"Canone ai Virlinzi è fuori mercato" |Risposta del ministero ai 5 Stelle - Live Sicilia

“Canone ai Virlinzi è fuori mercato” |Risposta del ministero ai 5 Stelle

Il rappresentante del Governo ha risposto alle richieste dei deputati pentastellati che avevano segnalato come “eccessiva” la cifra di 2 milioni di euro sborsati dallo Stato per gli affitti della sede catanese dell’Agenzia, in via Monsignor Domenico Orlando.

agenzia delle entrate
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CATANIA – Quel canone di due milioni di euro l’anno è fuori mercato. Il costo dell’affitto della sede dell’Agenzie delle entrate di Catania, al centro di un’interrogazione parlamentare della deputata 5 stelle, Giulia Grillo, è elevato rispetto al costo medio rilevato in città. Lo afferma il vice ministro dell’economia, Luigi Casero, rispondendo alle richieste dei deputati pentastellati che avevano segnalato come “eccessiva” la cifra di 2 milioni di euro sborsati dallo Stato per gli affitti della sede catanese dell’Agenzia, in via Monsignor Domenico Orlando.

“Si tratta di un immobile messo in vendita nel 2003 dall’ente pensionistico Inpdap, acquistato dalla famiglia Virlinzi con un mutuo ipotecario di 10 milioni di euro e subito locato all’Agenzia delle entrate, con un canone annuo pari a 2.125.369 euro – scrivevano i deputati grillini a maggio nell’interrogazione a risposta scritta presentata al titolare del Ministero delle Finanze. Non è difficile considerare che in questo modo – proseguiva la nota – in appena 5 anni la società si sarebbe ripagata da sé il mutuo e con il solo canone di affitto, invece non si comprende il perché l’Agenzia delle entrate che ha già speso, per il solo affitto, oltre 20 milioni di euro, non abbia direttamente acquistato l’immobile”.

Un dubbio che, dopo qualche mese, ha sciolto direttamente il Governo, il cui rappresentante ha definito, senza mezzi termini, il canone di locazione “ampiamente superiore ai valori di riferimento dell’O.M.I. (Osservatorio del Mercato Immobiliare) della zona di riferimento”, stabilendo di avviare quanto previsto dalla legge per rinegoziare il canone di locazione o recedere, in caso di reperimento sul mercato di soluzioni locative meno onerose.

Il contratto di affitto, acceso nel 2003 e riconfermato nel 2008, scadrà a dicembre di quest’anno. “All’approssimarsi della suddetta scadenza – si legge nella risposta del vice ministro – la Direzione Regionale dell’Agenzia delle entrate della Sicilia, nel rispetto della normativa vigente e della procedura per le locazioni adottata dall’Agenzia delle entrate, ha avviato le attività previste per l’eventuale rinnovo dei contratti di locazione, manifestando alla parte proprietaria la volontà di diminuire gli spazi locati con riduzione proporzionale del canone e abbattimento del 15 per cento previsto dalle norme in materia di contenimento della spesa pubblica, la cosiddetta spending review e richiedendo all’Agenzia del Demanio e agli Enti Territoriali la disponibilità di immobili di proprietà pubblica, con esito negativo.

In data 10 giugno 2014 la predetta Direzione Regionale ha inoltre avviato un’indagine di mercato pubblica, estesa ai Comuni limitrofi a Catania per individuare uno o più fabbricati idonei ad ospitare gli Uffici in questione. Nonostante l’ampliamento dell’ambito territoriale e la possibilità di proporre locali di dimensioni più contenute, idonei a soddisfare in modo frazionato le esigenze dell’Agenzia delle entrate, anche questa indagine ha avuto esito negativo.

L‘unica offerta è stata presentata dalla Vir Immobiliare per una porzione dello stesso fabbricato utilizzato all’attualità con un canone ampiamente superiore ai valori di riferimento dell’O.M.I. (Osservatorio del Mercato Immobiliare) della zona di riferimento. L’Agenzia ha, quindi, ritenuto non idonea l’offerta e si è riservata di riprendere le trattative con la proprietà al fine di ridurre le superfici utilizzate e rinegoziare il canone di locazione. Auspicando il reperimento di immobili, possibilmente di proprietà pubblica, da adibire a sedi degli Uffici di Catania, si precisa che lo schema contrattuale adottato dall’Agenzia prevede per il conduttore la facoltà di recedere ad nutum dal contratto di locazione con semplice preavviso di sei mesi, in modo da consentire all’Agenzia, stante il costante monitoraggio del mercato immobiliare, di esercitare tale diritto in caso di reperimento sul mercato di soluzioni locative meno onerose.”

 


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