Dopo Nelli Scilabra anche Agnello |Mozione di censura bipartisan - Live Sicilia

Dopo Nelli Scilabra anche Agnello |Mozione di censura bipartisan

Il caso-sportelli allarga lo scontro nella maggioranza. Due deputati Udc, due del Pd, tre forzisti e uno della lista Musumeci all'attacco: "Non è stata rispettata la volontà della commissione Bilancio".

Il caso Riscossione Sicilia
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PALERMO – Lo scontro si allarga. E si sposta da Nelli Scilabra a Roberto Agnello. Dopo le polemiche sul Piano giovani, a finire nel mirino di pezzi di maggioranza e porzioni di opposizione è l’assessore regionale all’Economia, “colpevole” secondo due deputati dell’Udc, due del Pd, uno della lista Musumeci e tre di Forza Italia di avere “disatteso quanto stabilito in Seconda commissione” su Riscossione Sicilia.
La vicenda nasce dall’ultima Finanziaria. Con la quale si stabilì che la riorganizzazione degli sportelli dell’azienda dei tributi fosse “subordinata alla fissazione degli obiettivi strategici previsti dall’ordinamento di settore garantendo la fruibilità delle sedi decentrate”. Non è andata così: in agosto l’azienda ha annunciato l’intenzione di ridimensionare 9 sportelli, ma qualche giorno dopo la presidente Lucia Di Salvo e l’assessore Agnello, ascoltati in commissione Bilancio, avevano garantito che il piano industriale sarebbe stato ridiscusso e che la chiusura degli sportelli sarebbe stata rinviata oltre il 15 settembre.
Adesso, lo strappo. Firmato da Margherita La Rocca Ruvolo e Orazio Ragusa (Udc), Giovanni Ioppolo (Lista Musumeci), Concetta Raia e Giovanni Panepinto (Pd), Marco Falcone, Giuseppe Milazzo e Vincenzo Figuccia (FI) e reso pubblico dalla prima: “In commissione, meno di una settimana fa, si era convenuto di garantire il prosieguo del servizio tenendo conto delle esigenze dell’utenza – è il commento dei firmatari – ed era stata scartata l’idea dello ‘sportello polifunzionale'”. Così, secondo i deputati, non è stato: “Chiediamo al presidente Dina di riconvocare in commissione Bilancio l’assessore Agnello e la presidente di Riscossione Sicilia, dottoressa Di Salvo – scrivono gli otto deputati -. Ci rammarichiamo di constatare l’incapacità a mantenere gli impegni assunti e di non tenere ancora una volta conto di quanto concordato nelle sedi istituzionali”. Per Crocetta, un’altra tegola. Nella fase più delicata del dibattito sul rimpasto.


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