Lite tra Orlando e Sanlorenzo| "Stava con me per un incarico" - Live Sicilia

Lite tra Orlando e Sanlorenzo| “Stava con me per un incarico”

Il sindaco attacca in Aula l'ex orlandiano accusandolo di aver chiesto la guida del Cerisdi: "Chi sta con me solo per un incarico è bene che faccia un’altra strada, la dignità è una cosa seria". La replica di Sanlorenzo: "Cose non vere".

sala delle lapidi
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PALERMO – Scambi di accuse, battute al vetriolo e l’ombra di una presunta raccomandazione (richiesta ma non realizzata) per la guida del Cerisdi. Ieri, a Sala delle Lapidi, è andato in scena un singolare battibecco tra il sindaco Leoluca Orlando e il consigliere Loris Sanlorenzo, eletto in Idv e orlandiano fino a quando non è passato al Pd. Che i rapporti fra i due non fossero più idilliaci, nonostante Sanlorenzo sia stato al fianco del Professore nella Rete e in consiglio comunale negli anni Novanta, era cosa nota. Ma i toni raggiunti ieri sera, e ascoltabili mediante la registrazione audio della seduta, sono stati più aspri del previsto.

Il tema, in realtà, era tutt’altro, ovvero l’emergenza abitativa. A un certo punto Sanlorenzo ha chiesto la parola dicendo di dover “alzare il livello del dibattito”, ma scatenando la piccata reazione del primo cittadino che, nella foga, gli ha rinfacciato di essere andato via dalla maggioranza per aver chiesto e non ottenuto una raccomandazione per il Cerisdi. “Chi sta con me solo per un incarico è bene che faccia un’altra strada, la dignità è una cosa seria – ha tuonato il Proessore – ho anche qualche sua e-mail: o così o me ne vado. E per fortuna se n’è andato”.

LA REPLICA DI SANLORENZO
“Nel maggio 2013, dopo le dimissioni del Prof. Cardinale da Presidente del Cerisdi, ho interessato via email il Sindaco, atteso che il Comune è socio del Cerisdi ed esprime un consigliere di amministrazione, affinchè legittimamente potesse essere presa in considerazione tra quelle possibili la mia candidatura alla Presidenza (trattasi di nomina politica da parte del Presidente della Regione) disponendo di ampi e documentati requisiti specifici, pubblicamente noti in ambito locale e nazionale. In alcun modo ho collegato o condizionato, né verbalmente né per iscritto, tale richiesta alla mia permanenza o meno nel gruppo consiliare che, peraltro, a quella data era ancora unito come Italia dei Valori e non manifestava alcun disagio specifico. Inoltre, il mio rapporto storico con il Sindaco Orlando, sin dai temi della fondazione della Rete nel 1991 e dopo 15 anni di assenza dalla politica palermitana, dal 2011 in Idv, non aveva conosciuto alcuna incrinatura né personale né politica. Nel luglio 2013 la scelta del Sindaco di abbandonare il partito fondato da Di Pietro e di far transitare 27 degli originari 30 consiglieri eletti a suo tempo dai cittadini in una lista ben precisa, in un nuovo movimento privo di organi democraticamente eletti, mi ha indotto a valutare la scelta esclusivamente politica e corroborata dalla prospettiva di contribuire alla candidatura di Matteo Renzi alla Segreteria Nazionale, di aderire al PD e conseguentemente, come da statuto, al gruppo consiliare omonimo. Ciò è avvenuto subito dopo la pausa estiva, il 13 settembre del medesimo anno. Nel maggio 2014 – ben un anno dopo – il Presidente della Regione ha nominato Salvatore Parlagreco, Direttore del quotidiano online con cui collaboro in qualità di pubblicista, Presidente del Cerisdi. Nei giorni successivi a tale nomina, il presidente Parlagreco ha ritenuto di nominarmi suo consulente, a titolo gratuito, per le problematiche di governante e di sviluppo manageriale, proprio sulla base delle mie competenze specifiche e del rapporto di fiducia pre- esistente. Tale incarico, che non ha caratteristiche operative ma solo consulenziali, è attualmente da me svolto su richieste specifiche del Presidente, non dà luogo ad alcuna retribuzione ed è autorizzato dal mio attuale datore di lavoro la società di formazione privata Easy – Life Group di Roma di cui sono responsabile dello sviluppo per l’area occidentale della Sicilia e responsabile dell’ufficio stampa. Tanto dovevo a tutela della mia onorabilità e rammaricandomi del fatto che il Sindaco abbia confuso date, abbia evocato ragioni recondite, pervenendo a conclusioni personali assolutamente non rispondenti alla dinamica dei fatti sopra esposti e in ogni momento documentabili”.

 


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