Ladri per fame al tempo della crisi | Escalation di furti nei supermarket - Live Sicilia

Ladri per fame al tempo della crisi | Escalation di furti nei supermarket

"Più che ladri sono persone che hanno bisogno di mangiare". A dirlo sono coloro che assistono coi propri occhi all'impennata di un fenomeno preoccupante. A rubare nei negozi di alimentari sono spesso anziani che non riescono a fare la spesa. Rubano merce da pochi euro e, a volte, a pagare per loro è proprio chi lavora nell'attività commerciale.

Palermo - il fenomeno
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PALERMO – E’ figlio della crisi, delle difficoltà economiche che non risparmiano nemmeno gli anziani. Prevede magri bottini che ammontano a cinque, massimo dieci euro, ma che garantiscono un pasto a chi, senza un centesimo in tasca, non può permetterselo. Il fenomeno dei furti nei supermercati ha subìto un’impennata negli ultimi mesi in città, collezionando un enorme numero di “ladri per fame”. Anche le forze dell’ordine li chiamano così, perché tra coloro che all’uscita del negozio vengono fermati dalla sorveglianza o bloccati dalla polizia, c’è chi ruba per mangiare. Una scatoletta di tonno o un pezzo di formaggio rappresentano una cena, un pranzo.

E spesso ad infilarlo nella borsa o in una tasca della giacca sono uomini e donne sulla settantina. Come dimostrano gli ultimi episodi registrati dalle forze dell’ordine, intervenuti più volte negli ipermercati della città o nei piccoli supermercati di quartiere. ma capita che l’allarme non venga neanche lanciato: chi ruba per disperazione viene soltanto “rimproverato” da dipendenti e titolare dell’attività commerciale che in più di un caso si sono ritrovati a sborsare qualche euro per risolvere la questione. “Tra chi ruba per sfizio e chi ruba per fame c’è una gran differenza – dice la responsabile di un negozio di alimentari in corso Finocchiaro Aprile -. Noi riconosciamo queste persone, cerchiamo di far capire loro che non possiamo sempre chiudere un occhio e chiediamo loro che episodi di questo genere non si verifichino più, perché il fenomeno è ormai dilagante”.

“Già – aggiunge il vice direttore del “Carrefour” di via Oreto – da noi accade praticamente ogni giorno. Portano via dagli scaffali piccole confezioni di Simmenthal, tonno in scatola, mozzarelle. Generi di prima necessità giusto per abbozzare una cena. Tra loro – aggiunge – capita spesso ci siano pensionati che non riescono a fare la spesa. Quando l’addetto alla sorveglianza li individua siamo noi a decidere come agire, dipende da cosa hanno rubato. L’altro giorno io stesso ho pagato un pacco di merendine ad un anziano”. E così, uova, burro, carne e confezioni di pane o brioches, diventano i “salvavita” di chi, in alternativa, quel giorno rimarrebbe a digiuno.

“Sì – dice Giuseppe D’Arcadia, del Conad in via Messina Marine – in realtà questo tipo di furti si è sempre verificato, ma da alcuni mesi a questa parte assistiamo ad una escalation preoccupante. L’altro giorno qui è stata sorpresa una signora che stava andando via senza pagare una scatoletta di tonno e della provoletta. In generale, chi ruba per mangiare nasconde in borsa o nel giubbotto prodotti “tascabili” e, in base a quello con cui tenta di scappare, decidiamo cosa fare”.

Due mesi fa le forze dell’ordine sono intervenute in un supermercato della zona di Borgo Nuovo perché un anziano aveva nascosto in tasca una confezione di prosciutto ed una di formaggio. Qualche settimana prima, all’Ipercoop del centro commerciale, un uomo è stato bloccato prima dell’uscita perché aveva indossato un paio di scarpe nuove e stava andando via senza pagarle. Un caso eclatante risale allo scorso anno, quando ad entrare in azione fu una vera e propria banda che voleva scappare con la spesa. Dieci i sacchi pieni di alimenti che i carabinieri trovarono vicino all’entrata di un supermercato della zona di Bonagia: i ladri avevano fatto irruzione nel locale praticando un foro ed avevano passato al setaccio gli scaffali. Poi scapparono all’arrivo dei militari, abbandonando i sacchetti per strada.


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