Corsello non lascia, ma rilancia: | "Torno a fare il dirigente" - Live Sicilia

Corsello non lascia, ma rilancia: | “Torno a fare il dirigente”

La burocrate, investita dal caos del click day, farà valere la "clausola di salvaguardia": il governo dovrà trovare per lei un posto equivalente a quello dal quale è stata sollevata.

PALERMO – È solo una tregua. Temporanea. Prima della nuova guerra all’orizzonte. Anna Rosa Corsello non lascia, ma si prepara a rilanciare. Il suo allontamento dal ruolo di capodipartimento del Lavoro e della Formazione, infatti, non sarà indolore. La burocrate si dice pronta “a far valere i miei diritti”. Quelli, per intenderci, sanciti dal contratto collettivo dei dirigenti della Regione siciliana. Quello che prevede la famosa “clausola di salvaguardia”.

Insomma, la Corsello punta a rintrare nei ranghi dell’amministrazione in ruoli di prestigio. Ruolo “equipollenti” a quelli ricoperti prima della “cacciata”. Che per il governo, invece, non è affatto una cacciata. E su questo punto ruoterà tutto il caso. Anna Rosa Corsello, fino allo scorso agosto, ricopriva l’incarico di dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione e, ad interim, quello ci capodipartimento al Lavoro. Incarichi spazzati via dal ciclone del Piano giovani, ma attraverso percorsi differenti.

Formalmente, è Anna Rosa Corsello a dimettersi dal dipartimento Formazione. Il fatto è riportato anche nella delibera che accompagna la nomina del suo successore, Gianni Silvia. Ma c’è un particolare, non secondario. Il governo Crocetta, infatti, già dall’intestazione della delibera prova ad alleggerirsi delle responsabilità dell’allontamanto della dirigente. Si parla infatti di “presa d’atto della risoluzione anticipata del contratto individuale di lavoro”. Un risoluzione anticipata che Anna Rosa Corsello affida a una nota dell’8 agosto scorso. E il particolare che “complica” la questione è proprio lì. La dirigente, nella sua lettera con cui richiede di cessare il rapporto contrattuale precisa: “Essendo venuto meno, come può dedursi dalla nota del 7 agosto 2014 il rapporto fiduciario che rappresenta il presupposto dell’incarico”. Un passaggio che “scarica” sull’assessore Scilabra la responsabilità di quell’allontamento. E infatti la nota del 7 agosto cui fa riferimento la Corsello è quella pubblicata qui da Livesicilia, con la quale la Scilabra esprime una fortissima critica alla dirigente: “Scrivo per rappresentarLe – uno dei passaggi più duri della nota – la mia totale disapprovazione rispetto alle modalità con le quali è stata amministrata tecnicamente l’azione”. Eccola, la sfiducia. Che avrebbe fatto venir meno, secondo la Corsello, il presupposto alla base dell’incarico. E la nota della dirigente trova spazio nella delibera di nomina a Silvia.

Ma qualche dubbio riguarderebbe anche l’altra “revoca”. Quella della nomina che ha trasformato in “interim” l’incarico alla Corsello di guida del dipartimento Lavoro. E che potrebbe delineare scenari da “fanta-politica”. “Io auspico di rientrare al dipartimento Lavoro. Sfido a trovare molti curricula migliori del mio”, dice la Corsello. E guarda caso, proprio in queste ore si era liberato di nuovo il ruolo che era di Anna Rosa Corsello, dopo i problemi che hanno ostacolato la nomina di Lucio Oieni. Ruolo attribuito, ad interim, all’attuale dirigente generale delle Pesca ed ex assessore all’Agricoltura, Dario Cartabellotta.

Così, se immaginare un ritorno della Corsello alla guida del dipartimento è ormai impossibile (ammesso che lo sia stato mai per un attimo), resta il fatto che la Regione dovrà assicurare al dirigente il rispetto della cosiddetta “clausola di salvaguardia”. “Le Amministrazioni che non intendano confermare lo stesso incarico precedentemente ricoperto e non vi sia un’espressa valutazione negativa, – si legge all’articolo 42 del contratto dei dirigenti regionali – sono tenute ad assicurare al dirigente un incarico almeno equivalente. Per incarico equivalente si intende l’incarico cui corrisponde una retribuzione di posizione complessiva di pari fascia ovvero una retribuzione di posizione il cui importo non sia inferiore del 10% rispetto a quello precedentemente percepito”. Retribuzione di “pari fascia”. E la fascia è, appunto, quella di dirigente generale. “Quando dovranno scegliere un nuovo dirigente – prosegue la Corsello – dovranno, per legge, operare una valutazione comparativa dei curriculum. Dovranno, insomma, valutare anche il mio”.


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