L'incidente mortale in via Giafar | Lacrime per l'addio a Marcolino - Live Sicilia

L’incidente mortale in via Giafar | Lacrime per l’addio a Marcolino

Oggi l'ultimo saluto a Marco Muratore, lo studente di 17 anni del Danilo Dolci che ha perso la vita dopo un terribile incidente a Brancaccio. Palloncini bianchi e petali di rosa davanti alla chiesa di San Giuseppe. E centinaia di amici e compagni di scuola.

PALERMO – Marco frequentava il liceo socio-pedagogico Danilo Dolci, aveva la passione per le motocicletta ed amava trascorrere il tempo libero con gli amici. Oggi nella scuola di Brancaccio tutto si è fermato. Non c’è stato spazio per i soliti sorrisi, per le chiacchiere durante la ricreazione: quelle di stamattina sono state le ore del dolore, dell’addio a Marco Muratore, lo studente di diciassette anni che ha perso la vita in un tragico incidente. La sua lotta contro la morte è terminata dopo tre giorni di agonia.

Lo schianto che ha spezzato la sua vita è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorso, quando la sua Yamaha R-125 si è scontrata con una Fiat Panda in via Giafar. La tragedia è avvenuta nel quartiere dove lo conoscevano tutti, al punto che gran parte degli amici della zona e decine di compagni di scuola avevano negli ultimi giorni “occupato” l’area esterna al reparto dell’ospedale Civico in cui era ricoverato.

Le preghiere hanno alimentato le speranze, ma domenica le condizioni di Marco sono precipitate. “Oggi per noi è un giorno terribile – ha detto Federica oggi davanti alla chiesa di San Giuseppe – perché è il momento di renderci davvero conto che il nostro Marcolino non sarà mai più con noi. In ospedale abbiamo sperato che avvenisse il miracolo, ma adesso la realtà è terribile. L’unica cosa che ci conforta e che Marco vivrà in altre persone che adesso avranno la possibilità di un’esistenza più serena, visto che i suoi organi sono stati donati. Una scelta meravigliosa quella dei suoi genitori, ai quali adesso speriamo di riuscire a stare vicino”.

Gli occhi pieni di lacrime hanno accompagnato con lo sguardo i palloncini bianchi lasciati volare all’uscita del feretro dalla parrocchia di via Belmonte Chiavelli, la zona in cui il ragazzo abitava con la sua famiglia: “Vanno verso il cielo come lui – ha aggiunto Marcello Virga – un amico raro, un ragazzo buono e affidabile”. Davanti alla scuola i compagni di Marco hanno anche appeso due grandi lenzuoli per non dimenticarlo: “Guardaci affrontare questa vita come se fossi ancora qui con noi. Se guardiamo il cielo non siamo più soli – dice la scritta – perché sei sempre con noi”.


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