Quasi 900 euro per un'ora di lavoro| Compensi record per la Formazione - Live Sicilia

Quasi 900 euro per un’ora di lavoro| Compensi record per la Formazione

La Scuola nazionale dell'amministrazione di Roma presenta un conto salatissimo all'assessorato regionale alla Formazione professionale che l'aveva incaricata di migliorare "la capacità istituzionale" di dirigenti e funzionari. In ballo una convenzione da 5 milioni di euro.

PALERMO – Quasi 900 euro per un’ora di lavoro. A tanto ammonta il compenso record del coordinatore di un progetto da 5 milioni di euro affidato, senza gara pubblica, dall’assessorato regionale alla Formazione dalla Scuola nazionale dell’amministrazione di Roma, una costola della Presidenza del Consiglio dei ministri.

La Scuola, che ha già incassato un acconto da un milione e mezzo di euro di fondi europei, organizza i corsi per “rafforzare la capacità” di dirigenti e funzionari siciliani. Era stata una legge del 2010 a stabilire che, per ridurre i costi, le Regioni dovessero affidare la formazione ad enti interni alla stessa pubblica amministrazione. L’imperativo era risparmiare ed, invece, saltano fuori compensi di lusso per coordinatori e docenti. L’uomo degli 895 euro, solo per fare alcuni esempi, è Alberto Heimler, dirigente dell’Autorità garante della Concorrenza. Il suo incarico prevede 56 mila euro per undici giorni di lavoro. Angela Razzino, dirigente Inail, si ferma a 561 euro all’ora per un totale di 43 mila euro. Giuseppina Santiapichi, dirigente Inps, guadagnerà 128 mila euro, con un costo orario di 147 euro. “Costi eccessivi”, dicono solo ora in assessorato. Nel frattempo, però, avrebbero iniziato a pagare il conto.

La convenzione fu sottoscritta nel 2012 con l’obiettivo di “rafforzare la capacità istituzionale e dei sistemi nell’implementazione delle politiche e dei programmi”. In soldoni, per rispondere alle direttive dell’Unione europea che impone alle regioni di investire sulla “Capacità istituzionale”, la Sicilia sborsa cinque milioni di euro alla Scuola per formare il personale dell’assessorato e non solo. Una parte dei corsi, infatti, è destinata ai rappresentanti delle forze dell’ordine e del mondo universitario. Nei corsi ci si prepara a fronteggiare “i rischi della corruzione nelle Istituzioni” ad aumentare la “sicurezza sui luoghi di lavoro”, ad avere dimestichezza con “l’e government” e prepararsi per la corretta ”programmazione della spesa dei fondi europei”.

E ci sono pure temi come lo studio del “codice antimafia” in una terra martoriata da Cosa nostra qual è la Sicilia. La convenzione è frutto di affidamento diretto come previsto dal decreto legge 78 del 31 maggio 2010, quella cioè che prevedeva la “riduzione dei costi degli apparati amministrativi”. Il decreto, poi convertito in legge, stabiliva che le “amministrazioni svolgono prioritariamente l’attività di formazione tramite la Scuola superiore della pubblica amministrazione ovvero tramite i propri organismi di formazione”. In molti in Sicilia sono oggi convinti che in alcuni casi si è finito per spendere più del necessario.

La Scuola nazionale ha già incassato un acconto del 30 per cento sul totale. L’erogazione della seconda, e corposa, tranche dei 5 milioni passava dalla presentazione del progetto esecutivo. E cioè del documento consegnato a luglio scorso in assessorato e contenente la tabella con i nomi di responsabili, coordinatori e docenti del progetto. Tutta gente dai curriculum a cinque stelle. Sono dirigenti di amministrazioni pubbliche, docenti universitari, magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati dello Stato e consiglieri parlamentari, esperti di comprovata professionalità.

Per tre mesi il progetto esecutivo non aveva destato sospetti in assessorato. Poi, a metà ottobre è partita una nota indirizzata alla Scuola: “C’è la crisi economica. I costi sono eccessivi e vanno contenuti”. Il 2 dicembre una seconda nota è stata spedita all’autorità di Audit della Regione, che ha poteri ispettivi, per chiedere di verificare “la congruità del personale”.

In attesa di sbloccare la seconda tranche del finanziamento, la Scuola ha ottenuto una proroga: il programma operativo prevedeva il completamento delle attività entro il 31 dicembre prossimo. Tuttavia, visti i ritardi nella gestione, la Scuola ha chiesto e ottenuto una proroga al 30 giugno 2015.


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