Camusso suona la carica: | "Venerdì sciopero per il lavoro" - Live Sicilia

Camusso suona la carica: | “Venerdì sciopero per il lavoro”

"Il governo non sta dando le dovute risposte al Paese".

il segretario della cgil a palermo
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PALERMO – Lo sciopero geenrale previsto per il 12 dicembre è stato al centro della visita del segretario Generale della Cgil Susanna Camusso nella sede del sindacato, a Palermo. “Uno sciopero che guarda al tema del lavoro – ha affermato Camusso – per chiedere al governo Renzi risposte concrete sulla prima vera emergenza italiana”. Davanti al segretario regionale del sindacato, Michele Pagliaro, e all’omologo della Uil, Claudio Barone, sono state passate in rassegna le principali vertenze sindacali in corso, come la situazione dei call center siciliani e nazionali, ma non sono mancati passaggi di riflessione sullo stato dei precari dei settori in crisi, come quello dell’edilizia, e sul pubblico impiego. “In quest’ultimo caso ci sono buste paga da fame – ha ricordato il segretario nazionale Cgil – come quella ferma a 270 euro al mese, che percepiscono da oltre 4 anni i tirocinanti delle Cancellerie dei Tribunali italiani”.

Durante l’intervento del segretario non sono mancati duri attacchi all’operato del governo Renzi: “Il modo come ha affrontato la legge di Stabilità da un lato, e le deleghe sul lavoro dall’altro, non è utile per dare una vera risposta di lavoro al Paese. Non ci sono reali prospettive di creazione di lavoro e non c’è mai stata una reale attenzione da parte del governo sulla riduzione della precarietà, anzi la si incentiva con la mancanza di regole certe che determinano l’ulteriore riduzione dei diritti dei lavoratori”.

Un passaggio anche sui 262 lavoratori di Accenture (alcuni seduti in prima fila): “Quella vicenda è l’emblema di quali sono le regole che non funzionano in Italia, perché un intero settore che conta migliaia di lavoratori com’è quello delle telecomunicazione, con imprese concentrate per la maggior parte nel Mezzogiorno, continua a vivere di regole selvagge di cui nemmeno si discute, come non si parla – ha continuato il segretario – del perché si possono liberamente delocalizzare materie considerate sensibili (il trattamento dei dati personali, ndr), o perché i conflitti di attribuzione di commesse devono tradursi in ingiustizie per i lavoratori”.

L’assenza di regole puntuali è presente anche nel settore edile e degli appalti: “Il sistema degli appalti è il grande malato d’Italia – ancora la Camusso – un settore in drammatica crisi occupazionale dove si continua ad agire su una idea di semplificazione delle regole che finisce per cannibalizzare lo stesso settore, che per questo non riesce più ad offrire reali prospettive occupazionali”. Tutto ciò “dimostra l’assenza di qualunque intervento da parte del Governo, per regolarizzare questo delicatissimo settore in cui prestano la propria attività centinaia di migliaia di lavoratori italiani”.

Non manca però anche un intervento sugli stipendi dei lavoratori della Pubblica amministrazione, come il caso dei lavoratori delle Cancellerie dei Tribunali: “Si urla che la riforma della giustizia è una straordinaria necessità del Paese – si accende il segretario Camusso – poi però ai lavoratori delle Cancellerie, in particolare a coloro che da 4 anni sono assunti con contratto di tirocinio, viene spiegato che dovranno fare un ulteriore anno di pratica, continuando a percepire 270 euro al mese e continuando a svolgere una fondamentale attività per il buon andamento e la snellezza del carico di lavoro dei Tribunali”.

Il segretario ha infine espresso la sua solidarietà nei confronti del pm Antonino Di Matteo: “La nostra solidarietà e il nostro appoggio va a quei magistrati, a quei servitori dello Stato onesti e fedeli, come Nino Di Matteo, che nel compiere il loro dovere, nel tentativo di estirpare il cancro mafioso, rischiano ogni giorno la loro vita”.

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