Catania ricorda don Puglisi |Zito: "Un cuneo contro la mafia" - Live Sicilia

Catania ricorda don Puglisi |Zito: “Un cuneo contro la mafia”

Anche il preside dello Studio Teologico San Paolo e Giuseppe Adernò, dirigente della Quasimodo, erano oggi a Palermo nell’Istituto intitolato al sacerdote ucciso dalla Mafia. Presente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

PALERMO – Anche il mondo della scuola e della ricerca catanese vede nell’esempio di don Pino Puglisi un punto di riferimento imprescindibile. “La sua era una scommessa di carattere prettamente culturale, che consisteva nel veicolare una visione cristiana della vita attraverso opportunità di tipo educative”. Così lo ricorda monsignor Gaetano Zito, vicario episcopale per la cultura della diocesi e preside dello Studio Teologico San Paolo. Parole pronunciate questa mattina a Palermo durante l’inaugurazione dell’anno scolastico nell’Istituto intitolato proprio al beato ucciso da Cosa Nostra, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, e rilanciate dall’agenzia Sir. “In questo modo – spiega Zito – lui agiva da vero e proprio ‘cuneo’, che tendeva a scardinare il sistema mafioso e un modo di pensare che non risponde né al Vangelo, né alla dignità della persona umana”. L’eredità di padre Puglisi “si gioca oggi andando al cuore della scommessa educativa, investendo in cultura e creando nei giovani una coscienza critica”.

Una sfida ambiziosa. Per Zito la Sicilia ha davanti una scommessa dal valore doppio: “Si tratta di recuperare l’identità di una cultura che affonda le sue radici nell’esperienza religiosa, e che ha sempre rappresentato un luogo di accoglienza e di solidarietà”. La Sicilia ha bisogno di ritrovare – ha aggiunto il preside del San Paolo – il suo ruolo di “terra di approdo delle tre religioni monoteiste e culla del Mediterraneo”; solo così può “ambire a diventare modello per altre realtà”. L’auspicio di monsignor Zito è che tutti, compresa la Chiesa, “scommettano ancor più nella cultura, investendo risorse e persone in un settore che fa da traino a tutto il resto”.

Il modello di vita di don Pino Puglisi “può essere certamente di esempio per i nostri studenti”; i suoi insegnamenti, “vissuti nella logica della legalità”, sono da “valorizzare nella quotidiana azione educativa”. Lo ha detto Giuseppe Adernò, dirigente dell’istituto scolastico “Quasimodo” di Catania e presidente della sezione dell’Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti medi). 21 anni dopo, l’eredità di don Puglisi – ha detto – “è più viva che mai”, così come la sua “attenzione ai ragazzi e il suo desiderio sacerdotale di far capire che le cose importanti sono altre, rispetto a quanto proposto da certi modelli imperanti nella società odierna”.

Parole che non possono cadere nel vuoto. Per il presidente Adernò si tratta anche di lanciare proposte dall’alto valore simbolico: “Come il 15 maggio di ogni anno si festeggia in Sicilia lo Statuto autonomo, così il 15 settembre potrebbe diventare un anniversario storico per la scuola siciliana, in cui celebrare il primo giorno di scuola nel segno di don Puglisi”. “L’augurio – prosegue – è che il dialogo sulle linee guida della scuola che inizia oggi possa essere vissuto proprio tenendo presente la volontà del sacerdote palermitano di fare e fare bene”.

 


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