La testimonianza della vigilessa: | "Ho visto Veronica, ma..." - Live Sicilia

La testimonianza della vigilessa: | “Ho visto Veronica, ma…”

La testimonianza dell'agente di polizia municipale è considerata fondamentale dalla difesa. Ma i pm non sono d'accordo.

 

Il delitto di Loris
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 RAGUSA – “Mentre mi trovavo presso la mia postazione, tra via G. Di Vittorio angolo via fratelli Cervi, notavo sopraggiungere l’autovettura Volkswagen Polo di colore nero in uso” alla mamma di Loris, Veronica Panarello. E’ la vigilessa del comune di Santa Croce Camerina, Giuseppa Schembari, a fornire la testimonianza che la difesa della madre del piccolo ucciso e gettato nel fosso di Mulino Vecchio ritiene fondamentale per scagionare la donna dalle accuse. “Abbiamo prove testimoniali che confermano che il bambino è stato portato a scuola” ha detto l’avvocato Francesco Villardita. Ma la testimonianza, secondo la procura di Ragusa che la riporta nel decreto di fermo emesso nei confronti di Veronica, è inattendibile.

Le dichiarazioni della vigilessa, scrivono i pm, sono “altamente contraddittorie”. Ed infatti, dopo aver messo a verbale, il 30 novembre, di aver visto la Polo nera davanti alla scuola, la vigilessa viene nuovamente sentita dagli investigatori il 3 dicembre e fornisce una versione diversa. “Ritrattava quanto detto” scrivono i magistrati. “Posso dire che la donna al volante della Polo di colore scuro che ho visto transitare quella mattina nella via G. di Vittorio – è la seconda versione della vigilessa – era la madre di Loris. La cosa, invece, che non posso dichiarare con assoluta certezza è che la circostanza fosse legata a quella mattina. Intendo dire che non sono certa che quella immagine potesse essere invece un ricordo di qualche giorno prima”.

E in un passaggio successivo, sempre nello stesso interrogatorio, dice ancora un’altra cosa: “la mattina del 29 novembre, all’interno della polo di colore scuro, oltre alla donna che posso affermare all’ottanta per cento essere la madre di Loris, vi era anche un bambino piccolo… Definisco piccolo perché era seduto sul seggiolino”. Fornendo 3 versioni differenti, conclude la procura, la vigilessa forniva di fatto una testimonianza che mostra una “inattendibilità intrinseca quanto alle dichiarazioni ed estrinseca alle obiettive risultanze acquisite attraverso i sistemi di videosorveglianza”.

(Fonte ANSA)


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