Crack Romano Palace |Indagati 16 noti professionisti - Live Sicilia

Crack Romano Palace |Indagati 16 noti professionisti

TUTTI I NOMI E LE ACCUSE DELLA MAGISTRATURA. La redazione sta tentando di contattare i diretti interessati per le repliche.

CATANIA- E’ terremoto a Catania, nella maxi inchiesta della Guardia di Finanza sulla bancarotta fraudolenta per la gestione degli hotel di lusso Romano Palace, sono indagati alcuni tra i più importanti professionisti della città. Un sequestro da 35milioni di euro è stato effettuato (LEGGI I PARTICOLARI) e adesso, avvocati, commercialisti e imprenditori sono finiti nel mirino dei finanzieri guidati da Roberto Manna. GUARDA IL VIDEO

Si tratta di un’inchiesta che conferma il livello di eccellenza investigativa raggiunto dai finanzieri etnei nelle indagini sulle movimentazioni di denaro in danno dell’erario. La Tributaria guidata dal nuovo comandante Alberto Nastasia ha lavorato duro e in silenzio negli ultimi mesi, analizzando conti correnti e movimentazioni di denaro anche con l’estero.

E’ bene precisare che si tratta di una fase preliminare delle indagini, ecco in esclusiva le accuse della magistratura ai 14 indagati

Il principale capo di accusa è quello di bancarotta fraudolenta.

Gli indagati sono Peppino Romano, imprenditore proprietario dell’omonimo hotel di lusso, amministratore unico fino al 2009 della Harmony Srl fallita nel 2013, già denominata Biosan World Corporation Spa, Maria Lo Miglio, coniuge di Romano e amministratore unico della Romano House Srl e Romano Palace Srl, Angela Maiorana, amministratore unico della Jonica Immobiliare Srl ed Enzo Fioretti, amministratore unico della Harmony dal 2009 al fallimento del 2013. A questi nomi di altissimo livello si aggiungono i professionisti “appartenenti -si legge negli atti della magistratura di cui LivesiciliaCatania è in possesso- allo studio legale e commerciale Patti di Catania, ovvero aventi legami parentali presso cui aveva anche sede sociale la Jonica Immobiliare Srl”, i quali “consapevolmente omettevano di esercitare i doverosi atti di controllo sulle operazioni societarie, ordinarie e straordinarie, nei quali si sono concretati i fatti di bancarotta”.

Ecco chi sono i componenti del collegio sindacale di cui parla la magistratura indagati per bancarotta: Vincenzo Patti, presidente, Giuseppe Quattrocchi e Daniela Caterina Abate, membri effettivi, Paola Santagati e Massimo Montalto, membri supplenti del collegio sindacale della Biosan World Corporation Spa.

E ancora: Marta Privitera, presidente, Sarah Patti e Enrico La Malfa, membri effettivi, Daniela Caterina Abate e Vera Maria Toscano, membri supplenti del collegio sindacale della Romano House Srl.

Vincenzo Patti, presidente, Giuseppe Quattrocchi e Giuseppe Patti, membri effettivi, Paola Santagati e Massimo Montalto, membri supplenti del collegio sindacale della Romano Palace Srl.

Indagati per bancarotta anche Giuseppe Quattrocchi, Gianmarco Abbadessa, Sarah Patti nella qualità di membri effettivi e Paola Santagati e Massimo Montalto quali membri supplenti del collegio sindacale della Jonica Immobiliare Srl.

Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo di aver “distratto l’intero patrimonio aziendale della fallita società, dissimulavano i beni societari, cagionavano il dissesto della società commettendo fatti di infedeltà patrimoniale” previsti dal codice civile e “cagionavano per effetto delle medesime operazioni dolose il fallimento della società”.

“Al fine di trarre profitto e allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, tenevano i libri e le altre scritture contabili in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio del del movimento degli affari, anche non redigendo i bilanci soccessivi al 31/12/2007 e non depositando l’elenco dei creditori al curatore fallimentare, nonché falsificavano la documentazione contabile relativa alle cessioni di rami d’azienda sottostimando il valore dei compendi aziendali ceduti con l’aggravante di aver commesso più fatti di bancarotta fraudolenta e di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità con passivo potenziale di 25milioni di euro”, dei quali quasi 24milioni di euro rappresentano i debiti nei confronti della Riscossione Sicilia Spa.

La redazione sta tentando di contattare i diretti interessati per le repliche.

LA REPLICA DELLO STUDIO PATTI

LA REPLICA DEI ROMANO

LEGGI: CRACK ROMANO PALACE IL SISTEMA SVELATO DALLA FINANZA


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