L'amico a quattro zampe sta male |Salta il viaggio di Capodanno - Live Sicilia

L’amico a quattro zampe sta male |Salta il viaggio di Capodanno

Rinunciare a un viaggio programmato per stare accanto a un amico a quattro zampe non è un sacrificio neanche a Capodanno. La storia di Vittorio e Diana.

CATANIA – Archiviata anche per stavolta la spinosa questione del “cosa fai a Capodanno”, quel che ormai rimane della notte più pazza del 2014 sono decisamente gli smartphone traboccanti di immagini e video in compagnia di amici, parenti o nuove conoscenze. Feste a sbarco, cene o weekend alla scoperta magari di capitali europee. Tra le mille alternative c’è anche chi, dopo aver programmato un viaggio, ha dovuto rinunciarvi. Colpa della febbre a trentanove e mezzo? No. Colpa della cancellazione del volo causa maltempo? Neanche.

È solo una questione di affetto e riconoscenza nei confronti di chi colora le giornate 365 giorni all’anno, al mare o in campagna, con la pioggia o sotto il sole. Il suo nome è Diana ed è un setter inglese. “Didi ha sette anni – racconta Vittorio Giunchi, 32enne catanese padroncino del quattro zampe in questione – e il suo carattere mi ha ammaliato sin dal primo giorno. Ero in campagna con degli amici e, tra i cespugli, è apparsa ‘lei’. I suoi occhi cercavano protezione ed esprimevano dolcezza. Da quel giorno non ci siamo mai più separati, adesso è parte attiva della mia vita e dopo una stressante giornata di lavoro, ritornare a casa e trovarla davanti al cancello scodinzolare, mi dona tanta serenità. Purtroppo una settimana fa, notavo che era giù di tono. Conoscendola, capivo che qualcosa non andava. Così, preoccupato, mi sono precipitato dal veterinario per un controllo. E non mi sbagliavo, il risultato di alcuni esami hanno confermato uno scompenso renale. A quel punto, non ho pensato due volte a rinunciare al mio viaggio in Puglia con amici programmato da tempo per questo Capodanno.

Un cane ti offre tanto ed è impensabile non ripagare il suo affetto quando ne ha di bisogno. Per me, dunque, non è stato un sacrifico dover trascorrere la fine dell’anno in sua compagnia, mi rende triste soltanto vederla soffrire e non poter fare nulla. Adesso, speriamo che la terapia antibiotica a cui è sottoposta possa farla ritornare la cagnolina di sempre, vivace, ubbidiente e amante delle coccole”. E in una società in cui forse troppo spesso l’uomo è distratto e poco sensibile, un cane può aiutarti a ritrovare la tua “umanità”, a dare il giusto peso ad una ricorrenza, a pensarci due volte prima di “liberarti” di chi c’è tutto l’anno anche quando ricorrenza non è.

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