Brumotti a Palazzo delle Poste |L'inviato di Striscia a Catania - Live Sicilia

Brumotti a Palazzo delle Poste |L’inviato di Striscia a Catania

Vittorio Brumotti, il ciclista-inviato del popolare Tg satirico, è arrivato a Catania per occuparsi, pare, dell'edificio simbolo delle incompiute catanesi.

CATANIA – Molti catanesi lo aspettavano. Le condizioni dell’ex Palazzo delle Poste di viale Africa non sono certo migliori delle decine di edifici abbandonati e “fermi con le 4 frecce”, di cui si è occupato, denunciandone le condizioni. Vittorio Brumotti, il ciclista-inviato di Strisca la Notizia, è arrivato a Catania per occuparsi, pare, dell’edificio simbolo delle incompiute catanesi. Un luogo di immenso degrado e abbandono, costato ai contribuenti miliardi del vecchio conio e, nonostante siano passati 15 anni dall’acquisto da parte del Comune di Catania – attraverso un consistente contributo ministeriale (l’immobile avrebbe dovuto ospitare gli uffici giudiziari) – ancora inutilizzato. Neanche dai senza tetto, allontanati nel 2012 dall’allora amministrazione Stancanelli.

La possibilità di ristrutturarlo nel 2011 era legata allo sblocco dei fondi Fas. L’amministrazione comunale aveva avviato anche diversi iter per poter accedere ai Pon Sicurezza e ai fondi europei, ma tutto è rimasto al palo. Anzi, rimanendo in tema Bombazza e Vittorio Brumotti “fermo con le 4 frecce”.

L’inviato di Canale 5 sembra sia andato anche al Centro sociale di San Leone, stabile che ha avuto un complesso iter e ha rischiato davvero di diventare una incompiuta. I lavori per completarlo, però, sembra stiano procedendo, seppur lentamente. Tanto che l’amministrazione ha già iniziato a utilizzarlo.

LA STORIA
Per ospitare la Cittadella della Giustizia, l’amministrazione comunale guidata da Enzo Bianco acquistò l’ex Palazzo delle Poste nel 1999. Il Comune avviò la pratica per acquisire l’immobile e l’edificio fu acquistato con rogito del notaio Attaguile. Poi gli uffici comunali fecero un pre-progetto per la ristrutturazione e sulla base di questo la delibera di giunta (Scapagnini) del 9 luglio 2001 stabilì che per ristrutturare lo stabile ci sarebbero voluti 7 miliardi delle vecchie lire, 3 milioni e 700 mila euro. Fu fatta la gara per la progettazione esecutiva. La ditta che se l’aggiudicò, nel 2001, disse che occorrevano 31 milioni e 250 mila euro per la ristrutturazione. Dieci volte di più rispetto a quanto stimato in precedenza, oggi il costo è lievitato a 42 milioni di euro.

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