Dopo-Castronovo, l'Udc |cerca il nome giusto - Live Sicilia

Dopo-Castronovo, l’Udc |cerca il nome giusto

I centristi, che si riuniranno lunedì a Caltanissetta, insistono sul nome di Vitale, non gradito al governatore. Ma non è da escludere un clamoroso ritorno.

PALERMO – E adesso la tentazione del presidente è quella di tenere quella delega per sé. Ancora per un po’, almeno. È già iniziato il “dopo-Castronovo”. Le dimissioni giunte esattamente a capodanno, dell’ormai ex assessore alla Funzione pubblica, costringono Rosario Crocetta a mettere già mano al suo governo-ter. Quello che doveva sancire la svolta, dopo due anni difficili, ma che ha già perso un pezzo.

Marcella Castronovo era stata indicata dall’Udc. E l’ipotesi più probabile è che siano gli stessi centristi, adesso, a indicare il sostituto. Ma la partita non è così chiara. Una cosa è certa: il gruppo parlamentare dell’Udc si incontrerà lunedì pomeriggio nella sede “insolita” di Caltanissetta. Città, scelta perché, sostanzialmente, non troppo lontana dalla sedi d’orgine dei vari deputati. Lì verranno portate avanti le proposte per il sostituto della Castronovo. Non è un mistero che il segretario regionale dell’Udc Giovanni Pistorio abbia già un suo “preferito”. Si tratta di Antonio Vitale, docente universitario ed ex amministratore di Sicilia e-Servizi. Un’esperienza che appare però come una discriminante negativa agli occhi del governatore. “Ma con Crocetta – puntualizza Pistorio – non abbiamo mai affrontato questo argomento. Di sicuro, Vitale possiede una grande competenza giuridica e conosce bene anche la macchina regionale, essendo stato consulente sia con me, quando ero assessore, che con Lino Leanza. Ovviamente – smorza Pistorio – si tratta solo di una ipotesi”.

Una ipotesi sulla quale potrebbe però avviarsi un braccio di ferro. Tale da spingere il presidente della Regione a “temporeggiare”. Tenendo per sé la delega alla Funzione pubblica e agli enti locali. Un fatto che avrebbe anche un significato di natura “strategica” e che rientrebbe nel quadro dei rapporti con l’assessore all’Economia Baccei e col governo nazionale. Crocetta, insomma, gestendo quell’assessorato, dal quale passano, tra le altre, le riforme del pubblico impiego e quella delle Province, fungerebbe da contrappeso a un potere, quello romano, che rischia di relegarlo in un angolo. Dal quale al governatore non resterebbe che aderire ai diktat di Renzi, Faraone e Delrio. La tentazione, insomma, è grande. Senza contare che l’addio della Castronovo potrebbe spingere il governatore a rimettere in discussione l’ingresso in giunta di Articolo 4. La forza politica guidata da Luca Sammartino e rimasta fuori dalla giunta, dopo la scissione con l’area che fa capo a Lino Leanza.

Insomma, nulla è scontato. Così come non è da escludere un clamoroso ritorno. Da settimane, infatti, Ester Bonafede è “avvistata” nei Palazzi del potere. Si è parlato, nel suo caso, di un possibile ritorno alla Foss. Ipotesi che per il momento appare sfumata. Così, ecco che l’addio della Castronovo potrebbe portare l’Udc a riconsiderare il suo nome. Anche se i rapporti non proprio idilliaci tra la Bonafede e alcuni tra i più stretti collaboratori di Crocetta, Monterosso in primis, rendono ancora difficoltosa l’ipotesi. Ma l’altro “ritorno possibile” è quello di Patrizia Valenti. Che avrebbe certamente il benestare di D’Alia e che aveva manifestato “fedeltà” al partito proprio in occasione degli screzi di qualche mesa fa all’interno del “Crocetta-bis”. La Valenti avrebbe il “pregio” di conoscere bene le questioni “calde” di quell’assessorato. Ma qualcosa in più si saprà solo lunedì. Quando l’Udc riunirà il gruppo. Nel frattempo, la delega passa nelle mani di Crocetta. E la tentazione del governatore di tenere le redini per un po’, adesso, è molto forte.


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