"Non bruciò l'auto della cugina" | Assolto il titolare di un bar - Live Sicilia

“Non bruciò l’auto della cugina” | Assolto il titolare di un bar

Il Palazzo di giustizia di Palermo

Il proprietario di un'attività commerciale in via Paruta ha rischiato una condanna a quattro anni e mezzo. Era sembrato un caso di concorrenza fin troppo sleale, aggravata dall'avere agito con metodo mafioso.

PALERMO – Sembrava la storia di una concorrenza, fin troppo sleale, tra cugini. Uno titolare di una pizzeria e l’altro di un bar-ristorante che organizza anche feste per bambini. Quest’ultimo, Rosario Vassallo, è stato assolto dall’accusa di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Ha rischiato una condanna a quattro anni e mezzo di carcere.

La vicenda inizia quando, nel 2011, qualcuno appicca le fiamme alla macchina della cugina dell’imputato, una Peugeot 107. La donna sentì il boato dell’esplosione dalla camera da letto che si affaccia su via Paruta, la strada dove si trova l’attività commerciale di Vassallo.

Non solo: accanto alla pizzeria c’erano pure due taniche di benzina. Una situazione preceduta da strani appostamenti e, soprattutto, da un episodio avvenuto il giorno dell’inaugurazione della pizzeria, quando il lucchetto del cancello fu manomesso e bloccato.

I sospetti caddero su Rosario Vassallo. Il cerchio investigativo sembrò chiudersi analizzando i filmati di una telecamera di sorveglianza. I titolari della pizzeria riconobbero l’imputato nell’uomo che appiccava le fiamme. E arrivò l’incriminazione e il processo per Rosario Vassallo.

Il merito dell’assoluzione spetta alle indagini tecnico-difensive dell’avvocato Tommaso De Lisi. È stata la difesa, infatti, a dimostrare che non emergeva alcuna certezza dalle immagini. Addirittura non poteva emergere, visto che la telecamera non erano in grado di filmare con nitidezza la scena in presenza di un fascio di luce potente come quello provocato da un’esplosione. Risultato: l’imputato è stato assolto.


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