Orazio Torrisi Legnami |Arriva la cassa integrazione - Live Sicilia

Orazio Torrisi Legnami |Arriva la cassa integrazione

I dipendenti: “Chiediamo un incontro con l’azienda". La richiesta di Cigs è datata maggio 2014, ma ancora non c’è stata l’approvazione da parte del ministero. (Nella foto di repertorio: saracinesche chiuse, simbolo della crisi che incombe) 

 

CATANIA – Venticinque dipendenti in cassa integrazione straordinaria. La crisi continua a mordere e a lasciare macerie, la storia dei lavoratori della “Orazio Torrisi Legnami” segue il copione dei drammi lavorativi che si consumano all’ombra del vulcano. Un’azienda che non naviga in buone acque, padri e madri di famiglia perdono il posto di lavoro e il territorio etneo si impoverisce ogni giorno di più. La ditta, operante nel settore della lavorazione industriale del legno e nella vendita di prodotti fai da te, inizia a perdere terreno nel 2012. Con il passare del tempo qualche avvisaglia inizia a intravedersi. Un primo campanello d’allarme è il ritardo nei pagamenti delle spettanze. Poi le cose vanno sempre peggio, tanto che l’anno successivo alcuni dipendenti (circa 14 su un organico di 29 persone) vanno in cassa integrazione ordinaria. Nel maggio del 2014 azienda e sindacati sottoscrivono un verbale per avviare la cassa integrazione straordinaria per venticinque lavoratori.

Tra le cause della crisi che ha investito l’attività, si legge nel verbale, ci sono: “L’avversa congiuntura macroeconomico, la rapida evoluzione del contesto competitivo verso una forte concorrenza in termini di il numero di attori e in termini di nuove e maggiormente vantaggiose proposte commerciali e la contrazione del credito operato dal sistema bancario italiano verso le imprese”. Ragioni che hanno reso “improrogabile” il ricorso agli ammortizzatori sociali nell’attesa che le cose migliorino. Nel frattempo per i dipendenti c’è la Cigs fino al maggio del 2015. La richiesta al ministero competente è stata inviata, ma ancora non c’è la concessione del trattamento richiesto da azienda e sindacati. Sono passati più di tre mesi e altri giorni trascorreranno ancora. E questo è il punto.

“Per quanto tempo non vedremo un centesimo?”, dice uno dei dipendenti che, assieme ad alcuni colleghi e sostenuto dalla Cisal Terziario, avanza una richiesta alla proprietà: un incontro. Lo scopo dell’appello ai datori di lavoro, che già in passato avevano restituito parte degli arretrati in tranche per attenuare la situazione di disagio dei lavoratori, è di ottenere delle somme arretrate (“la quattordicesima del 2013 e parte della tredicesima del 2013”) per fare fronte al momento di difficoltà nell’attesa che il ministero avvii le procedure. Del resto, proprio in sede di accordo la società si è impegnata in tal senso.

Si legge al punto 5 del verbale: “Nelle more, e per tutto il tempo necessario alla concessione del decreto di autorizzazione del trattamento di cigs la società “Dott. Orazio Torrisi Legnami S.r.l.” si impegna ad erogare ai singoli lavoratori sospesi una somma “una tantum” pari ad euro 1.000,00 per i lavoratori con contratto full-time ed euro 500,00 per i lavoratori con contratto part time, a titolo di acconto su retribuzioni arretrate”. Sono trascorsi poco più di tre mesi e attualmente i dipendenti hanno ricevuto la “somma una tantum” nel mese di luglio. Alla luce dell’incognita legata alla trafila burocratica ministeriale, i dipendenti temono, a conti fatti, di non farcela senza una ulteriore erogazione degli arretrati.

“Capiamo tutte le difficoltà del caso, ma vogliamo semplicemente avere la possibilità di avere di che mangiare; i tempi del ministero potrebbero essere molto lunghi”. Anche la Cisal è dello stesso avviso. “Abbiamo apprezzato l’impegno che l’azienda ha preso nei confronti dei lavoratori, ma riteniamo un passaggio obbligato, anche in virtù dei sacrifici affrontati finora dai lavoratori, la liquidazione (anche in piccole tranche) degli arretrati”.

 

 


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