Rapina violenta a casa di un'anziana| Arrestata la nipote e due complici - Live Sicilia

Rapina violenta a casa di un’anziana| Arrestata la nipote e due complici

A pianificare il colpo messo a segno lo scorso inverno sarebbe stata la nipote della pensionata, Elena Campedonico, 23 anni. I malviventi sferrarono calci e pugni all'anziana per impossessarsi del bottino.  Tra gli arrestati, Giuseppe Calvaruso, coinvolto nella maxi operazione "Apocalisse" dello scorso giugno. In manette anche la compagna, Rosalia Schillaci, 50 anni.

Palermo, via Trapani Pescia
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PALERMO – Fu una delle rapine più violente messe a segno a Palermo lo scorso inverno. Ancora una volta, a finire nel mirino fu un’anziana, aggredita nel suo appartamento che si trova in via Trapani Pescia, nella zona di Pallavicino.

Oggi, i tre presunti autori del colpo sono finiti in manette. Ad eseguire gli arresti sono stati i poliziotti del commissariato San Lorenzo, al termine di lunghe e serrate indagini che hanno portato all’individuazione di due donne e un uomo, quest’ultimo è Giuseppe Calvaruso, 32enne pregiudicato per riciclaggio, estorsione e rapina, finito in arresto nella maxi operazione antimafia “Apocalisse” dello scorso giugno. I tre complici entrarono in azione lo scorso 15 dicembre, a fare da basista sarebbe stata la nipote  della pensionata, nei confronti della quale i malviventi inveirono con una violenza inaudita.

Dopo aver fatto irruzione nell’abitazione, sferrarono infatti calci e pugni all’anziana, tanto da rendere necessario l’intervento del 118. Riuscirono a muoversi in quella casa conoscendone ogni angolo: la nipote, Elena Campedonico, 23 anni – in base a quanto hanno accertato gli investigatori – aveva fornito loro tutte le indicazioni per mettere a segno il colpo e non fuggire a mani vuote. Il bottino, infatti, fu di mille euro, oltre ad un libretto dell’Inps e diversi gioielli. La refurtiva non è stata recuperata.

Quel giorno la pensionata riporto lividi ed ecchimosi, fu trasportata in ospedale sotto choc. Raccontò che ad aprire il portone fu la nipote, quaest’ultima dichiarò invece il contrario. I sospetti agli investigatori nacquero subito: troppe le incongruenze. A partire dal fatto che la sim dentro il cellulare della nipote continuasse ad effettuare chiamate in uscita. La donna, infatti, dichiarò subito dopo il colpo che i malviventi le avevano rubato il telefono. Quel giorno lei si trovava a casa dell’anziana fingendo di accudirla ed avrebbe, quindi, simulato anche di essere vittima: Calvaruso e l’altra donna, Rosalia Schillaci, sua compagna di 50 anni e anche lei con precedenti di polizia, fecero irruzione nell’abitazione e alla nipote “tirarono” soltanto i capelli, mentre nei confronti dell’anziana non si limitarono.

A condurre gli investigatori sulla giusta strada, le telefonate effettuate dalla sim della 23enne, dipendente di un call center della città, e alcune intercettazioni ambientali che hanno poi dimostrato il coinvolgimento di Calvaruso e della compagna. La coppia sarebbe stata informata anche del fatto che l’anziana, quel giorno, aveva riscosso i soldi della pensione. Andò, quindi, a colpo sicuro. “Abbiamo divulgato le fotografie degli arrestati per cercare di verificare se i tre hanno commesso altre rapine in casa – spiega la responsabile della squadra Investigativa del commissariato San Lorenzo, Carla Marino -. In questo caso le vittime possono immediatamente contattare il 113”.


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