Passante fermo fino a gennaio| Cantieri per tram e anello avanti - Live Sicilia

Passante fermo fino a gennaio| Cantieri per tram e anello avanti

Tutto ok per il tram, mentre la tratta A del passante è alla paralisi e l'inizio dei lavori dell'anello è slittato a fine novembre. Ecco nel dettaglio lo stato dei cantieri nelle tre grandi opere del trasporto urbano.

PALERMO - IL PUNTO SULLE GRANDI OPERE
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PALERMO – Tram promosso, anello e passante rimandati. Almeno per ora. È questo il responso che emerge dagli addetti ai lavori sul progresso delle tre grandi opere del trasporto pubblico palermitano. I lavori del tram procedono regolarmente sulle tutte le linee, come pure le tratte B e C del passante ferroviario, mentre la tratta A attraversa una fase di stallo da quattro mesi a causa dell’ormai noto “imprevisto geologico” riscontrato dalla Sis all’altezza della galleria Imera-Lolli. Quanto all’anello, i sondaggi alla ricerca di ordigni bellici e lo spostamento dei sottoservizi andranno avanti ancora per qualche settimana, tanto che l’apertura dei cantieri è slittata a fine novembre.

Il tram è un’opera da 322 milioni di euro. La linea 1 da Roccella alla Stazione Centrale è pronta per l’85%, la Linea 2 da Borgo Nuovo alla Stazione Notarbartolo per il 70% mentre la Linea 3 dal Cep a Calatafimi è in ritardo, al 40%. Prendono forma i capolinea in via Balsamo e alla Stazione Notarbartolo, mentre dal prossimo lunedì all’8 novembre scatterà la chiusura parziale di via Castellana direzione monte per consentire i lavori di completamento della Linea 2. Gli automobilisti che dall’omonima rotonda vorranno raggiungere via Castellana dovranno imboccare via De Mauro e proseguire per via Acireale, viale Piazza Armerina e via Pantalica. A piazza Scaffa sono già pronte le spalle su cui costruire il ponte militare di tipo Bailey, che sostituirà provvisoriamente il ponte delle Teste Mozze prossimo alla demolizione. È a buon punto anche la realizzazione delle fondazioni per il terzo sovrappasso pedonale sulla circonvallazione posto a poche centinaia di metri dal Castello Uscibene.

Il cosiddetto “anello ferroviario” consiste nella chiusura del circuito della metroferrovia cittadina. Il primo stralcio è stato assegnato alla catanese Tecnis e costerà 152 milioni di euro: la linea esistente verrà prolungata da piazza Giachery a piazza Politeama con tre nuove fermate, Libertà, Porto e Politeama. A fine luglio, dopo una serie di intoppi burocratici, si è mosso qualcosa: si sono viste le prime transenne in piazzetta della Pace e i tecnici della ditta hanno iniziato i sondaggi del sottosuolo per ricercare eventuali ordini bellici e studiare il trasferimento dei sottoservizi, un’operazione senza la quale non è possibile iniziare gli scavi.

In via Emerico Amari le ruspe arriveranno presumibilmente per fine novembre, con due mesi di ritardo rispetto alle previsioni della giunta Orlando. Dato che la piazza è una delle più attrattive della città, Ferrovie dello Stato e Accademia delle Belle Arti stanno studiando un’operazione di make up grazie a una serie di murales che abbelliranno il perimetro del cantiere in piazza Castelnuovo. La Tecnis realizzerà anche il collettore e le nuove fognature in via Roma e al porto, a pieno regime le due opere impiegheranno circa 120 persone su due turni dalle 7 alle 22, tutta manovalanza specializzata fra carpentieri, ferraioli, palisti, autisti con esperienza di infrastrutture. “Un impatto sotto le aspettative sulla disoccupazione palermitana – spiega Mario Ridulfo della Fillea Cgil – perché in città sono presenti soprattutto manovali semplici o con esperienza in edilizia residenziale”.

La fase più delicata la attraversa sicuramente il passante ferroviario, almeno per quanto riguarda la tratta A, mentre la B e la C sono ormai ad uno stadio avanzato, in alcuni pezzi anche al 100%. Il passante è un’opera da un miliardo di euro. Ciò che da giugno 2012 costringe la tratta A alla paralisi è un “imprevisto geologico”, come lo definiscono Sis e Rfi, all’altezza della galleria Giustizia-Lolli: “un refluimento di acqua e sabbia con annessi cedimenti superficiali” che in soldoni ha significato la comparsa di crepe in diversi condomini di via D’Asaro, via Pacini e vicolo Bernava e comportato lo sgombero di una cinquantina di famiglie, che si sono dovute adattare alla bell’e meglio in hotel, case affittate o da amici e parenti. Su gran parte della tratta A i lavori si sono bloccati anche se gli interventi propedeutici (nuovo binario pari Centrale-Notarbartolo, nuovo binario dispari Orleans-Centrale, fermate e banchine) sono ormai completi oltre il 90%.

Ma non finisce qui: l’intoppo sulla galleria Lolli e un’altra serie di problemi tecnici e perizie di variante hanno costretto la Sis a mettere in cassa integrazione 110 lavoratori, ossia 20 impiegati e 90 operai sui 262 totali (di cui 30 a tempo determinato con contratti in scadenza a dicembre) che lavorano al passante ferroviario. La Sis vorrebbe mantenere la cassa integrazione per altre tredici settimane, ma durante l’ultima riunione sindacale le sigle confederate hanno chiesto di “diminuire sia la durata della Cig sia il numero di operai coinvolti – dice Ridulfo – perché l’azienda ci ha spiegato che una prima parte di questi problemi è stata risolta e quindi, alla luce di questo fatto nuovo, tredici settimane ci sembrano troppe, noi vogliamo ripartire a dicembre”. Il 28 settembre sono iniziati i sondaggi propedeutici alla risoluzione del problema geologico e dal Politecnico di Torino è sceso un esperto, il professor Giovanni Barla, per sbloccare la situazione. Ma non se ne parlerà prima di altri due mesi ed è ragionevole supporre che una ripresa effettiva degli scavi nella tratta A non avverrà prima di gennaio. Con i sindacati il prossimo appuntamento è fissato per il 14 ottobre.

Anche il passante, comunque, in un modo o nell’altro, prosegue la sua marcia. Via Monti Iblei è stata interamente cantierazzata e si lavora al bivio Guadagna-Stazione Centrale, alla nuova viabilità lungo la statale tra Capaci e Carini che consentirà di bypassare tre passaggi a livello e alla creazione di una stazione temporanea a San Lorenzo Colli per consentire i lavori di ristrutturazione e rinsaldamento del binario attuale, dato che la stazione sarà completamente sotterranea.

“Rispetto alle altre opere il tram è certamente la più progredita – dicono Paolo D’Anca e Antonino Cirivello della Filca Cisl -, anzi, la Sis ha assunto altri 40 operai spalmandoli sulle tre linee. Sul passante la situazione è più difficile ma Comune, Italferr e azienda stanno trovando la quadra. Dopo lo stallo estivo siamo convinti che si stia uscendo dal guado. Per l’anello se ne parla a fine novembre, c’è grande aspettativa su quest’opera perché nel settore edile il carico di disoccupati è pesante”.


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