Riforme, autonomia a rischio |Appello ai deputati siciliani - Live Sicilia

Riforme, autonomia a rischio |Appello ai deputati siciliani

Tre associazioni hanno inviato una lettera ai deputati eletti in Sicilia proponendo alcuni emendamenti alla riforma per difendere la Sicilia

Riforma costituzionale
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PALERMO- Impedire lo smantellamento dell’autonomia nella riforma costituzionale promossa dal governo Renzi. Per raggiungere l’obiettivo, le associazioni “SiciliaOpenGov”, “Per la Sicilia” e “Sicilia Nazione” attraverso i presidenti Gaetano Armao e Rino Piscitello hanno inviato una lettera ai deputati eletti in Sicilia chiedendo una chiara presa di posizione per il rilancio dell’autonomia regionale nel dibattito sul disegno di legge di riforma costituzionale proposto dal governo Renzi, ed il sostegno ad emendamenti da presentare nel contesto del dibattito sulla riforma della Costituzione che penalizza le autonomie speciali.

Nella lettera-appello, alla quale sono stati allegati gli emendamenti che rafforzano l’autonomia speciale ed il ruolo pattizio degli Statuti, Gaetano Armao e Rino Piscitello evidenziano che “la Sicilia è oggi di fronte ad un bivio tra ipotesi di oblio e prospettive coraggiose di rilancio, che passano si per una revisione dello Statuto, ma nel senso del rafforzamento degli strumenti di autonomia finanziaria, di perequazione fiscale ed infrastrutturale, della fiscalità di vantaggio, della responsabilità energetica ed ambientale (attualmente rientrante tra le prerogative regionali, ma con il riconoscimento integrale del gettito proveniente dall’estrazione e dalla raffinazione dei prodotti petroliferi con la revisione dell’art. 36 dello Statuto)” e chiedono ai parlamentari l’assunzione di una “precisa responsabilità”, invitando a “far prevalere sulla fedeltà e le convenienze di partito la lealtà verso i cittadini siciliani, presentando e votando emendamenti al testo di riforma costituzionale che rafforzino e rilancino l’autonomia della Sicilia”.

Il primo emendamento che si propone ai deputati eletti in Sicilia riguarda le modifiche degli statuti speciali, inserendo il diretto coinvolgimento dei parlamenti regionali e scongiurando ogni ipotesi di modifica unilaterale. Un altro emendamento sancisce che “lo Stato riconosce le peculiarità delle regioni insulari e ne favorisce il riequilibrio sociale ed economico attraverso prioritari interventi di perequazione fiscale e infrastrutturale annualmente indicati nei documenti di finanza pubblica”. Un emendamento inoltre elimina ogni dubbio sulla possibilità di privare della potestà legislativa concorrente le regioni autonome.

Un altro emendamento punta a introdurre in Costituzione il principio della zona franca per la Sicilia e la Sardegna in ragione della loro insularità per incrementarne la competitività delle imprese. Inoltre, si propone di inserire una norma per cui tra l’altro “lo Stato riconosce alla Regione a titolo di ristoro ambientale anche il venti per cento del gettito dell’imposta di produzione sugli stessi prodotti raffinati nel territorio regionale ma immessi in consumo in quelli di altre regioni”. Una norma che peserebbe, secondo i promotori dell’iniziativa, per tre miliardi e mezzo. Un ultimo emendamento prevede la così detta clausola di maggior favore: “Sino all’adeguamento dei rispettivi statuti di autonomia le disposizioni della presente legge costituzionale si applicano anche alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano soltanto per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite”.

 


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