Riparte Altrescene |Al centro culturale Zo - Live Sicilia

Riparte Altrescene |Al centro culturale Zo

Lunedì prossimo, 10 novembre, alle 18, Piazzale Asia 6 a Catania, per presentare la nona edizione della rassegna AltreScene, prodotta da Zo - Centro Culture Contemporanee.

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CATANIA – Un evento aperto alla città, lunedì prossimo, 10 novembre, alle 18, Piazzale Asia 6 a Catania, per presentare la nona edizione della rassegna AltreScene, prodotta da Zo – Centro Culture Contemporanee. Nove spettacoli, da novembre a maggio, nella programmazione nata dalla collaborazione tra Zo, Statale 114 e MotoMimetico – e supportata della Rete Latitudini – che spaziano dal teatro alla danza, alle arti performative e circensi contemporanee, con la preview di un grande appuntamento internazionale con la compagnia francese MAGUY MARIN che farà da cerniera con la nuova stagione 2015.

La nona edizione di AltreScene consolida il percorso del progetto Zo, nel segno della continuità di un lavoro cominciato tredici anni fa, che ne ha fatto un luogo dell’inclusione, dell’arte, della cultura e dell’incontro dei linguaggi del contemporaneo in una città come Catania che vuole rinascere e riscoprirsi in grado di competere, sul piano dell’offerta culturale, con altre importanti città europee.

Questa è la mission che Zo si è data, lanciando la sua proposta culturale che verrà illustrata nel corso di una serata-evento aperta a tutta la città. Il progetto si muoverà su tre direttrici: della formazione del pubblico, della residenza artistica e della presentazione di eventi e spettacoli. “Zo intende riallacciare i contatti con le istituzioni che lavorano e si occupano di educazione e formazione: scuole, università, cooperative d’inclusione sociale – commenta Sergio Zinna – Con loro si tenterà di sviluppare dei progetti comuni di formazione diffusa, che possano costruire un’offerta culturale che “educhi” il pubblico ai linguaggi contemporanei”.

La struttura, dunque, si apre ancora di più a dibattiti, incontri, laboratori con artisti, proiezioni di film e di spettacoli di grandi autori della scena contemporanea, prevedendo la formazione di un laboratorio di scrittura sulla critica teatrale e la selezione di giovani che vogliano intraprendere il percorso artistico. “Per residenza artistica – spiega il regista Salvo Gennuso – s’intende aprire le porte agli artisti che vogliano lavorare in sinergia con altri artisti, proponendo i loro lavori, mostrandoli al pubblico e nello stesso tempo entrando in sinergia con chi lavora già nello spazio e con chi lo attraversa come ospite”.

“L’idea della residenza si fonda su un modello europeo e prevede anche di dare spazio ad artisti che abbiano bisogno di un luogo per creare – prosegue Silvio Parito, (Latitudini)– non solo per mostrare ciò che hanno creato, aprendo “l’officina di creazione” all’utenza che vorrà partecipare alla fasi aperte della creazione”. “La residenza si declina anche come luogo d’incontro e di esposizione per i nuovi artisti della città – aggiunge Sergio Zinna – offrendo la possibilità di un luogo che sia vetrina, e che sia anche spazio per l’approfondimento e per la relazione.

La parte di programmazione relativa alla danza, che segna il ritorno in città di Emma Scialfa, parte dall’idea di aprire uno spazio dedicato ai nuovi linguaggi coreografici e performativi all’interno di AltreScene . “La danza, il suono, la parola, le immagini la de-collocazione dell’azione teatrale nello spazio – spiega Emma Scialfa – contribuiscono a formare un concetto di condivisione e di più profonda fruizione dello spettacolo”. “Una proposta – aggiunge – composta di quattro appuntamenti di nuovi piuttosto che giovani artisti italiani che hanno come comune denominatore un’ipotesi: quella di miscelare, frullare e far dialogare linguaggi, modi, sensibilità e approcci di atti improvvisi ed estemporanei come di azioni ben pensate e interagite”.

Il primo appuntamento di AltreScene sarà il 23 novembre con “Nel Fuoco” compagnia Suttascupa, un omaggio a Nourredine Adnane, un martire a Palermo. Seguiranno alcune delle migliori esperienze artistiche italiane, da Mimmo Cuticchio a Vetrano e Randisi, da Vucciria Teatro a MotoMimetico, da Statale 114 a Oplas Teatro, da Barbara Toma a Borderline Danza.

A maggio comincerà il lavoro che porterà la Compagnia Maguy Marin a presentare per la prima volta in Italia il suo “Cap au pire”, spettacolo nato da un testo di Beckett, esempio rigoroso della danza della coreografa francese. L’evento Maguy Marin/Beckett rappresenta l’esempio più rilevante della mission che Zo si è data di inserire Catania nel panorama e nel circuito internazionale dell’arte.

 

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