914 giorni di commissariamento |Agen: "Fare tutti passo indietro" - Live Sicilia

914 giorni di commissariamento |Agen: “Fare tutti passo indietro”

Segnali di disgelo nella guerra tra le associazioni di categoria per il controllo della Camera di Commercio. In ballo c'è un assetto di potere determinante per "la presa" di Catania. Un primo incontro è previsto per il 12 gennaio.

 

Camera di Commercio
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CATANIA.  Dopo 914 giorni di commissariamento della Camera di Commercio e una guerra, neanche tanto fredda, tra le associazioni di categoria presenti all’interno della Camera di Commercio di Catania, sembra avvicinarsi il momento della tregua. Domenico Bonaccorsi di Reburdone, presidente di Confindustria Catania, spiega a Livesicilia che è necessario “dare seguito alle linee guida imposte o volute dal Governo nazionale sia sull’accorpamento delle Camere di Commercio sia sull’inevitabile riduzione dei contributi camerali che dal 35% in meno del 2015 toccheranno il 50% nei prossimi tre anni”.

Il primo appuntamento è previsto per il 12 gennaio. Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia, ha le idee chiare: “Il commissario straordinario dell’ente camerale etneo, Dario Lo Bosco, ci ha convocato in questa data per sentire cosa vogliamo fare. E io credo che da tutti arriverà l’unica risposta possibile: uniamoci velocemente, acceleriamo i tempi perché c’è bisogno di unità e cambiamento”.

La questione che adesso pesa sul piatto è l’accorpamento delle Camere di Commercio della Sicilia orientale. Le uniche rimaste senza un timone dopo che Agrigento, Trapani e Caltanissetta hanno formato un polo unico, seguite a ruota da Palermo e Enna che si sono accorpate forse seguendo il sentimento territoriale di appartenenza che lega il commissario di Enna al capoluogo siciliano. Le uniche in ritardo sono le quattro Camere della Sicilia Orientale: Messina, Catania, Siracusa e Ragusa che dovranno convergere in un ente unico che ha già in Catania il suo epicentro.

Malumori e musi storti? Forse sì, ma “si stanno attenuando – confida Agen -. L’altra sera ho parlato con Messina e alla fine dell’incontro sono riuscito a far comprendere che ciò che nascerà dall’accorpamento non sarà una Super Camera di Commercio di Catania, ma della Sicilia Orientale. Poi, poco importa se si chiamerà del Sud Est o dell’Etna”.

Questo nuovo amore tra le associazioni è conseguenza della crisi? “Diciamo che la crisi aiuta a superare sciocchezze personali. È il momento di fare un passo indietro. Tutti. Confrontandoci. Vi anticipo – prosegue Agen – che nella prima giunta di gennaio di Confcommercio porterò all’ordine del giorno il nostro rientro nella Consulta delle categorie perché riteniamo che le cose che ci uniscono sono più di quelle che ci dividono. Poi non saremo mai perfettamente d’accordo su tutto ma giusto per non dare a vedere che nessuno è scemo. In più, sempre a gennaio, ricominceremo serenamente a discutere per aprire un confronto con la Regione, partendo da un principio: o questa Regione riesce a liberare delle risorse per fare investimenti o questa Regione è finita. Se Crocetta ce la farà ben venga il Governo Crocetta, se il Governo Crocetta continuerà a dimostrare la propria incapacità ben venga anche il commissariamento”.

E infatti dipende sempre dal Governo Crocetta e dall’assessore alle Attività Produttive, Linda Vanchieri, la possibilità di dare una svolta alla Camera di Commercio di Catania, da otto mesi ormai. Da quando cioè la Confcommercio etna ha inviato i nomi sostitutivi dei 12 consiglieri dimissionari. Da allora dalla Regione solo silenzio che però potrebbe – e forse dovrebbe – spezzarsi entro il mese di gennaio anche per consentire il rispetto dei tempi imposti dalla legge sulla semplificazione della pubblica amministrazione che prevede che si stabiliscano gli accorpamenti camerali entro febbraio 2015.

Sono gli organi di indirizzo politico a dover prendere una decisione: un impegno verbale da tramutare poi in impegno scritto con la delibera del consiglio. Passaggi che devono avvenire entro febbraio. «Siamo in attesa – dichiara Domenico Bonaccorsi – che la Regione siciliana, l’assessore e il governatore reintegrino il Consiglio camerale. Reintegro che va fatto con l’attuale normativa e non con quella futura. Sarà l’organo politico, il Consiglio, a portare avanti le operazioni propedeutiche per l’accorpamento che è un processo lungo. Su questo siamo tutti d’accordo e per questo c’è un commissario ad acta. Io ritengo che l’assessore dovrà procedere al più presto al completamento del consiglio camerale».

Ma è lecito ipotizzare che verrà fatto tutto entro gennaio? “Non c’è motivo per rimandare: i nominativi sono stati inviati, quindi manca solo l’atto politico del reintegro. La Vancheri deve fare la delibera di insediamento dei consiglieri sostituiti. Poi il consigliere anziano convocherà il consiglio generale. Gli accorpamenti? Le singole camere non hanno la forza economica necessaria per sopravvivere, quindi è gioco forza procedere su questa linea. Non ci sono alternative. È uno snellimento e ragionare in termini di aree è la soluzione migliore. Si va nella stessa direzione della nascita del Distretto del Sud Est e dell’area metropolitana”.

 


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