Keller, Comune scende in campo| per un piano di rilancio - Live Sicilia

Keller, Comune scende in campo| per un piano di rilancio

Palazzo delle Aquile approva un atto di indirizzo per contribuire al piano di salvarezza dei 170 lavoratori dello stabilimento di Carini.

giunta orlando
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PALERMO – Un piano per “salvare” i lavoratori della Keller e rilanciare gli stabilimenti di Carini. Ad elaborarlo non sarà una semplice cordata di imprenditori, né qualche sindacato, ma il ministero dello Sviluppo economico con il sostegno del comune di Palermo. Lo conferma un atto di indirizzo approvato dalla giunta Orlando che impegna Palazzo delle Aquile a sostenere la stesura di un piano di rilancio, con possibile conversione parziale o totale, della Keller Elettromeccanica salvaguardando così i livelli occupazionali.

Un progetto da proporre all’attuale commissario (o ai futuri) per salvare tutti i 170 dipendenti dello stabilimento alle porte di Palermo. Le vie saranno diverse: rilanciare la produzione industriale e la cantieristica navale, ma anche le opere pubbliche e l’efficientamento energetico della città. Il tribunale di Cagliari, nei mesi scorsi, ha dichiarato ammissibile la procedura di amministrazione straordinaria dell’azienda in liquidazione, sospendendo i licenziamenti di 450 addetti di cui 170 a Carini. E il Comune vorrebbe anche fare di più, sostenendo l’accesso alla Prodi-bis ma anche sostenendo l’elaborazione di un piano per l’azienda che, seppure non ricada nel suo territorio, è diventata oggetto dell’interessamento del Professore. Il sindaco ha infatti partecipato ad alcune assemblee dei dipendenti e ha affidato a Giovanna Marano una specifica delega al “Lavoro” per seguire le vertenze in atto, da Fincantieri ad Accenture. Bisognerà adesso capire quali soggetti verranno coinvolti in questo piano, quali azioni saranno previste e quali saranno i fondi a disposizione e se questi saranno pubblici o privati.

La giunta ha anche preso atto dell’accordo per l’integrazione oraria dei lavoratori Gesip, firmato l’8 settembre con i sindacati, che riporterà le retribuzioni a 800-900 euro malgrado la decurtazione della Cig stabilita per legge. I dipendenti svolgeranno cinque o sei ore in più a settimana per un fabbisogno mensile di poco più di 400mila euro a carico del Comune.

 


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