"Nessun illecito, ho chiesto| l'invio degli atti in procura" - Live Sicilia

“Nessun illecito, ho chiesto| l’invio degli atti in procura”

"Mi dimetterò se emergeranno mie responsabilità"

La nota dell'assessore
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PALERMO – “Da più di una settimana sento riecheggiare sui giornali i termini ‘abusiva’, ‘sospetta’ e altro in riferimento alla piscina fuori terra prefabbricata che ho poggiato sul mio giardino quest’estate. Pur potendolo solo comunicare agli organi preposti, come prevede la normativa, ne ho chiesto l’autorizzazione perché ho pensato che se come cittadina potevo allinearmi ai comportamenti comuni, come assessore non potevo permettermi alcuna leggerezza. Ma essere assessore non può e non deve privarmi dei miei diritti di cittadina. Le notizie calunniose quindi non rispondono in alcun modo a verità e per contrastarle, a difesa del mio buon nome e del mio operato, ho già dato mandato ai miei legali di procedere”. Così l’assessore regionale al Territorio Mariarita Sgarlata in una nota.

Nessun abuso è stato commesso – scrive la Sgarlata -: siamo davanti ad un castello maldestramente costruito su una piscina fuori terra prefabbricata, per la quale è stato richiesto regolare permesso per quanto, in qualunque sito on line, manufatti di questo tipo vengano proposti in vendita proprio perché esenti da richiesta di autorizzazione e realizzabili con una semplice comunicazione. Mi sembra evidente che si voglia strumentalizzare l’argomento con fini che non sfuggirebbero neanche al più ingenuo dei Siciliani”.

“Convinta della correttezza delle mie azioni, ho chiesto io al presidente Crocetta di trasmettere il rapporto ispettivo dell’attuale direttore dell’Assessorato ai Beni Culturali, Rino Giglione, alla Procura della Repubblica al fine di dissipare ogni dubbio sul mio operato – prosegue la nota -. C’è un altro enigma, meritevole di approfondimento in sede giudiziaria, che riguarda la facilità con cui tutti hanno avuto accesso ai documenti (lo ha ammesso a chiare lettere giorni fa un noto imprenditore edile siracusano in una conversazione pubblica su Facebook) ad eccezione della sottoscritta che ha dovuto chiedere l’accesso agli atti, come è giusto faccia ogni cittadino onesto. Rimettendomi serenamente al giudizio degli organi inquirenti, qualora contrariamente ad ogni logica e presupposto che a me oggi sfugge, dovessero risultare responsabilità dirette e personali, non tarderò un minuto in più a rassegnare le mie dimissioni nelle mani del Presidente e ciò per difendere il mio onore e per rispetto dei Siciliani”.

 

 


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