Rigione beffa il Messina | Solo 1-1 con il Catanzaro - Live Sicilia

Rigione beffa il Messina | Solo 1-1 con il Catanzaro

I peloritani falliscono nuovamente l'appuntamento con la vittoria, stavolta sfumata ad un soffio dal triplice fischio finale. Stefani aveva portanto in vantaggio i giallorossi su rigore, poi la doccia gelata.

MESSINA – Il successo sfuma sul filo di lana. Il Messina non vince dallo scorso 18 ottobre e la sindrome da pareggio – quando non perde – sta facendo lievitare i malumori in riva allo Stretto. Contro il Catanzaro i padroni di casa si fanno beffare come dei “polli”, quando ormai il pubblico stava abbandonando lo stadio. La concentrazione è venuta meno in pieno recupero ed è sfumata l’occasione per mettere alle spalle un periodo nero. L’allenatore Guanluca Grassadonia continua a camminare sui carboni ardenti, ma la sua posizione non è da considerarsi in bilico. Si gioca davanti ai soliti “aficionados” con l’aggiunta di quasi 200 tifosi ospiti che la città di Messina, manifestando un grande senso di ospitalità, ha lasciato a piedi agli imbarchi delle navi negando l’utilizzo dei bus. La sconfitta di Martina Franca brucia ancora e lo si vede subito dall’approccio molto tenero della squadra di casa.

Mister Grassadonia lancia nella mischia il giovane Bonanno e conferma in attacco Bjelanovic al fianco di Orlando, “Re” Giorgio Corona si accomoda in panchina. In difesa si rivede il gigante De Bode, che non sfigura. Il primo tempo è soporifero, pochi guizzi da un lato e dall’altro. Il primo affondo lo genera il Messina con una punizione di Pepe, corretta col tacco da De Bode, ma il portiere ospiti chiude sul primo palo e manda in angolo. Siamo al 4’ di gioco. Dopo sessanta secondi il Catanzaro confeziona la prima ed unica vera azione della prima frazione di gioco. Fofanà innesca il contropiede e serve Pagano al limite dell’area di rigore del Messina, il suo tiro è ben calibrato ma centrale: blocca facilmente Iuliano. A 16’ la fiammata dei calabresi, grazie ad un retropassaggio avventato di Bjelanovic, l’azione seguente vede il cross di Maiorano e l’inzuccata innocua di Fofana. Incredibile ma vero, si deve attendere il 36’ per appuntare l’ultima azione degna di nota del primo tempo: sempre Maiorano dalla destra pennella un cross per Ilari, ma riesce appena a scheggiare il pallone che si perde a lato. La prima frazione di gioco è tutta qui. Nella riprese in campo due squadre maggiormente motivate. Al 5’ Bonanno sciupa da posizione favorevole con un sinistro da dimenticare. Il Messina fatica nella fase di costruzione del gioco e i pericoli derivano per lo più da azioni confuse e mischia nell’area di rigore avversaria. Bjelanovic semina il panico al 15’ e al 17’; in nessuna delle due occasioni l’attaccante del Messina è assistito dalla fortuna. Il Catanzaro è decisamente superiore al Messina nel possesso palla e quando affonda crea scompiglio.

Ma nel calcio non sempre viene premiato chi gioca meglio. Al 28’ i padroni di casa usufruiscono di un calcio di rigore per fallo veniale commesso da Giubbone che dà una vistosa ancata ad Orlando in area di rigore. Per il signor Paolini di Ascoli è rigore. Stefani sfata il tabù – dopo i due penalty sbagliati da Corona e Orlando – superando Bindi alla sua sinistra. Esplode la gioia al San Filippo. Il Messina commette l’errore di non chiudere la partita subito, nonostante mister Grassadonia operi dei cambi corretti mandando in campo Corona e Gaeta. I calabresi, di contro, hanno il merito di crederci e il pareggio arriva al 92’, in pieno recupero, grazie al difensore Giubrone, lasciato colpevolmente da solo in area di rigore e servito deliziosamente da Barraco. Il calciatore a tu per tu con Iuliano lo supera dalla sinistra con il classico piattone. Finisce in parità e per il Messina l’appuntamento con la vittoria è ancora rimandato.

Il Messina vece sfumare al 92’ della sfida contro il Catanzaro, quella vittoria che manca dal 18 ottobre. Qualche timido segnale di risveglio c’è stato, ma non è bastato per far finire l’esilio dei tesserati giallorossi da microfoni e taccuini che quindi continuano il silenzio stampa. Nella “pancia” dello stadio San Filippo si presentano quindi i tesserati del Catanzaro a partire da mister Stefano Sanderra, che abbraccia con ottimismo un punto meritato anche se tirato per i capelli: “Un punto prezioso, ottenuto in campo difficile – commenta il tecnico calabrese – ho visto dei miglioramenti rispetto alla gara con il Barletta, una miglior circolazione di palla oltre ad un temperamento da squadra che non molla mai. In mezzo al campo, nella prima frazione, anche se siamo usciti spesso da situazioni complicate con qualità abbiamo concesso molto sotto il profilo atletico, ciò non ci ha permesso di cambiare il passo. Il rigore? Non commento”. Ha provocato il rigore del momentaneo vantaggio del Messina per poi pareggiare a tempo quasi scaduto a due passi dal settore ospiti.  Ma Michele Rigione fa veramente fatica a mandare giù l’episodio del 68’: “Credo che la decisione sia stata imbarazzante, faccio fatica a capire come si sia tramutare un fallo da me subito in un fallo fatto da me – ha commentato amaramente – fortunatamente ho avuto questa buona palla data da Barraco e sono stato freddo. Mister Sanderra ha metodi diversi rispetto a Moriero, magari siamo meno belli da vedere ma siamo più equilibrati”. E’ tornato a Messina con il marchio dell’ex rimpianto, ma oggi Stefano Maiorano non ha dovuto dimostrare nulla verso la sua vecchia società: “Io gioco a calcio, le chiacchiere le lascio ad altri e non le commento. È stato bello tornare, qui ho vissuto un biennio entusiasmante. Il Messina credo che non avrà grossi problemi a salvarsi, anche se quello che ho visto oggi non è il Messina di Grassadonia, perché lui alle squadre chiede altro”.

MESSINA-CATANZARO 1-1 (75′ rig. Stefani, 92′ Rigione)

MESSINA: Iuliano, Altobello, Benvenga, Bucolo, De Bode, Stefani, Pepe V., Damonte, Orlando (83′ Gaeta), Bjelanovic (79′ Corona), Bonanno (62′ Nigro). In panchina: Lagomarsini, Stampa, Cane, Paez. Allenatore Grassadonia

CATANZARO: Bindi, Daffara, Di Chiara, Vacca, Rigione, Ferraro, Pagano (64′ Martignago), Maiorano, Fofana, Ilari, Kamara (80′ Barraco). In panchina: Scuffia, Squillace, Ricci, Morosini, Nanayebo. Allenatore Sanderra

Arbitro: Paolini di Ascoli Piceno.

Note – Ammoniti Pagano (C), Bucolo (M).


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