"Il sistema Cuffaro è ancora in piedi" |L'era Crocetta vista dall'ex presidente - Live Sicilia

“Il sistema Cuffaro è ancora in piedi” |L’era Crocetta vista dall’ex presidente

di RICCARDO LO VERSO E ACCURSIO SABELLA ESCLUSIVA. Dal carcere di Rebibbia parla l'ex governatore. Dalla vicenda giudiziaria alla politica: "Quanti cuffariani vedo nei posti di comando...". L'intervista integrale nell'ultimo numero di S, acquistabile in edicola e online.

ROMA – Si definisce “stanco e affaticato, ma sereno”. Il Totò Cufaro che incontriamo a Rebibbia è anche, soprattutto, un uomo senza peli sulla lingua. Parla di sé, del carcere, degli amici e di quelli che amici non lo sono più. Si pente degli errori commessi, ma non di avere favorito Cosa nostra, perché, dice, “non l’ho mai favorita”. L’ex potente politico è un detenuto che ha ormai scontato quasi quattro anni di carcere. Tornerà ad essere un uomo libero nel dicembre 2015.

“S” lo intervista nel giorno in cui la Cassazione conferma che all’ex governatore siciliano non spetta l’affidamento in prova ai servizi sociali. Deve restare in carcere. La serenità di Cuffaro traballa, anche se si sforza di sostenere il contrario. Lo si intuisce quando quando sostiene di non essere stato trattato “come un detenuto uguale agli altri”. Gli “altri” sono coloro che sono stati processati assieme a lui e che oggi sono liberi: “Io invece resterò in galera fino alla fine”.

Cuffaro accetta di toccare anche i delicati temi investigativi che lo hanno di recente coinvolto: dal caso Nomura sulle cartolarizzazioni sanitarie (“Fu un’operazione voluta da chi mi ha preceduto”) alle condanna della corte dei Conti sulle assunzioni al 118 (“Sol chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia”); dai mafiosi di Corleone e Palazzo Adriano che, intercettati, aspettavano con ansia la sua scarcerazione (“Chi li conosce? Perché questo schifo di persone non stanno zitte?”) al vitalizio che l’Ars gli ha sospeso (“E’ accanimento questo? Non lo so, fate voi”).

Ma non solo. Cuffaro parla anche di politica. E non si sottrae alle domande. Sul presente e sul recentissimo passato della Sicilia. Su Crocetta e Lombardo, insomma, governatori sui quali graverebbe l’ombra dello stesso Cuffaro: “Se io sto pagando per un intero sistema, va ammesso che quel sistema è continuato fino a oggi”. E l’ex governatore accenna anche a uno dei simboli di questa continuità, il segretario generale Patrizia Monterosso (“Dirigente valida, ma politicamente legata a chi ha continuato a essere parte integrante dei governi dopo di me”), al presidente arrivato dopo di lui (“Consideravo Lombardo un amico, ma non si è comportato come tale e infatti ha finito per litigare con tutti”), e a quello tuttora in carica (“Crocetta è onesto, ma inadeguato. Non può limitarsi a denunciare, dovrebbe provare anche a governare”). Un pensiero anche a quello che resta del centrodestra, una “macchina da guerra” quando lui governava la Sicilia (“Un errore candidare una persona perbene ma di destra come Musumeci. Micciché? Uno pseudo-centrista incompetente”). E un pensiero al futuro della Regione: “La sfiducia a Crocetta? Solo chiacchiere, non verrà mai votata”. La lunga intervista a Cuffaro nell’ultimo numero di S, da oggi in edicola e acquistabile qui.

GUARDA L’INTERVISTA A CUFFARO IN QUATTRO PILLOLE VIDEO:

“Vi dico cosa penso di Lombardo e Crocetta”

“Il sistema Cuffaro? Prosegue ancora oggi”

“Le intercettazioni su Dina e me? Non conosco quelle persone”

“Accanimento contro di me? Valutino i siciliani”

 


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