione ormai insostenibile, che coinvolge 8000 lavoratori”.

“Ci sono 4 mila posti di lavoro a rischio da qui a dicembre – è l’allarme lanciato oggi in conferenza stampa dal segretario della Cgil siciliana Michele Pagliaro –, lavoratori da mesi senza stipendio. Ci sono un paese e l’Europa che chiedono sistemi efficienti e una formazione ancorata ai bisogni delle imprese e del territorio. La Cgil chiede l’apertura di un tavolo nazionale di crisi, la garanzia del reddito per i lavoratori, la riforma del sistema, annunciata ma mai depositata all’Ars”, dice Pagliaro. Presentato oggi un dossier che il 12 sarà consegnato al comitato di sorveglianza del Fse che si riunirà a Palermo. Per l’occasione la Cgil organizzerà un presidio di lavoratori.

La Cgil e la Flc Sicilia parlano di “incapacità del governo regionale non più tollerabile, peraltro mentre il Paese e l’Europa – ha sottolineato il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro durante una conferenza stampa – danno centralità ai servizi per l’impiego e a una formazione professionale ancorata ai bisogni delle imprese e del territorio e al sistema universitario”. Per superare la grave impasse del settore Cgil e Flc chiedono l’apertura di un tavolo nazionale di crisi, che affronti anche il tema degli ammortizzatori sociali in deroga, la garanzia del reddito per tutti i lavoratori, una legge regionale che disegni un nuovo sistema di formazione professionale, efficiente, in grado di costituire un propellente in una regione con oltre il 53% di disoccupazione giovanile e 371 mila Neet. E assieme la ristrutturazione dei servizi per l’impiego. “Quello che più ci preoccupa- ha detto Pagliaro- è l’assenza di prospettive. Da un lato c’è una regione che non riesce a fare programmazione, d’altro una dirigenza regionale neanche all’altezza di costruire bandi, se si calcola che dopo l’Avviso 20 non c’è niente in discussione”. “La riorganizzazione degli uffici regionali- ha aggiunto Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia- è un fatto prioritario. Quest’anno, per incapacità gestionale, non è neanche ancora stato varato il piano formativo. La questione del personale si aggrava inoltre, se si considera che oltre agli enti falliti o coinvolti in inchieste ce ne sono decine che non hanno presentato un progetto per quest’anno, manifestando così la volontà di non fare più formazione”. Sull’intero sistema Cgil e Flc hanno presentato un dossier che sarà consegnato il 12 settembre al comitato di sorveglianza del Fse, che si riunirà a Palermo. Per l’occasione la Cgil organizzerà un presidio di lavoratori. “Questo è l’ennesimo fallimento della Regione- ha osservato Scozzaro- e al governo presentiamo oggi una proposta che non ammette deroghe e rinvii”. Quest’anno peraltro, come ha osservato Giovanni Lo Cicero, della Flc, “al momento i finanziamenti previsti, 140 milioni più altri 40 per i prepensionamenti rischiano di non dare risposta a tutta la platea dei lavoratori”. L’anno scorso il sistema è costato 265 milioni e ha prodotto 400 esuberi. La situazione quest’anno potrebbe aggravarsi. Per questo, e per dare alla Sicilia un sistema formativo e orientativo efficiente, Cgil e Flc sollecitano un riordino che comprenda formazione professionale e servizi per l’impiego, andando alla riqualificazione dei sistemi e alla certificazione delle competenze. Ma anche un piano per la riconversione e la ricollocazione degli esuberi e assieme un piano di incentivi all’esodo. Contemporaneamente per il sindacato occorre subito sbloccare le risorse dovute agli enti e avviare un piano formativo pluriennale.

Sono circa 8 mila i lavoratori degli enti in Sicilia. Gli autonomi chiedono al governo Crocetta la dichiarazione dello stato di crisi del settore e l’avvio di un incontro sugli ammortizzatori sociali, ma anche l’aumento delle risorse stanziate per i corsi di formazione finanziati con la terza annualità dell’Avviso 20 e il reinserimento al lavoro dei 1.700 ex addetti agli sportelli multifunzionali e dei circa 2.000 dipendenti degli enti destinatari del progetto Prometeo

Anche la Cisl, che oggi ha organizzato la protesta in via Imperatore Federico, chiede al governo di mettere in campo misure per il sostegno al reddito dei lavoratori degli enti, una ristrutturazione organica del sistema del settore della formazione e orientamento creando anche in Sicilia i servizi per il lavoro, da affiancare ai centri per l’impiego. Secondo i dati del sindacato circa 2.500 operatori hanno requisiti per accedere agli ammortizzatori sociali in deroga. Per la Cisl il bando pubblicato del Ciapi di Priolo per la gestione di due azioni di Garanzia Giovani rischia di “rivelarsi una misura tampone”. “Questo Avviso – dice il responsabile regionale Scuola e formazione professionale della Cisl Giovanni Migliore – rischia di non riuscire a assorbire tutti gli ex dipendenti degli sportelli multifunzionali, che sono 1.753. Serve un progetto organico e non soluzioni tampone con contratti semestrali”.

Anche la Uil attacca: “Il tempo è scaduto. Abbiamo dato al Governo regionale il tempo per nominare i nuovi dirigenti regionali al Dipartimento della Formazione e del Lavoro. Ma adesso non ci sono più attenuanti. E’ necessario risolvere subito l’emergenza Formazione professionale e dare risposte ai lavoratori con l’avvio della terza annualità, l’assunzione dei 1800 degli ex sportelli e l’avvio del progetto Prometeo per tutelare tutti gli idonei in graduatoria”, dice Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Attendiamo risposte concrete entro mercoledì ma siamo già pronti a proclamare lo sciopero della Formazione”.

(Ha collaborato Sefy Aiello)

 


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