Etna, il ciclone sfiora |il versante settentrionale - Live Sicilia

Etna, il ciclone sfiora |il versante settentrionale

Pochi i danni nei Comuni a monte, in particolare a Maletto, Randazzo e Bronte,anche se sono ancora in corso le verifiche.

MALETTO – “Poteva andare peggio”. Sono queste le riflessioni di tutti dopo il  ciclone che ha interessato tutta la Sicilia orientale. Ma, mentre sulla fascia Jonica e nei Comuni dell’hinterland catanese i danni sono stati incalcolabili, nei Comuni a monte, in particolare a Maletto, Randazzo e Bronte, pochi i danni, anche se sono ancora in corso varie verifiche. A Maletto il sindaco Salvatore Barbagiovanni, ha emesso l’ordinanza di chiusura delle scuole per il 6 e 7, anche perché il sabato a Maletto le scuole sono chiuse. Non sono segnalati gravi danni, anche se rimane lo stato di allerta.

A Randazzo il sindaco Michele Mangione ha detto: “Abbiamo predisposto la chiusura precauzionale delle scuole per i giorni 6-7 e 8, attivato il centro operativo comunale di Protezione Civile e monitorato la situazione durante questi giorni, per fortuna niente di particolare da segnalare. A Bronte è stato il vicesindaco Nunzio Saitta ad aggiornarci sulla situazione: “Abbiamo chiuso le scuole per i 3 giorni dell’allarme meteo, e monitorato la situazione costantemente. Oggi abbiamo effettuato degli interventi di ripristino dell’asfalto in zone in cui la furia dell’acqua lo aveva divelto, e la pulizia straordinaria di alcune catidoie, e al momento, prima della riapertura delle scuole, stiamo effettuando dei controlli in tutti gli edifici comunali insieme all’Ufficio di Protezione Civile. Anche il Simeto è stato monitorato in questi giorni, il livello del fiume si è alzato, ma non fino al punto di straripare”.

Bronte, insieme ai Comuni di Acireale, Acicastello, Catania, Giarre, Acicatena, Misterbianco, Calatabiano, Piedimonte Etneo, Sant’Alfio, Riposto ed Aci S. Antonio ha avuto approvato lo stato di calamità, deliberato dalla Giunta Crocetta ad Acireale. Che classifica i danni in 4 tipi: a edifici privati, ai beni pubblici, arrecati da alberi, e ai settori agricolo e artigianale.


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