Nodo Gioeni, Condorelli assicura: |"Bretella e torna indietro a norma" - Live Sicilia

Nodo Gioeni, Condorelli assicura: |”Bretella e torna indietro a norma”

L'esperto del sindaco Bianco lo ha confermato anche a Niccolò Notarbartolo, presidente della Commissione Lavori pubblici, nel corso del sopralluogo di stamattina. Ma i lavori in Circonvallazione non sono finiti. Ecco tutti gli step.

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Torna indietro via Petraro

CATANIA – Imbottigliati nel traffico dell’ora di punta stavamo per dimenticare i due sopralluoghi effettuati in via Petraro dal sindaco Enzo Bianco e dall’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco in due giorni consecutivi di questa settimana per dimostrare che il nuovo torna indietro funziona e che traffico alla circonvallazione non ce n’è. Quindi alla Circonvallazione di Catania si cammina? Sì. Alle 10.30 del mattino con i bimbi obbligatoriamente già a scuola, i genitori a lavoro e i lavori dell’Enel conclusi, nel tratto del Nodo Gioeni si cammina. Soprattutto nella direttrice Ognina-Misterbianco che è sicuramente la meno trafficata.

E nelle ore di punta? Il tratto a salire sembra reggere, mentre è super trafficata la direttrice opposta, Misterbianco-Ognina e le strade collegate al Nodo Gioeni: via Passo Gravina, via Paolo Bentivoglio che soffre anche per l’angusto passaggio del Brt, via Caronda, via Rosso di San Secondo e così via dicendo per una traiettoria che si allarga fino a piazza Roma. Traffico a parte. A dieci giorni dall’intervista al direttore dei lavori, Rosario Mirone, che aveva sollevato dei dubbi sulla realizzazione a norma dei lavori in via Petraro, una risposta certa l’abbiamo avuta da Vincenzo Condorelli, consulente del Comune per la viabilità.

La realizzazione del torna indietro di via Petraro e la distanza tra questo e la bretella rispettano le norme del Codice della Strada?

“Trattandosi di strade di interquartiere quel tipo di intersezione è corretta, anche perché net Pgtu c’è scritto che le strade di interquartiere sono strade assimilate alla categoria E. Queste strade sono un ibrido che non è ben definito nella normativa nazionale perché si pone tra le strade di quartiere nelle quali si può fare quel che si vuole, e quelle di scorrimento che sono sottoposte a una normativa molto più rigida. Sempre nel Pgtu è consigliata un’intersezione semaforizzata in queste strade che in questo caso viene compensato da un segnale di precedenza che è già presente. Le pendenze da progetto dovevano essere appena inferiori al 4%, probabilmente diventeranno del 5, ma sono comunque inferiori al limite minimo imposto che è del 6%. La larghezza della rampa è di 5 metri – continua Condorelli – e lo è per una scelta precisa. Evitare il possibile affiancamento di due auto. Stessa larghezza avrà la bretella che è però è stata avvicinata di qualche metro al torna indietro”. Venticinque metri era la distanza prevista nel progetto che adesso per questioni di opportunità è stata ridotta a venti”.

Come confermato anche stamattina durante il sopralluogo effettuato dalla Commissione Lavori pubblici del Comune presieduta dal Niccolò Notarbartolo (Pd), è tutto a norma. Grazie anche a una coincidenza che identifica via Passo Gravina come strada di scorrimento ma fino a 300 metri a monte di via Petraro, poco sotto il semaforo.

In caso di incidenti che si potrebbero verificare in via Petraro o al Nodo Gioeni il rispetto delle norme mette al sicuro il Comune da qualunque causa di risarcimento?

“Secondo me è proprio così. Anche perché la classificazione coincide delle due strade coincide”.

Chi ha deciso la classificazione delle strade e di via Passo Gravina nello specifico?

Classificazione delle strade

“E’ indicato nel precedente Pgtu e poi approvato dal Consiglio. È stato fatto da diverse persone tra cui c’era pure Giacomo Guglielmo (esperto di mobilità per l’ex sindaco Stananelli n.d.r.)”.

Eppure qualcosa per migliorare la viabilità pare si stia facendo e tutto dovrebbe e potrebbe partire già dalla prossima settimana. In tempo quindi per la scadenza ad ottobre dell’incarico dell’esperto. Condorelli. Ecco gli step.

La bretella di via Petraro. Verrà consegnata, e aperta, a ottobre. Giusto il tempo di far asciugare il cemento per quei 28 giorni necessari. Se la bretella creerà problemi al passaggio dell’autobus pare ci sia già una soluzione: un semaforo che spezzi il flusso di traffico sul torna indietro per 10 secondi.

Via Santa Sofia – via Carrubella. L’antipatico incrocio sofferto soprattutto da chi deve andare verso via Galermo verrà eliminato grazie a una bretella che verrà realizzata poco prima della fine di via Santa Sofia.

Rotonda di Nesima

Rotonda di Nesima. Verrà creata una bretella che consentirà alle auto di andare a Monte Po senza bisogno di percorrere il sottopasso di Misterbianco. Allo stesso tempo, verrà eliminato l’incrocio in corrispondenza dell’uscita per l’ospedale Garibaldi. Tempi di realizzazione una settimana.

Sottopasso via Caronda – via Grassi. È inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche e nella rimodulazione regionale della Protezione civile con promessa di finanziamento, ci dice l’assessore Bosco, che aggiunge però “secondo le valutazioni di illustri esperti facendo il terzo torna indietro sul Nodo Gioeni non ci sarà bisogno del sottopasso”.

Nodo Gioeni e terzo torna indietro. Da realizzare con finanziamenti comunali, dovrebbe nascere a metà strada tra quello più basso del Nodo Gioeni e quello dopo la chiesa Madonna di Lourdes. “I lavori potrebbero iniziare non appena si approvano piano comunale e bilancio – ci dice Bosco – anche se comporterà dei sacrifici da parte della città in fase di realizzazione. Sui tempi non mi esprimo”.

Concorso di idee. Allo stato dell’arte non si procederà con il concorso di idee. “La sistemazione architettonica-urbanistica del Tondo Gioeni – afferma Bosco – è inserita nel piano triennale delle opere pubbliche ed è la prima – tra quelle previste – che verrebbe realizzata con finanziamento comunale subito dopo l’approvazione il Piano. La previsione di spesa è di 200mila euro. Questo elimina la necessità di procedere con il concorso di idee grazie a un progetto, condiviso dal sindaco, che mi è stato regalato dall’architetto Arena prima di morire. Il progetto prevede Una cascata a lenzuolo sotto via Albertone con il logo della città al centro e tanto altro… compresi gli attraversamenti pedonali”.

 


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