Non paga la prostituta | e lei lo chiude in auto per tre ore - Live Sicilia

Non paga la prostituta | e lei lo chiude in auto per tre ore

L'incontro con una lucciola si è trasformato in un incubo per un palermitano di mezza età, chiuso in auto dalla donna per "vendetta". Necessario l'intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco per liberarlo.

Palermo, zona via Lincoln
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PALERMO – L’incontro con una prostituta si è trasformato in un incubo per un palermitano di mezza età, chiuso in auto dalla donna che per “vendetta” è scappata impossessandosi delle chiavi del mezzo. Tre ore “sotto sequestro” per l’uomo la cui avventura si è conclusa soltanto con l’arrivo dei carabinieri e dei vigili del fuoco che l’hanno liberato.

La vicenda ha come scenario la zona di via Lincoln, un’area che ormai da anni fa parte del regno della prostituzione che comprende il Foro Italico, la stazione centrale e decine di traverse lungo le quali, ogni sera, prendono vita appuntamenti a luci rosse. Ed è stato proprio questo il caso, visto che l’uomo sarebbe rimasto intrappolato lo scorso fine settimana dentro la proprio auto per non avere pagato una lucciola. In base a quanto hanno ricostruito i carabinieri del nucleo Radiomobile intervenuti sul posto, l’uomo avrebbe incontrato la prostituta intorno alle 21 dalle parti di via Antonio di Rudinì. Successivamente, quando la donna ha chiesto di essere pagata, avrebbe ricevuto un secco “no” dal suo cliente, che avrebbe precisato di non avere denaro con sé.

Una risposta che ha scatenato la furia della prostituta, che durante l’accesa discussione ha afferrato le chiavi appese nell’auto con un gesto fulmineo, è uscita ed ha inserito l’allarme. Da quel momento in poi, ogni tentativo del cliente di abbandonare l’auto, magari per inseguirla, si è rivelato inutile. Una volta attivata la chiusura centralizzata dell’auto di nuova generazione, infatti, l’uomo non ha più avuto alcuna possibilità di uscire. Avrebbe pensato a lungo di chiedere aiuto, fino alla decisione, qualche ora dopo, di lanciare l’allarme ai carabinieri. All’arrivo dei militari era disperato, si dimenava, gli mancava l’aria. Quell’abitacolo era diventato una trappola e, nel frattempo, della donna non c’era più stata traccia.

I militari dell’Arma hanno così avvisato i vigili del fuoco che hanno aperto la portiera e dopo avere identificato l’automobilista e ricostruito la vicenda, hanno avviato le ricerche della lucciola, che in base a quanto ha raccontato l’uomo, gli avrebbe chiesto cento euro. Ma è soltanto uno dei retroscena di una realtà che da diversi anni alimenta le proteste di chi abita nel quartiere. Chi vive nella zona ha chiesto a gran voce maggiori controlli e un monitoraggio continuo, specie in seguito ad episodi eclatanti che si sono verificati negli ultimi mesi. A partire dai colpi di pistola che l’anno scorso un uomo di Corleone ha sparato uscendo dalla sua auto, fino al  lancio di uova contro le prostitute avvenuto poco prima dell’estate nei pressi dell’Orto botanico.

Nel primo caso fu un cliente insoddisfatto a cercare vendetta nei confronti di un transessuale. La pistola era a salve, ma quella sera nella zona presero vita il caos e la paura. “Non possiamo continuare a vivere così – dice Mauro Ferrante che abita in via Carlo Rao, una traversa di via Lincoln -. Qui ci abitano persone perbene, famiglie con bambini. Chiediamo aiuto alle istituzioni alle forze dell’ordine”. “La zona non è più sicura – prosegue Francesca Vizzini, un’altra residente – perché la presenza delle prostitute attira purtroppo gente losca e malviventi. Più di una volta ho avuto la sensazione di essere pedinata ed ho accelerato il passo, conviviamo con uno stato d’ansia non indifferente”.

Ma spesso sono le donne che vendono il proprio corpo a chiamare polizia e carabinieri: soltanto poche settimane fa una di loro è stata derubata dalle parti del Foro Italico da due giovani che si sono finti clienti, mentre un’altra ha simulato un’aggressione con rapina, sperando così di non dovere cedere i suoi soldi al protettore.


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