Tari, saldo entro gennaio| Come calcolare la tassa - Live Sicilia

Tari, saldo entro gennaio| Come calcolare la tassa

Il consiglio comunale approva il regolamento, a domani le aliquote. Stangata per i palermitani: 128 milioni di euro, con saldo al 31 gennaio prossimo. Agevolazioni confermate per chi le ha avute nel 2013, bollettini inviati a fine anno.

PALERMO – La Tari adesso è realtà. Dopo una maratona di due giorni, il consiglio comunale approva il regolamento della nuova tassa sui rifiuti (19 sí e 8 no) che sostituisce la Tares e che finanzia per intero la Rap, ma non le aliquote rimandate a domani mattina. Una “botta” da 128 milioni, 6 in più dello scorso anno, per ammortizzare le quote perse per chi non paga (così come consentito dalla legge). A pagare il conto saranno più che altro le utenze non domestiche, con ristoranti e negozi tra i più penalizzati.

Sala delle Lapidi ha però apportato delle novità: il saldo non si pagherà entro il 31 dicembre ma tutto entro il 31 gennaio (o in due rate, 31 dicembre e 31 gennaio, a scelta del contribuente), viene aumentata l’agevolazione per le famiglie che optano per il compostaggio, esentate tra le organizzazioni di volontariato anche quelle che non percepiscono corrispettivi (e non solo contributi), come nel caso di Biagio Conte, la sanzione sarà minima per i primi due anni (il doppio del dovuto) e massima dal terzo (il quadruplo) e chi vanta crediti nei confronti del Comune potrà scomputarli dall’imposta.

I palermitani, che hanno già pagato l’acconto entro il 16 settembre, riceveranno i bollettini (288mila) a casa tra dicembre e inizio anno e avranno tempo fino a fine ottobre per presentare le istanze di agevolazione, esenzione e riduzione. Chi se li è viste approvare lo scorso anno (circa 7mila contribuenti), non dovrà ripresentare domanda: verrà tutto confermato in automatico.

Godono di una riduzione del 30% le famiglie composte da 6 persone con 4 figli, ma non di più: i nuclei più numerosi, o con meno o più figli, non ne godranno visto che l’Aula ha bocciato un emendamento ad hoc. Bocciata anche l’agevolazione per i disoccupati. Il consiglio ha anche aiutato maggiormente le giovani coppie (sposate o di fatto) con un 30% di riduzione, ma a patto che uno dei due abbia meno di 35 anni (e non più 32), case non più grandi di 110 metri quadrati (e non 100, comprendendo così anche quelle in cooperativa che per legge sono grandi 110) e con un reddito non superiore a 24mila euro.

Riduzione del 30% per chi porta almeno 200 chilogrammi di differenziata nelle isole ecologiche, peccato però che a Palermo non ce ne siano e non ci siano nemmeno gli strumenti di misurazione adeguati, sebbene previste dal contratto di servizio. E comunque, la domanda si potrebbe presentare solo nel 2016 per il 2015. Esentate dal tributo le organizzazioni di volontariato che svolgono il servizio di accoglienza a indigenti ma che non ricevono contributi pubblici o corrispettivi, come per la Missione speranza e carità. Aumenta dal 30 al 90% la riduzione della quota variabile di chi fa il compostaggio. Chi vanta crediti certi, omogenei e liquidi potrà scomputarli dalla tassa.

I lavori d’Aula, però, non hanno mancato di presentare alcune sorprese: il consigliere Figuccia ha inviato un comunicato qualche ora prima della fine dei lavori annunciando l’approvazione dell’atto, mentre erano ancora in discussione gli emendamenti; gli uffici hanno dato parere negativo per il pericolo di squilibrio di bilancio, senza che il bilancio sia stato approvato; la maggioranza ha più volte litigato con se stessa, con battibecchi anche con l’assessore, e ha approvato emendamenti con i parere contrari della stessa amministrazione. Bocciata la riduzione per chi installa le macchinette mangia-bottiglie, proposta dal Pd, quella per i cittadini che subiscono disagi per i cantieri e l’esenzione per chi adotta un cane. Per chi non paga sanzione minima per i primi due anni, massima dal terzo.

Adesso il prossimo appuntamento è per le aliquote, che dovranno stabilire l’incasso e su chi graverà l’imposta. La discussione generale però è chiusa e non sono stati presentati emendamenti: il via libera sarà una pura formalità.

CHI PAGA?
Dovrà sborsare quattrini chiunque possiede o occupa locali o aree che possono produrre rifiuti. Il regolamento distingue le utenze domestiche da quelle non domestiche, con le prime che pagheranno di più in proporzione al maggiore numero dei componenti del nucleo familiare (compresi coloro che stanno in città da almeno sei mesi, a eccezione degli studenti).

QUANDO SI PAGA?
Ad eccezione del 2014, in cui l’acconto è stato entro il 16 settembre e il saldo entro il 31 gennaio 2015 (o in due rate a dicembre e gennaio), dal prossimo anno si pagherà in unica rata entro il 16 giugno o in due rate: 30 aprile e 31 ottobre. La prima rata sarà pari al 50% dell’anno precedente. Agevolazioni, riduzioni ed esenzioni vanno chieste entro il 31 gennaio di ogni anno, quindi nel gennaio 2015 andranno presentate le istanze mentre si pagherà il saldo. Per chi maturerà i requisiti nell’anno in corso, dovrà aspettare l’anno successivo.

RIDUZIONI
Godono di uno sconto del 40% coloro che abitano in zone in cui il cassonetto più vicino è almeno a un chilometro di distanza; del 30% chi ha una casa stagionale, rurale o chi fa la differenziata per almeno 200 chilogrammi (che andranno misurati in un’apposita isola ecologica) o chi avvia al riciclo il 70% dei rifiuti speciali; del 20% per i single che abitano in una casa più piccola di 70 metri quadrati. Inoltre sono previste diverse agevolazioni: del 25% per chi gode di buono casa, integrazione all’affitto e sussidio straordinario; del 30% per anziani (maschi over 65 e donne over 60) singoli o in coppia con un reddito complessivo non superiore al doppio della fascia esente dalla dichiarazione dei redditi (15mila euro) o per famiglie con un portatore di handicap (invalidità al 100%). Godono dell’agevolazione del 30% per un biennio anche le famiglie sposate o iscritte al Registro unioni civili con almeno un componente under 35, con case più piccole di 110 metri quadrati o con reddito complessivo non superiore ai 24mila euro. Stessa agevolazione per gli imprenditori vittime di racket, per le abitazioni assumono; 90% per chi compra un impianto per il compost. Rispetto al regolamento Tares spunta l’agevolazione per le famiglie con almeno sei componenti di cui quattro figli e un reddito non superiore a 30mila euro. Esenzione totale per le famiglie con un minore in affido, assistite permanente volontariato. Si possono accumulare agevolazioni e riduzioni fino al massimo del 50% e bisogna presentare domanda entro il 31 gennaio di ogni anno.

COME CALCOLARE LA TASSA
In base alle tabelle, per le utenze domestiche bisogna prendere in considerazione i coefficienti corrispondenti ai componenti del nucleo familiare, moltiplicare la quota fissa per i metri quadrati e aggiungere la quota variabile e poi il 5% di tassa provinciale. Non si pagano i 30 centesimi a metro quadrato di tassa statale. Rispetto alla Tares, cala la quota variabile delle famiglie ma aumenta quella fissa. Per le utenze non domestiche invece aumenti generalizzati e il calcolo è simile con l’unica eccezione che in questo caso la quota variabile va moltiplicata anch’essa per i metri quadrati.

Utenze non domestiche

QUANTO SI PAGA?
Nel 2013 si pagavano 30 centesimi a metro quadrato in più che andavano allo Stato e che nel 2014 non vanno calcolati perché lo Stato li recupera altrove con i minori trasferimenti. Se si considera anche la maggiorazione statale, quindi, i dati del 2013 saranno tutti superiori a quelli del 2014; in caso contrario saranno più bassi. Se prendiamo ad esempio una casa di 100 metri quadrati senza considerare agevolazioni e riduzioni, un single pagherà 272,41 euro contro i 286,39 del 2014; un nucleo di tre persone 351,14 contro 361,91; un nucleo di cinque persone 367,97 contro 396,32; un nucleo di sei persone o più 377,54 contro 398,9.

Utenze domestiche

Più variegate le tariffe per le utenze non domestiche. Sempre facendo riferimento ad un’area di 100 metri quadrati, uno stabilimento balneare pagherà 331,115 euro contro i 327,8 del 2013; uno studio professionale 794,74 euro; un negozio di abbigliamento 753,5 euro; un parrucchiere 1.051,1 euro; un ristorante 3.008 euro. Lo scaglionamento della Tari per le utenze non domestiche è stato fatto avendo come base i coefficienti di produttività indicati dal ministero. Per queste utenze, la Tari peserà meno della Tares 2013 in alcuni casi, fino ad un -6,09% per i capannoni industriali, mentre aumenterà in altri (i ristoranti pagheranno il 3,37% in più, conto salato anche per le pescherie e bar).

Differenza Tares-Tari utenze non domestiche (1)

Differenza Tares-Tari utenze non domestiche (2)

Differenza Tares-Tari utenze non domestiche (3)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE REAZIONI

“Desidero per una volta ringraziare per primi tutti i consiglieri del gruppo Mov139 che con grande impegno e compattezza hanno consentito l’approvazione di un ulteriore atto fondamentale per l’amministrazione – dice l’assessore Luciano Abbonato – e ovviamente un apprezzamento a tutto il Consiglio Comunale. Il lavoro d’aula e il confronto responsabile tra tutte le forze politiche ha confermato l’impianto proposto dall’amministrazione, introducendo piccoli elementi di novità indirizzati a rendere più graduale l’introduzione del tributo. Il rinvio a gennaio della rata di saldo evita l’ingorgo fiscale di dicembre con Imu e Tasi con chiari benefici per il contribuente. La Tari costerà complessivamente meno della Tares, salvo poche categorie, e Palermo si colloca in linea con il livello tariffario delle grandi città italiane. A partire dal prossimo anno le entrate da lotta all’evasione contribuiranno alla riduzione del tributo con effetti tangibili per i cittadini”.

“Sulla Tari si spacca la maggioranza che sostiene il sindaco Orlando – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – ancora una volta i cittadini subiscono una tassa ingiusta perché a fronte di 140 milioni non corrisponde un servizio adeguato. Basta dare uno sguardo alla cittá in ogni suo angolo per vedere i cumuli di immondizia che hanno preso il posto delle aiuole e delle strade. La cittá è al collasso, commercianti e artigiani sono in una profonda crisi, i poveri e i disoccupati aumentano e l’amministrazione comunale resta inerme. Abbiamo cercato di alleggerire la tassa per le giovani coppie fino a 35 anni con un immobile fino a 110 metri quadrati. Grazie alla minoranza i cittadini riceveranno il bollettino a casa e abbiamo allungato i tempi di scadenza. Se il decoro della cittá non migliorerà, chiederemo le dimissioni dell’intero cda. Il sindaco pensi a rimodulare la giunta, perché pensiamo che alcuni assessori hanno fatto il loro tempo”.

“Sala delle Lapidi ha esitato il nuovo regolamento Tari – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – una tassa iniqua che vessa i cittadini, specie dove, come a Palermo, il servizio di raccolta lascia a desiderare. Grazie al contributo di Idv, permetteremo ai palermitani di pagare il saldo a gennaio e di ricevere il bollettino a casa. Inoltre, chi ha crediti nei confronti del Comune, pagherá meno Tari con lo strumento della compensazione. Approvati anche alcuni nostri ordini del giorno che prevedono un fondo per i disoccupati da alimentare con i soldi non utilizzati per le agevolazioni, una banca dati del Comune che permetta di far pagare le tasse in base al reddito e l’adeguamento dei regolamenti comunali allo Statuto del contribuente”.

“Il lavoro del gruppo Consiliare del Pd migliora la proposta dell’amministrazione rendendola più vicino alle esigenze dei cittadini – dice Rosario Filoramo del Pd – siamo soddisfatti per l’incremento delle agevolazioni sulla raccolta differenziata, sia per chi fa il compostaggio che per chi utilizzerà le isole ecologiche dove sarà possibile procedere alla pesatura dei propri rifiuti differenziati per ottenere l’accesso alle agevolazioni, per l’automatismo delle agevolazioni richieste per la Tares (coloro che già con la Tares hanno richiesto ed ottenuto l’agevolazione non dovranno ripresentarla), per lo slittamento al 31 gennaio del saldo. Si poteva fare di più nell’incentivazione delle agevolazioni sulla differenziata e sul collegamento diretto tra rifiuti prodotti, quelli correttamente differenziati e il costo della tributo. Resta il giudizio negativo sul costo del servizio, tra i più alti d’Italia, al quale corrisponde il servizio peggiore d’Italia. Per tale ragione abbiamo votato no alla delibera”.

“Oggi in consiglio si è discussa la Tari, il tributo che dobbiamo pagare tutti per la pulizia della città – dice Tony Sala del Mov139 – spazzamento strade, raccolta rifiuti, raccolta differenziata e così via. Moltissimi sono stati gli emendamenti presentati dai consiglieri per migliorare a loro dire il regolamento. Ma il tema non è individuare chi deve pagare meno, chi deve essere agevolato o esentato; il tema deve essere altro: la riorganizzazione della Rap, quindi aspettiamo i sei mesi che il sindaco ha concesso ai dirigenti della Rap”.

“Più che convinto ho votato no alla delibera Tari – dice Giulio Cusumano – continuo a sostenere che il prezzo pagato dai cittadini é veramente sproporzionato per il servizio reso. Ho fatto approvare due ordini del giorno che obbligheranno a fare dei controlli sui dati del compostaggio domestico e sulle isole ecologiche”.

“La mia insistenza sull’istituzione delle isole ecologiche, mediante due miei emendamenti, non ha riscontrato l’interesse della stampa, ma è un errore – dice Antonella Monastra del Pd – senza questi emendamenti il regolamento sarebbe stato approvato come lo scorso hanno con una finta agevolazione. Si diceva infatti, genericamente, che il cittadino virtuoso che differenziava almeno 200 chilogrammi di rifiuti in un anno poteva avere uno sconto del 30%. Agevolazione inapplicabile in quanto, pur essendo previste nel contratto di servizio con la Rap le isole ecologiche (una per Circoscrizione) e gli strumenti di misurazione (le bilance) per certificare la virtù del cittadino, queste non esistono. Dunque una falsità…Invece negli emendamenti, condivisi anche dalle altre minoranze e approvati unanimemente, si dispone che la Rap entro gennaio 2015 provveda, il che vorrà dire certo che noi dovremo vigilare affinchè ciò accada e che per la prima volta però (con una trentina di anni di ritardo dal Decreto Ronchi e dalla Direttive Europee) a Palermo il cittadino sarà premiato se differenzia. E’ un piccolo passo, ma nella direzione giusta perchè prescinde da eventuali cambiamenti futuri del tributo”.

“Abbiamo approvato un ordine del giorno perché il Comune, come fatto in altri capoluoghi siciliani, chieda al governo per intervenire sull’abbandono delle compagnie aeree di alcuni scali siciliani, trovando delle soluzioni”, dice Giovanni Geloso.

“Ho firmato l’emendamento per le esenzioni delle realtà di volontariato, insieme a tanti consiglieri di maggioranza e opposizione, tra cui Federica Aluzzo, perché è un atto importante nei confronti di tante realtà – dice Gaspare Lo Nigro – un provvedimento condiviso anche dall’amministrazione”.

“Prendendo atto del percorso politico dettato dall’aula e tenuto conto di quanto approvato dalla maggioranza in termini di contratto di servizio riferito a Rap, il Ncd vuole puntualizzare che non è edificante per i cittadini pagare le tasse e registrare invece il risultato denigrante che la città è sommersa dall’immondizia. L’amministrazione deve attivarsi per risolvere queste criticità che non fanno bene alla nostra Palermo – dicono Francesco Scarpinato e Alessandro Anello di Ncd – vogliamo sapere con immediatezza quando la Rap acquisterà i nuovi mezzi per fronteggiare queste emergenze, visto che il contratto di servizio ormai è stato approvato”.

“La Tari approvata ieri dal consiglio comunale – dice Sandro Leonardi del Pd – sarà una mazzata per i palermitani, che dovranno sborsare 128 milioni di euro per un servizio inefficiente, come dimostrano le strade di Palermo piene di rifiuti. Paghiamo sprechi e privilegi. Inoltre le agevolazioni previste sono pari ad appena l’1% di quanto incasseremo, ovvero 1,3 milioni a fronte di quasi 130. Il sindaco si conferma bravissimo nel tartassare i cittadini, meno nel risolvere i loro problemi”.

“Ancora una volta – dice Andrea Mineo di Fi – insieme ad altri consiglieri del centrodestra abbiamo lottato per limare le molte imperfezioni contenute in questo regolamento, introducendo ad esempio le agevolazioni per le coppie under 35 o per i proprietari di immobili con metratura pari o inferiore ai 110 metri quadrati. Il nostro lavoro è stato più volte interrotto da esponenti della maggioranza che sostiene il Sindaco Orlando, i quali hanno mostrato segnali di nervosismo e scarsa compattezza all’interno del loro gruppo. Mi auguro che con il gettito derivante da questa salatissima imposta,la Rap inizi finalmente a funzionare”.

“Stamattina ancora in consiglio per approvare le tariffe per la Tari – dice Tony Sala del Mov139 – convinto che le tariffe si potranno ridurre se e solo il servizio offerto dalla Rap migliori sia più efficace ed efficiente. Comunque, è necessario il coinvolgimento di tutti. In questa linea è stato presentato da alcuni di noi un ordine del giorno, ed approvato da tutti, con l’indirizzo di dotare gli uffici comunali e le scuole comunali di punti di raccolta automatici di bottiglie di plastica e contenitori di alluminio (lattine). Sempre nel rispetto delle norme di sicurezza dei luoghi di lavoro. Tale raccolta, quando avviata, consentirà di raccogliere rifiuti riciclabili già nei punti di produzione in prossimità dei distributori automatici e non riempire i cassonetti. Spero che tutti i pubblici esercizi e i centri commerciali possano dotarsi di tali sistemi. Di sicuro si darebbe una mano all’ambiente, alla gestione dei rifiuti in discarica. Un ordine del giorno è un indirizzo che viene volto all’amministrazione e, quindi, bisogna verificare che la volontà espressa dal consiglio sia attuata”.

“Si è votato oggi il regolamento sulla Tari- afferma il Consigliere Comunale di Forza Italia Angelo Figuccia – ma ho scelto di abbandonare l’aula per non rendermi complice di un’azione subdola ai danni dei cittadini, ingiustamente saccheggiati da una “squadra trasversale” che continua a mettere in campo azioni a dir poco inique. Forse- continua Figuccia- questa “squadra” non ha ancora compreso che almeno il 50% dei palermitani non è più in grado di pagare questi inutili balzelli e che è arrivato il momento di lasciare spazio a nuove strategie per il bene comune. Se il Sindaco Orlando ama ancora Palermo, come sostiene, dovrebbe avere il coraggio di arrendersi all’evidenza. La sua amministrazione- conclude Figuccia – si è rivelata del tutto fallimentare”.


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