Gran successo della kermesse |Oggi la giornata finale - Live Sicilia

Gran successo della kermesse |Oggi la giornata finale

Gli appuntamenti di oggi: le interviste pubbliche a Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura e a Michele Mario Elia, amministratore delegato delle Ferrovie. Gran finale al Sangiorgi con “Buttanissima Sicilia” di Pierangelo Buttafuoco.

“Panorama d’Italia a Catania”
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CATANIA – Catania eccelle e può trainare il Meridione e il Paese verso il suo riscatto: è il senso profondo, pur non privo di criticità e polemiche, dell’”Incontro di eccellenze” che ha aperto oggi – sotto la pioggia – la terza giornata di “Panorama d’Italia a Catania”. Dall’ottimismo sulle potenzialità, ed anche su molti primati attuali, di Catania e della Sicilia e dalla sfida contro i problemi che ancora ci frenano, andati in scena all’Auditorium del Palazzo della cultura, si è passati allo show cooking di Pietro D’Agostino e poi ai romanzi omerici di Valerio Massimo Manfredi, alla canzone internazionale di Mario Biondi e al cinema umoristico di Nino Frassica. E oggi tre appuntamenti ad alta intensità giornalistica: le interviste pubbliche a Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura e a Michele Mario Elia, amministratore delegato delle Ferrovie. Gran finale al Sangiorgi con “Buttanissima Sicilia” di Pierangelo Buttafuoco.

“Come ci immaginiamo questa nostra città tra tre anni? Come uno dei fulcri dello sviluppo del Meridione. Ha tutte le premesse per esserlo, ha un progetto, le energie e la volontà. Dobbiamo puntarci. Diventeremo un traino per il Meridione…”. Parole appassionate, dette dal supertecnico della giunta Bianco, l’assessore che accumula le deleghe più “spinose” sul piano economico: bilancio, aziende partecipate, patrimonio ed economato, città metropolitana, contenzioso e affari legali: Giuseppe Girlando, in apertura del convegno “Incontro di eccellenze” che ha aperto stamattina la terza giornata del tour “Panorama d’Italia” a Catania. Un incontro di eccellenze vere, di vari settori imprenditoriali, condotto dal direttore di Panorama Giorgio Mulè: Tommaso Dragotto, con la sua Sicily by Car; Giuseppe Condorelli, un nome che evoca squisiti dolciumi; Mimmo Costanzo, imprenditore dell’innovazione anche in settori tradizionali; Luca Naso, l’astrofisico convertitosi al web e rientrato nella sua terra dopo anni all’estero; Ivan Lo Bello, vicepresidente della Confindustria con delega all’educazione; e infine Beatrice Tagliatesta, di Expo 2015 – Padiglione Italia, i ventimila metri espositivi che rappresenteranno la straordinaria “vetrina” sulle bellezze del nostro Paese e sulle sue prelibatezze: “Tutto procede velocemente”, ha rassicurato al riguardo la portavoce dell’Expo. “Ce la faremo in tempo e sarò tutto bellissimo”, ha aggiunto, mostrando poi al pubblico un interessantissimo filmato girato con un drone, e quindi dall’alto, sopra i cantieri dell’Expo, che stanno in realtà molto più avanti di quanto i pessimisti temano.

Quasi uno show gli interventi di Dragotto, che ha rievocato i suoi primi passi di imprenditore temerario in un settore presidiato dalle multinazionali e i pregiudizi superati: “Il segretario del Comune di Olbia mi disse: lei viene da Palermo? Allora è un mafioso. Lo presi per il bavero, lo sollevai, e il mio avvocato disse al sindaco che o ci dava la licenza o sarebbe stato denunciato per omissioni di atti d’ufficio”. Fino a parlare dell’oggi: “Io dico ai giovani: per avere successo bisogna imparare dal passato, costruire il presente e immaginare il futuro. Chi non sogna non costruisce…”.

Sognava in grande il papà di Giuseppe Condorelli quando nel ’33 ebbe la prima idea del torroncino monodose morbido che oggi è apprezzato in tutto il mondo: “Il salto di qualità lo compimmo nell’83”, ha raccontato il figlio che guida il gruppo, “quando sponsorizzammo Domenica In”. La ricetta dello sviluppo, secondo il grande imprenditore dolciario, “transita per la valorizzazione delle nostre produzioni autoctone. L’Expo può servire, anche se temo che qui in Sicilia stiamo partendo con ritardo”.

Mimmo Costanzo deve misurarsi costantemente con i tempi incerti delle grandi opere, ma è ottimista: “Per essere un’eccellenza occorrono tenacia, pazienza, continuità e soprattutto passione e continuo apprendimento. Bisogna osare il cambiamento, innovare. Sono convinto che se tutti, ma davvero tutti – le pubbliche amministrazioni, le imprese, la Confindustria, la Confcommercio, le banche – collaborassero con umiltà e spirito collaborativo potremmo far fare un salto di qualità al nostro territorio”.

Un salto di qualità è quel che desidera per la sua terra – e sta realizzando, nel suo ambito – Luca Naso, tornato da Pechino a Mirabella in Baccari e passato dall’astrofisica alla comunicazione sul web anche per il gusto di fare qualcosa per la Sicilia: “Per me rendersi utile alla propria terra significa innanzitutto fare bene il proprio lavoro, con un po’ di sana ambizione. La differenza non la fanno i politici, la fanno le persone”.

D’accordo sul punto Ivan Lo Bello, che ha precisato e meglio delineato il concetto dell’impegno per il territorio. A suo avviso, è ora di “separare le criticità della Sicilia dalle responsabilità di ciascuno, da quello che ciascuno deve fare. Siamo rimasti troppo legati all’idea di una Sicilia irredimibile ma ci sono già, invece, tante aree che vanno bene, se non benissimo. Ci sono alcuni profili sotto i quali la Sicilia è più avanti del resto del Paese. Il nostro Paese e la Sicilia nei prossimi tre anni si gioca tutto, sono trent’anni che non cresciamo più, dobbiamo farcene carico tutti. Cominciamo dall’Expo, ricominciamo a crederci”.

Nel suo mestiere, per esempio, crede molto – e fa bene – lo chef Pietro D’Agostino, protagonista, al termine del convegno sulle eccellenze, dello “show cooking” all’Hotel Una di via Etnea. I prodotti del territorio siciliano sono stati protagonisti indiscussi del buffet predisposto dallo chef del ristorante La Capinera di Taormina. D’Agostino ha preparato un’insalatina di palamita con agghiotta (ricetta tipica siciliana) ma “rivisitata in chiave moderna” e condita con olio extravergine di olive a Nocellara. A seguire una patata di Giarre affumicata con legno d’ulivo. Gli ingredienti erano, tra gli altri, capperi dissalati e marinati nel Passito di Pantelleria, pomodori datterini, lenticchie, salsa di arance, salsa al finocchietto selvatico e polvere di cipolla di Giarratana.

Dal pomeriggio alla serata avanzata, a dispetto della pioggia insistente, altri tre momenti di grande intensità. Il primo, è stato l’intervista pubblica a Valerio Massimo Manfredi, scrittore di grido della “scuderia” Mondadori specializzatosi nel romanzare la vita di Ulisse, che ha conversato nell’Auditorium del Palazzo della Cultura con Antonio Carnevale, di Panorama. Dopo un excursus sull’eroe omerico, sui suoi significati ancora attualissimi per l’uomo d’oggi, era inevitabile una domanda d’attualizzazione: “Ma allora, dovendo scegliere nel catalogo dei viventi, chi sarebbe oggi il nostro Ulisse? “Il suo nome è Nessuno”: Manfredi non ha bisogno di pensarci troppo per rispondere. «Non c’è una generazione che non si sia cimentata con le sue gesta e la sua personalità. Perché Ulisse riassume in sé tutte le passioni dell’animo umano. Ulisse è nessuno perché è tutti noi”.

Un’ora più tardi, al Teatro Sangiorgi, è stata la volta di Mario Biondi, il “kroner” italiano più famoso nel mondo per la sua voce straordinaria – catanese doc – che, con grande simpatia ha incontrato il suo pubbico rispondendo alle domande di Gianni Poglio, di Panorama. “Io ho avuto la fortuna di frequentare Gianni Bella, che considerava più importante la genialità e il talento che l’esercizio e la fatica”, ha detto tra le tante cose, contrapponendosi in questo a quanto aveva detto Mogol nella tappa viterbese di “Panorama d’Italia”. “E per certi versi concordo con Bella, anche se conosco tanti cantanti nati per caso con un po’ di buona intonazione e diventati bravissimi grazie allo studio”. E Biondi ha anche divertito il pubblico accennando a qualche imitazione, tra cui quella di Vasco Rossi, che stima molto e con cui avrebbe piacere di cantare.

A concludere la ricca giornata, l’intervista pubblica a un beniamino del pubblico televisivo nazionale, il sicilianissimo Nino Frassica, condotta sul palcoscenico del Teatro San Giorgi dalla direttrice di Ciak Piera De Tassis e imperniata sul nuovo film “Andiamo a quel Paese”, con Ficarra e Picone.

Domani, gran finale per la tappa catanese di “Panorama d’Italia”. Tre appuntamenti ad alta intensità giornalistica: le interviste pubbliche a Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura e a Michele Mario Elia, amministratore delegato delle Ferrovie. Gran finale al Sangiorgi con “Buttanissima Sicilia” di Pierangelo Buttafuoco.

 


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