Vertice con D'Alia e Faraone |Pranzo romano per Crocetta - Live Sicilia

Vertice con D’Alia e Faraone |Pranzo romano per Crocetta

Il governatore da ieri è a Roma. Ma non ha incontrato nè Guerini, nè Delrio. Il presidente ha invece scelto di rinsaldare i rapporti col "suo" Megafono e quelli con i renziani e l'Udc.

PALERMO – Incontri romani, ma accenti siculi. Il presidente della Regione Crocetta è sbarcato nella capitale ieri. Ma ha finito per discutere solo con esponenti politici siciliani. Nonostante alla vigilia si fosse accennato a possibili olloqui col vicesegretario nazionale del Partito democratico Lorenzo Guerini, o col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Si erano persino buttate giù alcune possibili ricostruzioni di incontri, alla fine, mai avvenuti. Crocetta non ha incontrato nessuno dei due tra i più stretti collaboratori di Matteo Renzi. Semmai, il governatore si è recato al Viminale per discutere un protocollo d’intesa per facilitare le assunzioni dei testimoni di giustizia insieme ai funzionari del ministero dell’Interno e del servizio di protezione. “L’obiettivo – dice Crocetta – è creare un quadro di garanzie e fare condividere la nostra legge alle altre Regioni”. Per il resto, gli incontri romani sono stati a forte tinte sicule.

L’ultimo, in ordine di tempo, quello di oggi a pranzo. A tavola, con Rosario Crocetta, infatti sedevano Gianpiero D’Alia e Davide Faraone. Un “trio”, ovviamente non casuale. Il leader siciliano dell’Udc e il componente della segreteria di Renzi, infatti, rappresentano due dei pilastri su cui poggia la debolissima, ormai, maggioranza del presidente della Regione. Con D’Alia e Faraone, in particolare, si sarebbe discusso sulle possibilità del rilancio di un’azione di governo che passasse attraverso due momenti-chiave: la costruzione di una manovra finanziaria “autunnale” e la predisposizione della nuova programmazione europea.

Ma non sono mancati ovviamente i temi politici. L’incontro – mai avvenuto – con Lorenzo Guerini, infatti, avrebbe dovuto sgombrare qualche nube che aleggia sui rapporti tra il Partito democratico e il governatore in Sicilia. Da Guerini, qualche giorno fa, si era invece recato Fausto Raciti. Il segretario regionale del Pd, al termine di quell’incontro, aveva annunciato la consegna, al vice di Renzi, della “proposta del Pd siciliano per la giunta di governo”. Una proposta che passa attraverso la conferma dei due assessori di area Renzi e Neodem (Bruno e Agnello) e all’inserimento delle facce nuove dei cuperliani Angelo Villari e Cataldo Salerno (più vicino all’area che fa capo a Mirello Crisafulli).

Una proposta che si scontra, però, con le volontà del governatore. Che “poggia” anche sul sostegno dell’area renziana. E che potrebbe sfociare in una sorta di controproposta al ribasso: un solo assessore per i cuperliani, per chiudere qui la partita. Ma al momento nessun passo di questo tipo è stato compiuto. E Crocetta, stando alle dichiarazioni anche di alcuni deputati del Pd, che oggi si sono confrontati in una riunione di gruppo a Palazzo dei Normanni, sembra, forse per la prima volta in questa legislatura, avvertire le difficoltà della fase politica attuale. Difficoltà sfociate nella presentazione di due mozioni di censura a due assessori-chiave (quelli della Formazione e dell’Economia) giunte da schieramenti trasversali. Composti, quindi, nel caso della mozione contro Agnello, anche da esponenti della maggioranza. Mentre sulla mozione contro Nelli Scilabra i “cuperliani” del Pd hanno ufficialmente chiesto a Crocetta di “evitare l’imbarazzo di votare quella censura”.

Ieri, invece, il week-end romano del presidente era iniziato con una cena insieme ai deputati del Megafono. Alla presenza del senatore Beppe Lumia. Il governatore prova a serrare le fila. A riunire gli “amici”. A contare i fedelissimi. In attesa dell’arrivo di Renzi a Palermo. Ma soprattutto in vista dei prossimi due mesi nei quali la sua (presunta) maggioranza dovrà superare le trappole della scelta del vicepresidente dell’Ars, della votazione sulle Province, della possibile quarta manovra finanziaria dell’anno. Tutte questioni superabili solo attraverso un dialogo col governo e col partito nazionale. Oggi, intanto, nessun incontro romano con Guerini e Delrio. Crocetta ha scelto di cominicare dalla Sicilia. Anche a Roma.


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