Mafia dei “Nebrodi” |4 condanne definitive - Live Sicilia

Mafia dei “Nebrodi” |4 condanne definitive

I quattro erano già stati arrestati insieme ad altri sedici soggetti nel febbraio del 2004 quando la faida nei comuni di Bronte, Maniace, Cesarò e San Teodoro aveva reso necessario, al fine di impedire altri fatti di sangue, l’emissione di provvedimenti di fermo.

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Arresti mafia dei Nebrodi

RANDAZZO – Alle prime luci dell’alba delle giornate del 18 e 20 novembre 2014, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Randazzo (CT) hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di carcerazione emessa dalla Corte di Appello del Tribunale di Catania, Claudio Reale, classe ’75, Antonino Sciacca, classe ’51, Signorino Sciacca, classe ’79, Antonino Triscari, classe ’78, tutti brontesi. I quattro erano già stati arrestati insieme ad altri sedici soggetti (tra i quali Francesco Montagno Bozzone e Salvatore Catania) nel febbraio del 2004 allorquando la faida nei comuni di Bronte, Maniace, Cesarò e San Teodoro aveva reso necessario, al fine di impedire altri fatti di sangue, l’emissione di provvedimenti di fermo.

L’operazione denominata “Tunnel” inferse un duro colpo alla cosiddetta “Mafia dei Nebrodi” e consentì di documentare le condotte illecite del gruppo criminale riconducibile al clan dei Carcagnusi, diretto da Montagno Bozzone Francesco e Catania Salvatore, operante nel comune di Randazzo ed in quelli limitrofi, che, oltre a rendersi responsabile di estorsioni, traffico di armi e spaccio di sostanze stupefacenti, in data 3.06.2001 aveva perpetrato l’omicidio di Bruno Sanfilippo Pulici, avvenuto a Maniace, e degli agguati ai danni di Alessandro Franco, avvenuto il 30.10.2000, e di quello in direzione di Giuseppe Gullotti che, a causa delle gravi ferite riportate, rimase invalido.

I quattro, prima condannati nel 2005 dal G.U.P. Dott. Santino Mirabella, all’esito del rito abbreviato, poi assolti nel 2007 dalla Corte di Appello del Tribunale di Catania che ritenne inammissibili le intercettazioni ambientali sulle quali poggiava l’impianto accusatorio, vennero di nuovo arrestati in seguito al ripristino della custodia cautelare in carcere richiesto dalla stessa Corte d’Appello all’esito del pronunciamento della Suprema Corte.

Gli arrestati, condotti presso la casa circondariale “Bicocca” di Catania, dovranno scontare, rispettivamente, Antonino TRISCARI e Claudio Reale la pena di 12 anni di reclusione e 3 anni di libertà vigilata, Antonino Sciacca la pena residua di 4 mesi e 26 giorni di reclusione, Signorino Sciacca la pena di 5 anni e 26 giorni di reclusione.

 

 


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