Trattativa per l'Avimec |Intercettato “Enzo” Ercolano - Live Sicilia

Trattativa per l’Avimec |Intercettato “Enzo” Ercolano

Colpo di scena nell'indagine Caronte del Ros, ecco le intercettazioni di un amministratore giudiziario che tratta la vendita dei beni confiscati agli Ercolano proprio con il figlio del boss. INTERCETTAZIONE INTEGRALE

lotta alla mafia
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CATANIA- Il Procedimento Caronte eseguito dal Ros di Catania sotto il coordinamento dei Pm Antonino Fanara e Agata Santonocito ha documentato il tentativo degli Ercolano di riacquistare i beni confiscati dalla magistratura e in particolare l’Avimec, ex colosso dei trasporti che fece la fortuna del defunto “Zio Pippo” Ercolano, re di cosa nostra a Catania insieme a Nitto Santapaola.

Ogni passaggio del tentativo effettuato dagli Ercolano è avvenuto sotto l’occhio vigile del Ros che ha agito in stretto contatto con la Procura di Catania guidata da Giovanni Salvi. L’ufficio catanese è impegnato nella gestione di un colossale patrimonio confiscato che rappresenta, per numero di dipendenti e fatturato, una delle prime industrie siciliane, paragonabile alla Fiat di Termini Imerese.

Si tratta di un modello di rilievo nazionale che è stato presentato durante la visita della commissione Antimafia a Catania.

Per difendere questo immenso patrimonio sottratto alla mafia, la Procura si avvale di Guardia di finanza, carabinieri, Dia e Questura. In questo caso, sono state le indagini del Ros a svelare ogni particolare, contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare Caronte di cui LivesiciliaCatania è in possesso.

LA CASSAFORTE DEGLI ERCOLANO. L’Avimec è stata da sempre il fiore all’occhiello degli Ercolano, che sono riusciuti, grazie al prestigio mafioso, a creare un vero e proprio colosso nel settore dei trasporti. Ed è proprio col metodo mafioso, si legge nell’ordinanza Caronte, che quest’azienda si sarebbe imposta sul mercato. L’Avimec è stata sequestrata nel 1989 e definitivamente confiscata con provvedimento della Corte d’Appello del 1996.

L’impresa è stata posta in liquidazione con decreto del ministero delle Finanze: la sede storica si trova alla zona industriale e da sempre fa gola agli Ercolano, a partire da Enzo, che era dipendente proprio dell’Avimec.

Intercettato in carcere, Aldo Ercolano, killer di Pippo Fava, parlando con la moglie Francesca Mangion spiega che “il suo pensiero fisso è riprendere a lavorare con l’Avimec”.

Vincenzo Ercolano tenta di riacquistare i camion che l’agenzia del demanio ha messo in vendita a trattativa privata. E’ il 2008. In un primo momento telefona a Palermo e parla con un uomo dell’agenzia del Demanio, presentandosi come “Sicilia Rottami di Catania”, e dichiarando di voler “fare un’offerta per i beni dell’Avimec”.

Ercolano: “Si … buongiorno …

Uomo: …salve …

Ercolano: …salve … sono “SICILIA ROTTAMI DI CATANIA” … dovrei fare un’offerta per i beni dell’AVIMEC … ho parlato con il Dottor C.

Uomo: con chi?

Ercolano: …con il Dottor C. è l’Amministratore Giudiziario.

Uomo: … guardi, ha sbagliato numero non è con me che deve parlare …

L’uomo dell’agenzia del Demanio spiega ad Enzo Ercolano che deve parlare con un altro

ingegnere e fornisce nome, cognome e numero di telefono.

 

TRATTATIVA PRIVATA CON L’AMMINISTRATORE GIUDIZIARIO

Il Ros ha registrato la telefonata tra Enzo Ercolano e l’amministratore giudiziario D.C.

EE: ERCOLANO Enzo;

DC: amministratore giudiziario

DC:…pronto?

EE:….si, Dottor C…

DC:…buongiorno …

EE:…buongiorno…

DC:…come sta?

EE:…io bene, lei?

DC:..Eh, non ci lamentiamo, è il periodo che … mi dica?

EE:…eee…. mi scusi, nella richiesta …

DC:…uhm …

EE:…c’è un numero di protocollo,qualcosa, che debbo mettere?

DC:…ma già l’ha fatta coso … Ah, lei parla di quella ….

EE:… si … si …

DC:… il discorso … della rottamazione parla …

EE:…si, si!

DC:…no, no, assolutamente!

EE:…perchè io … diciamo … mettendo …

DC:…uhm…

EE:…oggetto: vendita beni dell’AVIMEC s.r.l., offro una somma di settemilacinquecento Euro per l’acquisto, trattativa privata, di …”

DC:…no, ma non è …

EE:…”dei beni da rottamare dell’AVIMEC..”

DC:…si, si… “dei beni ferrosi …”

EE:…”ferrosi…”

DC:…”da rottamare…”

EE:…”da rottamare…”

DC:…va bene?

EE:…Quindi, non c’è un protocollo, niente.

DC:…no, non c’è niente. No, no, è una semplicissima domanda. Io … se lei me la fa arrivare in giornata la giro la Demanio.

EE:…va bene, io … diciamo … la sto preparando e gliela giro.

DC:…va bene.

EE:…ok!

DC:…d’accordo, arrivederci!

INTERVIENE ADDIOPIZZO.  Dalle intercettazioni emerse nell’ambito della recentissima operazione Caronte del Ros dei Carabinieri di Catania guidati dalla DDA etnea, emergerebbe che probabilmente era in corso una trattativa tra l’amministratore giudiziario dell’Avimec, azienda confiscata agli Ercolano, ed Enzo Ercolano. Fortunatamente la trattativa è stata scoperta e fermata. Addiopizzo Catania tuttavia ritiene doveroso ribadire quanto già più volte affermato. Le aziende confiscate alla criminalità organizzata ed i dipendenti di queste aziende sono un patrimonio per lo Stato. Vanno tutelate anche preventivamente da fallimenti, svendite o vendite ai precedenti illegittimi proprietari. La legge in materia va riformata con urgenza, ma soprattutto occorre garantire estrema severità nei confronti di tutti quegli amministratori giudiziari collusi o incapaci che non troppo raramente tradiscono lo spirito del loro ruolo. Nell’attesa che ne vengano definitivamente accertate le responsabilità a vario titolo, le autorità competenti dovrebbero già poterli sospendere immediatamente dall’albo di riferimento ed assicurare (pubblicamente) ai cittadini che mai più gente incapace o gente collusa gestirà patrimoni così importanti e delicati come le aziende confiscate alla mafia.


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